L'aforisma è una sentenza, una massima, una proposizione che esprime con coincisa esattezza il frutto di una lunga esperienza di vita, di osservazione, di analisi(Carl William Brown)
ed eccone qualcuno:
L’anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando gli sei vicino.
(Charles Bukowski)
Dubitare di se stesso è il primo segno dell’intelligenza.
(Ugo Ojetti)
Potete giudicare quanto intelligente è un uomo dalle sue risposte. Potete giudicare quanto è saggio dalle sue domande.
(Naguib Mahfuz)
L’ignoranza è madre di ogni male.
(François Rabelais)
L’amore è una forza selvaggia. Quando tentiamo di controllarlo, ci distrugge. Quando tentiamo di imprigionarlo, ci rende schiavi. Quando tentiamo di capirlo, ci lascia smarriti e confusi.
(Paulo Coelho)
L’amore è la più saggia delle follie, un’amarezza capace di soffocare, una dolcezza capace di guarire.
(William Shakespeare)
Il linguaggio d’amore è un linguaggio segreto e la sua espressione più alta è un abbraccio silenzioso.
(Roberto Musil
Se guardi in cielo e fissi una stella, se senti dei brividi sotto la pelle, non coprirti, non cercare calore, non è freddo ma è solo amore.
(Kahlil Gibran)
L’amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L’amore deve avere la forza di attingere la certezza in se stesso. Allora non sarà più trascinato, ma trascinerà.
(Hermann Hesse)
Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre.
(Mahatma Gandhi)
La vita è come una commedia: non importa quanto è lunga, ma come è recitata.
(Seneca)
La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare.
Arthur Schopenhauer
Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze.
Paul Valéry
Non sono gli anni della tua vita che contano, ma la vita nei tuoi anni.
Abraham Lincoln
Ama la verità ma perdona l'errore.
Voltaire
La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha.
Oscar Wilde
Tutto l'universo cospira affinché chi lo desidera con tutto sé stesso possa riuscire a realizzare i propri sogni.
Paulo Coelho
L'amore non ha altro desiderio che quello di realizzarsi, ma se amate ed è inevitabile che abbiate dei desideri, fate in modo che essi siano questi: svegliarsi all'alba con le ali al cuore e ringraziare per un altro giorno d'amore.
Kahlil Gibran
“L’Universo non giudica: cospira a favore di ciò che desideriamo. Perciò il guerriero ha il coraggio di guardare le ombre della propria anima, e si domanda se non stia chiedendo qualcosa di sbagliato per se stesso. E presta sempre grande attenzione a ciò che pensa.” PAULO COELHO
30/04/12
29/04/12
28/04/12
L' avocado
Il noto dermatologo americano Nicholas Perricone non manca mai di inserirlo tra gli alimenti che non dovrebbero mancare sulla nostra tavola. Stiamo parlando dell'avocado, frutto delizioso che molti evitano perché lo reputano troppo ricco di grassi. Ma ci sono grassi e grassi. E quelli dell'avocado sono del tipo monoinsaturo, che come ricordano gli scienziati, protegge dalle malattie cardiache e da alcuni tipi di tumore. In questo frutto, inoltre, sono presenti gli acidi grassi Omega 3, i quali, come detto più volte, sono ottimi alleati per la salute del cuore, del sistema nervoso e aiutano a ridurre le infiammazioni. L'avocado è anche un'ottima fonte di altri elementi nutritivi, tra i quali la riboflavina (vitamina B2), le vitamine C e B6, e fitonutrimenti antiossidanti, in una parola antinvecchiamento. E ancora: l'avocadonutre e fa più bella la nostra pelle. Tanti buoni motivi, insomma, per ricordarsi di aggiungerlo, ad esempio, alle nostre insalate.
