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12/04/12

Migliorare le emozioni con la meditazione


A proposito di meditazione si scoprono giorno per giorno nuove prove della sua utilità ed efficacia o, in alcuni casi, si tratta di conferme. Una di queste è il senso di calma che induce nelle persone che, tuttavia, non è momentaneo e legato al tempo in cui si siede meditando ma resta come un segno distintivo di chi è dedito a questa millenaria pratica. Non solo calma, ma anche un atteggiamento compassionevole verso la vita e le altre persone caratterizzerebbe chi medita.

A confermare l’efficacia della meditazione è un nuovo studio a cura dei ricercatori dell’Università della California a San Francisco.
La dottoressa Margaret Kemeny, autrice principale dello studio, insieme ai colleghi ha coinvolto un gruppo di 82 insegnanti di scuola, di sesso femminile e di età compresa tra 25 e 60, scelte proprio a causa del loro lavoro particolarmente stressante. L’intento dei ricercatori era quello di avviare le donne a un programma di meditazione che favorisse la riduzione dello stress, l’ansia e le emozioni distruttive. Il tutto con la prospettiva di un guadagno emozionale che avesse un suo corrispettivo nel comportamento sociale e sul lavoro di insegnante.

«I risultati suggeriscono che una maggiore consapevolezza dei processi mentali può influenzare il comportamento emotivo – spiega Kemeny nel comunicato UCSF – Lo studio è particolarmente importante perché le opportunità di riflessione e di contemplazione sembrano dissolvere la nostra cultura basata sulla velocità tecnologica».
Le partecipanti allo studio non avevano mai praticato la meditazione, pertanto gli effetti potevano essere misurati senza essere influenzati da precedenti esperienze di questo genere. Il banco di prova è stato il rapporto con gli altri dopo aver seguito il processo meditativo, in particolare quello con il proprio partner o marito.
«Abbiamo voluto verificare se l’intervento abbia interessato sia il benessere personale che il comportamento, suscettibili di influenzare il benessere del loro partner», ha aggiunto Kemeny.

Durante e dopo aver imparato a meditare e seguito la pratica, le volontarie sono state incaricate di svolgere i compiti a casa, che consistevano nel misurare le interazioni coniugali seguendo, per esempio, le variazioni che avvengono nelle espressioni facciali quando c’era da risolvere un problema nel rapporto di coppia o in famiglia.
Le espressioni facciali possono sembrare di poco conto, tuttavia come dimostrato dalla ricerca sono proprio queste che aumentano le probabilità di divorzio quando sono evidentemente negative.

I risultati finali sono stati pubblicati sulla rivista Emotion, e riportano come la meditazione abbia davvero fatto la differenza nei rapporti. I sentimenti di ostilità sono diminuiti, così come è migliorato della metà l’umore depresso. Si è anche accentuato un atteggiamento compassionevole nei confronti degli altri, mostrando anche maggiore interesse per i sentimenti altrui.
Dopo cinque mesi dal termine dello studio, i ricercatori hanno constatato che i benefici della meditazione erano ancora presenti.
«Sappiamo molto meno sui cambiamenti a più lungo termine che si verificano a seguito della meditazione, in particolare una volta che il “riflesso” dell'esperienza svanisce. E’ importante sapere che cosa sono, perché questi cambiamenti probabilmente svolgono un ruolo importante negli effetti a lungo termine della meditazione sui sintomi e le condizioni di salute mentale e fisica», conclude Kemeny.
Quante risorse mostra di avere la meditazione.
fonte La Stampa

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