
Analìa e il suo giro del mondo in 50 giorni, nonostante la sclerosi multipla
Da Milano a New York, passando per la Russia, il Giappone, la Cina, la Thailandia, le isole Fidji, Analìa sfida la malattia e attraversa i continenti.
Da Milano a New York, passando per la Russia, il Giappone, la Cina, la Thailandia, le isole Fidji, Analìa sfida la malattia e attraversa i continenti.
Quarantamila chilometri in cinquanta giorni, con tappe in nove città di quattro diversi continenti. Con un piccolo trolley rosso, una telecamera e un mini-frigo per i medicinali, Analìa Pierini parte da Milano per realizzare il suo sogno di sempre, il giro del mondo. Tappe rapide, fusi orari che cambiano in continuazione insieme con le stagioni, insomma «movimento» a 360 gradi per una giovane «globetrotter» che da 13 anni convive con una malattia, la sclerosi multipla, che mette a dura prova proprio la libertà di movimento. Analìa lo ha definito il «viaggio della guarigione», ma il suo personale giro del mondo ha più il sapore della sfida. Prima tappa Mosca, ultima New York, e in mezzo Bangkok, Pechino, Tokyo, Sidney, Auckland, Nadi nelle Isole Fidji, Los Angeles. «Il sogno di girare il mondo mi accompagna fin da quando ero bambina – racconta Analìa – anche per questo a vent’anni ho lasciato il mio Paese, l’Argentina, per venire in Europa e potermi muovere con più facilità». Analìa arriva in Italia nel 1989, si stabilisce a Milano dove frequenta una scuola di cinema con in tasca già un diploma di recitazione conseguito a Rosario, sua città di origine.
l'articolo su corriere.it di Mariateresa Marino
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