Ora uno studio presentato al congresso dell’American Society for Biochemistry and Molecular Biology a San Diego in Californi, ha paraganato le proprietà anti-invecchiamento dell'avocado a quelle dell'olio d'oliva. L’olio d’oliva è da tempo infatti noto per la sua utilità contro i segni del tempo e il cancro. Un gruppo di ricercatori messicani ne ha sottolineato le proprietà: "L'olio di avocado - hanno evidenziato - è in grado di combattere l’effetto distruttivo dell’ossigeno dei radicali liberi, che innescano una reazione a catena che porta alla distruzione delle membrane cellulari, delle proteine e anche del Dna. I radicali liberi sono i rifiuti naturali del metabolismo, ma possono essere prodotti in gran numero anche a causa di inquinamento, fumo e radiazioni. Un bersaglio dei radicali liberi sono i mitocondri, che funzionano da centrale di energia delle cellule. Gli antiossidanti di frutta e verdura neutralizzano i radicali liberi, ma non riescono a raggiungere quelli nei mitocondri, che in questo modo continuano a essere danneggiati.L’olio di avocado è invece efficace anche nei radicali liberi mitocondriali".
fonte
26/04/12
Le rette nei servizi per le persone con disabilità grave
E' uscito un interessante libro, qualche mese fa, a cura di alcuni professionisti del diritto, di cui si raccomanda la lettura in particolare agli amministratori di Enti Locali, agli utenti con disabilità e anziani, agli operatori dei servizi sociosanitari e ai dirigenti delle cooperative cui viene delegata, anche per cercare di capire quali potrebbero essere i danni derivanti da radicali modifiche alla normativa analizzata, qualora venisse attuata in modo incurante degli effettivi bisogni delle persone più deboli.
Un'opera, dunque, che nel suo complesso si raccomanda agli amministratori di Enti Locali, agli utenti con disabilità e anziani, agli operatori dei servizi sociosanitari e ai dirigenti delle cooperative cui viene delegata - dagli Enti Locali stessi e dalle ASL - la gestione di taluni servizi alla persona.
Se ne consiglia la lettura anche per cercare di capire quali potrebbero essere i danni derivanti da radicali modifiche alla normativa analizzata, qualora venisse attuata in modo incurante degli effettivi bisogni delle persone più deboli. E il riferimento non è certo casuale, guardando infatti alla delega assistenziale contenuta nel Decreto Legge cosiddetto "Salva Italia" [201/11, N.d.R.], che dovrebbe essere attuata entro fine maggio e sulla quale molte associazioni di persone con disabilità, e in particolare quelle della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), sono intervenute.
fonte: Superando
qui potete sfogliare in parte il libro: Le rette nei servizi per le persone con disabilità e anziane
Un'opera, dunque, che nel suo complesso si raccomanda agli amministratori di Enti Locali, agli utenti con disabilità e anziani, agli operatori dei servizi sociosanitari e ai dirigenti delle cooperative cui viene delegata - dagli Enti Locali stessi e dalle ASL - la gestione di taluni servizi alla persona.
Se ne consiglia la lettura anche per cercare di capire quali potrebbero essere i danni derivanti da radicali modifiche alla normativa analizzata, qualora venisse attuata in modo incurante degli effettivi bisogni delle persone più deboli. E il riferimento non è certo casuale, guardando infatti alla delega assistenziale contenuta nel Decreto Legge cosiddetto "Salva Italia" [201/11, N.d.R.], che dovrebbe essere attuata entro fine maggio e sulla quale molte associazioni di persone con disabilità, e in particolare quelle della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), sono intervenute.
fonte: Superando
qui potete sfogliare in parte il libro: Le rette nei servizi per le persone con disabilità e anziane
25/04/12
Colesterolo
Le cause dell’aumento del valore del colesterolo sono varie e personali: un riduzione della funzionalità tiroidea, una ipofunzione gonadica, una condizione di iperglicemia post – prandiale, in particolare dopo cena. Con la alimentazione possiamo controllare l’apporto di 300 mg di colesterolo al giorno, con la bile vengono immessi ben 700 mg di colesterolo durante il giorno ed ogni notte il fegato produce circa 2,5 grammi di colesterolo.
Il valore del colesterolo totale, dato dalla somma del colesterolo LDL, HDl, Colesterolo esterificato ed è soggettivo, dipende soprattutto dal “consumo individuale personale” del colesterolo per formare nuove membrane cellulari, ormoni e vitamina D.
A chi ha valori elevati do colesterolo totale LDL viene anche consigliato di eseguire anche la ricerca della vitamina D nel proprio sangue: può avere valori bassi valori di vitamina D, con conseguenze negative per la densità ossea e incremento del paratormone.
L’abbondante alimentazione della cena procura un brusco aumento della glicemia, con conseguente aumento della secrezione della insulina. Un elevato livello di insulina raggiunto dopo cena, nella tarda serata stimola l’enzima HMG-CoA-reduttasi che innesca la produzione di colesterolo endogeno nel fegato. Si chiama “endogeno” perché prodotto direttamente all’interno dell’organismo umano, rispetto al colesterolo “esogeno” introdotto già formato con gli alimenti. La quantità di colesterolo endogeno prodotta ogni notte è di circa 2,5 grammi, mentre la quantità di colesterolo introdotta per via alimentare è di circa 300 milligrammi !
La quantità di colesterolo totale presente in un corpo adulto è di circa 150 grammi, contenuto nelle membrane cellulari, organi vari. La attenzione è tutta concentrata solo sul colesterolo introdotto con la alimentazione, ma si tratta di una dose più limitata rispetto alla quantità di colesterolo endogeno prodotto nel fegato. Viene affermato che il colesterolo endogeno è geneticamente condizionato, su cui non si può fare nulla di valido. Non è vero !
Il corpo umano produce il suo colesterolo endogeno nel fegato ogni notte. Più è alta la glicemia post-prandiale, dopo una abbondante cena, più insulina viene secreta dal pancreas e più è alta la stimolazione a produrre colesterolo endogeno. Certo la produzione di colesterolo endogeno è geneticamente programmata da individuo a individuo, ma la sua quantità globale è dipendente dalla presenza di insulina nella notte. Mangiare molto cibo e carboidrati a cena fa aumentare la produzione di colesterolo e la sua presenza nel sangue e in tutto l’organismo. Sta qui la principale causa del vistoso incremento del colesterolo nel sangue. Fermare la attenzione solo alla dose alimentare del colesterolo è parziale verità scientifica. Quando una persona mangia davvero male può arrivare ad introdurre poco più di 300 milligrammi di colesterolo al giorno! Quindi il controllo sul valore del colesterolo nel sangue passa in prevalenza dal controllo della produzione di colesterolo endogeno.
Con la riduzione del cibo e dei carboidrati a cena si ottiene una secrezione limitata di insulina con il risultato finale di abbassare la produzione epatica di colesterolo.
Questo ed altro si può trovare in questo sito interessante del prof. Pier Luigi Rossi, nutrizionista
Invecchiamento muscolare
Sarcopenia (perdita di massa muscolare) negli anziani evitabile con più proteine
Una maggiore assunzione di proteine, abbinata all'esercizio fisico, può contrastare la perdita di massa muscolare (sarcopenia) negli anziani. Il processo di invecchiamento anatomico e ormonale, nonché la decadenza funzionale ed estetica consiste nel perdere massa magra muscolare e acqua corporea intra cellulare e accumulare grasso nell’addome e nella parte superiore del corpo umano. Il grasso addominale è causa di infiammazione cronica coinvolgente l’intero organismo.
Il processo di perdita di massa magra muscolare combinato all’aumento del grasso corporeo tipico delle persone anziane si accompagna a riduzione della forza muscolare, a comparsa di netta riduzione di energia e sensazione di stanchezza continua. Riducendo la massa magra muscolare si riduce il metabolismo cellulare con riduzione della qualità di vita e morte precoce.
Partendo da queste associazioni pericolose sono state proposte e revisionate diverse strategie d’intervento per i soggetti anziani sani.
Si è cosi evidenziato che sia la dieta, sia l'esercizio fisico sono essenziali per prevenire e invertire la perdita di muscolo e l’aumento della massa grassa.
La dieta in soggetti avanti con l’età deve prevedere una buona dose di proteine e una attività motoria finalizzata ad esercizi di resistenza capaci di incrementare massa magra muscolare: pesistica oppure elastici oppure resistenze meccaniche..esercizi in palestra .
Fonte
Sarcopenic Obesity: Strategies for Management. Am J Nurs. 2011 Nov 11.
21/04/12
Riconoscere gli avvertimenti del nostro corpo
La cura di un figlio con disabilità richiede un continuo accesso a risorse emotive, mentali e fisiche che nel tempo favorisce lo svilupparsi di ciò che viene definito stress cumulativo; il genitore deve gestire ogni giorno situazioni
faticose, spesso ansiogene, che richiedono competenza, efficienza, lucidità e flessibilità.
Tutto questo comporta un enorme costo in termini psicofisici ed emotivi.
In situazioni così stressanti, a volte anche traumatiche, è normale sentirsi sopraffatti, privi di spazi e di tempi propri, fagocitati da impegni, ansie, paure e sensi di colpa.
In queste condizioni diventa difficile per i caregivers svolgere la propria funzione in modo efficace.
Dobbiamo riconoscere in tempo gli avvertimenti che il nostro corpo ci invia per segnalarci un eccesso di stress, cercando di individuare strategie semplici, che possano diventare sane abitudini nel quotidiano, utili per gestire
l’ansia e prevenirne gli effetti negativi.
20/04/12
Medicina alternativa o..?
Un classico atteggiamento di chi propone medicine alternative è quello di crearsi credenziali ed "autoincensarsi". Santoni, medici alternativi, guaritori, inventori di cure improbabili, tutti hanno il loro "grande congresso" che li ha premiati o riconosciuti universalmente, sono presidenti di fantomatiche accademie o associazioni o citano sempre il "famoso studio" che ha sancito la correttezza della loro ipotesi o titoli altisonanti che ne aumenterebbero la credibilità. Il classico "fumo negli occhi". Intendiamoci, non è esclusiva dei ciarlatani, esistono fior di professionisti "seri" che mettono in mostra le proprie credenziali in maniera esagerata ma, escludendo un fastidioso senso di esagerazione e l'egocentrismo che non è sempre un pregio, finchè si tratta di titoli reali ognuno è libero di utilizzarli come preferisce.
Il problema nasce quando i "titoli" sono fasulli o "pompati".
Un interessante articolo che consiglio a tutti di leggere...e che puoi approfondire qui
14/04/12
Lo zaino
Ho nascosto qualcosa nel tuo zaino:
ti prego... fai finta di niente dopo ti spiego
e' una cosa importante
sono io che te la dono
non e' una cosa da fare vedere
a qualcuno.
Tienilo stretto al cuore
quello che ho detto mi raccomando
sono parole nuove
valide quando
ti prende proprio il pianto
...il pianto!
Tu sai bene che tutto
tutto accede per caso
e che le stelle ed i pianeti girano
per
sempre
io so bene che il nostro amore
e' un desiderio
ma se si avvera e' un bene
per l'universo.
Apri lo zaino allora
quando sei sola
che nessuno ti veda mi raccomando
tienilo stretto al cuore
c'e' un segreto per te
e per nessun altro
per nessun altro.
Ti amo davvero adesso
ti amo del tutto
e non mi chiedo
basta cosi' davvero
ti ho detto tutto
voglio soltanto
che TU sia felice!
IMU- Detrazione anche per la grave disabilità
A volte le cose succedono per caso.....(forse..quasi sempre)
Mentre curiosavo su facebook, mi imbatto nella pagina di un assessore della mia provincia, che conosco per nome ma non ho mai avuto occasione di incontrarlo e mi soffermo su un suo post relativo appunto all'IMU, che stavano discutendo in Provincia (Bolzano) per approvare la legge.
Ovviamente, approfitto dell'occasione per inviargli un messaggio e ricordargli la detrazione anche per i figli disabili gravi sopra i 26 anni! Detto, fatto, proprio in questi giorni dovevano discuterne e questo assessore (Roberto Bizzo) ha subito presentato l'emendamento assieme a quello delle case di riposo.
Devo dire che sono stati subito accolti positivamente e la legge è passata con questi due emendamenti!
qui il link
A questo punto sono sicurissima che, se non avessi visto per caso la sua pagina, non avrei inviato quel messaggio ( non sapendo che proprio in questi giorni volevano approvare la legge provinciale), la legge sarebbe passata senza quell'emendamento...semplicemente perchè nessuno ci aveva pensato.....lo trovo assurdo ma purtroppo è così e probabilmente anche a livello nazionale se ne sono dimenticati....almeno che, qualcuno non se ne ricordi in tempo e faccia passare l'emendamento ......(lo spero tanto, per tutte quelle famiglie che hanno in carico un disabile grave sopra i 26 anni!)...
Ogni tanto qualcosa di positivo accade.....
Mentre curiosavo su facebook, mi imbatto nella pagina di un assessore della mia provincia, che conosco per nome ma non ho mai avuto occasione di incontrarlo e mi soffermo su un suo post relativo appunto all'IMU, che stavano discutendo in Provincia (Bolzano) per approvare la legge.
Ovviamente, approfitto dell'occasione per inviargli un messaggio e ricordargli la detrazione anche per i figli disabili gravi sopra i 26 anni! Detto, fatto, proprio in questi giorni dovevano discuterne e questo assessore (Roberto Bizzo) ha subito presentato l'emendamento assieme a quello delle case di riposo.
Devo dire che sono stati subito accolti positivamente e la legge è passata con questi due emendamenti!
qui il link
A questo punto sono sicurissima che, se non avessi visto per caso la sua pagina, non avrei inviato quel messaggio ( non sapendo che proprio in questi giorni volevano approvare la legge provinciale), la legge sarebbe passata senza quell'emendamento...semplicemente perchè nessuno ci aveva pensato.....lo trovo assurdo ma purtroppo è così e probabilmente anche a livello nazionale se ne sono dimenticati....almeno che, qualcuno non se ne ricordi in tempo e faccia passare l'emendamento ......(lo spero tanto, per tutte quelle famiglie che hanno in carico un disabile grave sopra i 26 anni!)...
Ogni tanto qualcosa di positivo accade.....
12/04/12
Migliorare le emozioni con la meditazione
A proposito di meditazione si scoprono giorno per giorno nuove prove della sua utilità ed efficacia o, in alcuni casi, si tratta di conferme. Una di queste è il senso di calma che induce nelle persone che, tuttavia, non è momentaneo e legato al tempo in cui si siede meditando ma resta come un segno distintivo di chi è dedito a questa millenaria pratica. Non solo calma, ma anche un atteggiamento compassionevole verso la vita e le altre persone caratterizzerebbe chi medita.
A confermare l’efficacia della meditazione è un nuovo studio a cura dei ricercatori dell’Università della California a San Francisco.
La dottoressa Margaret Kemeny, autrice principale dello studio, insieme ai colleghi ha coinvolto un gruppo di 82 insegnanti di scuola, di sesso femminile e di età compresa tra 25 e 60, scelte proprio a causa del loro lavoro particolarmente stressante. L’intento dei ricercatori era quello di avviare le donne a un programma di meditazione che favorisse la riduzione dello stress, l’ansia e le emozioni distruttive. Il tutto con la prospettiva di un guadagno emozionale che avesse un suo corrispettivo nel comportamento sociale e sul lavoro di insegnante.
«I risultati suggeriscono che una maggiore consapevolezza dei processi mentali può influenzare il comportamento emotivo – spiega Kemeny nel comunicato UCSF – Lo studio è particolarmente importante perché le opportunità di riflessione e di contemplazione sembrano dissolvere la nostra cultura basata sulla velocità tecnologica».
Le partecipanti allo studio non avevano mai praticato la meditazione, pertanto gli effetti potevano essere misurati senza essere influenzati da precedenti esperienze di questo genere. Il banco di prova è stato il rapporto con gli altri dopo aver seguito il processo meditativo, in particolare quello con il proprio partner o marito.
«Abbiamo voluto verificare se l’intervento abbia interessato sia il benessere personale che il comportamento, suscettibili di influenzare il benessere del loro partner», ha aggiunto Kemeny.
Durante e dopo aver imparato a meditare e seguito la pratica, le volontarie sono state incaricate di svolgere i compiti a casa, che consistevano nel misurare le interazioni coniugali seguendo, per esempio, le variazioni che avvengono nelle espressioni facciali quando c’era da risolvere un problema nel rapporto di coppia o in famiglia.
Le espressioni facciali possono sembrare di poco conto, tuttavia come dimostrato dalla ricerca sono proprio queste che aumentano le probabilità di divorzio quando sono evidentemente negative.
I risultati finali sono stati pubblicati sulla rivista Emotion, e riportano come la meditazione abbia davvero fatto la differenza nei rapporti. I sentimenti di ostilità sono diminuiti, così come è migliorato della metà l’umore depresso. Si è anche accentuato un atteggiamento compassionevole nei confronti degli altri, mostrando anche maggiore interesse per i sentimenti altrui.
Dopo cinque mesi dal termine dello studio, i ricercatori hanno constatato che i benefici della meditazione erano ancora presenti.
«Sappiamo molto meno sui cambiamenti a più lungo termine che si verificano a seguito della meditazione, in particolare una volta che il “riflesso” dell'esperienza svanisce. E’ importante sapere che cosa sono, perché questi cambiamenti probabilmente svolgono un ruolo importante negli effetti a lungo termine della meditazione sui sintomi e le condizioni di salute mentale e fisica», conclude Kemeny.
Quante risorse mostra di avere la meditazione.
A confermare l’efficacia della meditazione è un nuovo studio a cura dei ricercatori dell’Università della California a San Francisco.
La dottoressa Margaret Kemeny, autrice principale dello studio, insieme ai colleghi ha coinvolto un gruppo di 82 insegnanti di scuola, di sesso femminile e di età compresa tra 25 e 60, scelte proprio a causa del loro lavoro particolarmente stressante. L’intento dei ricercatori era quello di avviare le donne a un programma di meditazione che favorisse la riduzione dello stress, l’ansia e le emozioni distruttive. Il tutto con la prospettiva di un guadagno emozionale che avesse un suo corrispettivo nel comportamento sociale e sul lavoro di insegnante.
«I risultati suggeriscono che una maggiore consapevolezza dei processi mentali può influenzare il comportamento emotivo – spiega Kemeny nel comunicato UCSF – Lo studio è particolarmente importante perché le opportunità di riflessione e di contemplazione sembrano dissolvere la nostra cultura basata sulla velocità tecnologica».
Le partecipanti allo studio non avevano mai praticato la meditazione, pertanto gli effetti potevano essere misurati senza essere influenzati da precedenti esperienze di questo genere. Il banco di prova è stato il rapporto con gli altri dopo aver seguito il processo meditativo, in particolare quello con il proprio partner o marito.
«Abbiamo voluto verificare se l’intervento abbia interessato sia il benessere personale che il comportamento, suscettibili di influenzare il benessere del loro partner», ha aggiunto Kemeny.
Durante e dopo aver imparato a meditare e seguito la pratica, le volontarie sono state incaricate di svolgere i compiti a casa, che consistevano nel misurare le interazioni coniugali seguendo, per esempio, le variazioni che avvengono nelle espressioni facciali quando c’era da risolvere un problema nel rapporto di coppia o in famiglia.
Le espressioni facciali possono sembrare di poco conto, tuttavia come dimostrato dalla ricerca sono proprio queste che aumentano le probabilità di divorzio quando sono evidentemente negative.
I risultati finali sono stati pubblicati sulla rivista Emotion, e riportano come la meditazione abbia davvero fatto la differenza nei rapporti. I sentimenti di ostilità sono diminuiti, così come è migliorato della metà l’umore depresso. Si è anche accentuato un atteggiamento compassionevole nei confronti degli altri, mostrando anche maggiore interesse per i sentimenti altrui.
Dopo cinque mesi dal termine dello studio, i ricercatori hanno constatato che i benefici della meditazione erano ancora presenti.
«Sappiamo molto meno sui cambiamenti a più lungo termine che si verificano a seguito della meditazione, in particolare una volta che il “riflesso” dell'esperienza svanisce. E’ importante sapere che cosa sono, perché questi cambiamenti probabilmente svolgono un ruolo importante negli effetti a lungo termine della meditazione sui sintomi e le condizioni di salute mentale e fisica», conclude Kemeny.
Quante risorse mostra di avere la meditazione.
fonte La Stampa
08/04/12
Il tuo sorriso di Pablo Neruda
Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amore mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchina
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchina
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
del giorno, delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
06/04/12
L'uso delle parole....
Un articolo di Franco Bomprezzi
Perché i lettori di corriere.it hanno reagito così emotivamente, in modo tanto forte e veemente, a un articolo pacato e sereno come quello di Claudio Arrigoni, pubblicato oggi nel nostro blog InVisibili? Perché le parole fanno così paura? Come mai in molti sentono il bisogno irrefrenabile di scagliarsi contro il tentativo di spiegare, molto semplicemente, quali sono o sarebbero le parole più adatte, giuste, corrette? E dico solo “corrette”, perché molto spesso si confonde subito questo concetto con il “politicamente corretto”, che è invece molto spesso sinonimo di ipocrisia, di difficoltà di comunicazione autentica.
Mi sono dato una spiegazione e la offro ai lettori, perché penso che questa possa essere una salutare discussione collettiva, dalla quale ognuno esce meno povero intellettualmente, e forse anche umanamente. Il motivo per cui continuiamo a cambiare le parole attorno alla disabilità è legato soprattutto alla connotazione negativa che tali parole, nel corso del tempo, vengono ad assumere. In pratica le parole si logorano prestissimo. Sparisce quasi subito la carica innovativa e positiva, e ogni termine, nato con le migliori intenzioni, si trasforma in un insulto, in un’offesa, a volte perfino in un modo di dire, da usare in contesti diversi. Quante volte abbiamo sentito dire, in dialoghi grezzi, ma non solo da tamarri: “Ehi, sei un mongolo!”. Oppure: “Io non sono mica handicappato!”. Già. Magari fra qualche anno si dirà: “Io non sono mica un disabile…”. Eppure stiamo parlando delle medesime persone, ovvero di persone che, in un contesto sociale, per un deficit fisico, sensoriale o intellettivo, si trovano in una condizione di disabilità.
Le parole si logorano perché in Italia, più che altrove, la disabilità è connotata negativamente, come un fardello ingombrante, un peso, un carico di sfortuna, di sofferenza, di diversità, di dolore. Le persone con disabilità in Italia si dividono in due: eroi o vittime. La normalità non esiste, viene sacrificata sull’altare di una comunicazione fuori registro, spesso ignorante e superficiale, incapace di trovare la sintonia tra le parole e le cose.
Perché in Francia sopravvive ad esempio il termine “handicapé”? Senza che nessuno si offenda? Semplicemente perché in Francia l’inclusione sociale, umana, lavorativa è quasi scontata (ad eccezione della scuola, dove sopravvive il modello delle scuole speciali). In Spagna si usa addirittura il termine “minus validos”. Ma lì, specie a Barcellona (per fare un esempio concreto) le barriere architettoniche non esistono praticamente più. La presenza delle persone disabili è dunque vissuta come normale, come positiva, ovviamente con le dovute eccezioni. Nel Regno Unito, nei dvd, la sottotitolazione è indicata per “hard of hearings”, che in italiano suonerebbe “duri d’orecchio”. Quindi non solo tecnicamente i sordi, ma anche gli anziani. Ma lì i sottotitoli ci sono, mentre da noi quasi mai.
Il problema delle parole è che pesano come pietre. Vorrei che i lettori più insofferenti al nostro argomento se ne facessero una ragione: non è una questione di lana caprina, o una discussione sul sesso degli angeli (che pure non è priva di significato). L’impaccio delle parole è la riprova che facciamo fatica a metterci in relazione gli uni con gli altri. Anche il mondo della disabilità sconta questo limite: troppo spesso è chiuso in se stesso, in una discussione fra persone che condividono tutto, a cominciare dalle letture, per finire ai documenti estenuanti e illeggibili che purtroppo circolano ancora nelle associazioni e nei convegni.
Il merito di un blog come questo, secondo me, è quello di costringerci tutto a uno sforzo di ascolto e di comprensione reciproca. Non siamo “handicappati frustrati”, come ha scritto un lettore con qualche problema personale. Siamo al contrario un gruppo di giornalisti che vivono benissimo, inseriti nel contesto sociale, ricchi di relazioni umane e di impegno. Chi ha scritto il precedente post, cioè Claudio Arrigoni, tra l’altro non è una persona con disabilità, ma è un giornalista sportivo, apparentemente (ma solo apparentemente) normale.
Perciò i consigli sull’uso delle parole più corrette, per favore, prendeteli in considerazione con un po’ di rispetto. Non sono il frutto di un capriccio. Sono un segnale di educazione, e di apertura di dialogo con la società là fuori, con tutti voi, con tutti noi. InVisibili e non.
05/04/12
Buona Pasqua
Nei miei sogni ho immaginatoun grande uovo colorato.Per chi era? Per la gentedall’oriente all’occidente:pieno, pieno di sorpresedestinate ad ogni paese.C’era dentro la saggezzae poi tanta tenerezza,l’altruismo e la bontà,gioia in grande quantità.
Tanta pace, tanto amoreda riempire ogni cuore.
(Mirò Editore)
02/04/12
Quando verrà il momento
Quando verrà il momento
Nella follia
Catturerò il firmamento e lambirò le nubi
Prenderò in prestito la bufera
Lasciandomi alle spalle le lacrime zampillanti
E me ne andrò.
Non inseguirò l'equilibrio
Non soffocherò le grida
Danzerò sull'acqua
Dirigendomi verso l'altra sponda
Libera
O schiava
Non importa!
Guaderò il fiume.
Quando verrà il momento
Farfalla notturna
Deporrò la dolcezza che ormai mi ha annoiata
Deporrò l'abito imbizzarrito invano
E darò fuoco al passato
Per ritornare liscia come la terra vista da lontano
E girare da sola
Intorno alla luna.
Riderò e le mie risate non saranno tristi
Non volerò, camminerò
Accarezzerò la strada
Converserò tutta la notte con il selciato
Farò sgorgare la poesia dalle pietruzze
Il cielo piangerà e non mi preoccuperò
Il vento consumerà il mio cuore ustionato dall'amore
Quando verrà il momento
alba senza rugiada
mi mostrerò con il viso rabbuiato
e seppellirò i miei visi sereni
diffonderò le ombre sul mio essere
le farò gocciolare come il dolce miele
punto dopo punto
bacio dopo bacio
affinché riemerga sulla superficie del fiume
quella donna che ho serbato in me.
(Joumana Haddad)
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