
L'eccessivo consumo di suolo ha cominciato a manifestarsi a partire dalla metà del secolo scorso, con il crescere a dismisura del territorio costruito.Utilizzare il suolo in modo non razionale, non sostenibile per abitare, per produrre, per gli spostamenti delle merci e delle persone, implica sottrarlo ad altre funzioni altrettanto vitali e importanti, come:
la coltivazione per l'alimentazione di uomini e animali
il mantenimento, tramite la vegetazione, di un'aria salubre e respirabile
la raccolta e il filtraggio dell'acqua piovana, bene così essenziale alla vita
la conservazione della biodiversità delle specie
il paesaggio, la qualità della vita e la rigenerazione dello spirito In altri Paesi esiste una volontà politica precisa, assente in Italia, che tende a salvaguardare l'interesse e la maggioranza dei cittadini rispetto a quei pochi soggetti che intendono invece arricchirsi a spese della collettività con la speculazione edilizia.In Italia il costruire nuove strade, nuovi quartieri, l'incoraggiare la disseminazione di abitazioni e capannoni sul territorio è considerato un incentivo allo sviluppo. Senza valutare l'effettiva sostenibilità di ci` che si costruisce, senza tenere conto degli effetti negativi che questo causa a posteriori, sulla salute e sulla stessa economia, per i costi sociali prodotti dai dissesti ambientali e dagli inquinamenti generati in particolare dalla mobilità forzata indotta.L'edificazione diffusa e non pianificata del territorio (chiamata con il termine "sprawl") comporta una serie di gravi ricadute:
rende obbligatorio l'impiego quotidiano dell'automobile
provoca un aumento esasperato del traffico, dei consumi energetici, della proliferazione di strade che a loro volta aumentano il consumo di suolo
aggrava l'inquinamento dell'aria e dell'acqua
incide negativamente sui redditi e sull'impiego del tempo delle persone
riduce la coesione sociale
sopprime le produzioni agricole nelle aree più fertili
cancella la bellezza del paesaggio e la salubrità delle campagne
la coltivazione per l'alimentazione di uomini e animali
il mantenimento, tramite la vegetazione, di un'aria salubre e respirabile
la raccolta e il filtraggio dell'acqua piovana, bene così essenziale alla vita
la conservazione della biodiversità delle specie
il paesaggio, la qualità della vita e la rigenerazione dello spirito In altri Paesi esiste una volontà politica precisa, assente in Italia, che tende a salvaguardare l'interesse e la maggioranza dei cittadini rispetto a quei pochi soggetti che intendono invece arricchirsi a spese della collettività con la speculazione edilizia.In Italia il costruire nuove strade, nuovi quartieri, l'incoraggiare la disseminazione di abitazioni e capannoni sul territorio è considerato un incentivo allo sviluppo. Senza valutare l'effettiva sostenibilità di ci` che si costruisce, senza tenere conto degli effetti negativi che questo causa a posteriori, sulla salute e sulla stessa economia, per i costi sociali prodotti dai dissesti ambientali e dagli inquinamenti generati in particolare dalla mobilità forzata indotta.L'edificazione diffusa e non pianificata del territorio (chiamata con il termine "sprawl") comporta una serie di gravi ricadute:
rende obbligatorio l'impiego quotidiano dell'automobile
provoca un aumento esasperato del traffico, dei consumi energetici, della proliferazione di strade che a loro volta aumentano il consumo di suolo
aggrava l'inquinamento dell'aria e dell'acqua
incide negativamente sui redditi e sull'impiego del tempo delle persone
riduce la coesione sociale
sopprime le produzioni agricole nelle aree più fertili
cancella la bellezza del paesaggio e la salubrità delle campagne
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1 commento:
Il caso italiano si differenzia in negativo da tutti quanti gli altri a causa di una somma di fattori: la mancanza di appropriate regole da parte istituzionale volte a stabilire un limite nel consumo di suolo, che obblighi al riutilizzo delle aree dismesse prima dell’eventuale edificazione di nuove (che altrove viene concessa sempre con grande parsimonia e secondo criteri molto restrittivi); la mancanza di metodi nella pianificazione della mobilita’ intelligente, per cui in altri paesi si scelgono aree abitative precise che prima di essere popolate vengono innanzitutto dotate di collegamenti su rotaia (treni, metropolitane leggere) e piste ciclabili, fornendo delle alternative all’uso dell’auto; la mancanza di una difesa degli interessi della collettivita’ rispetto agli interessi degli speculatori, che altrove viene operata dallo stesso sistema; e infine, per quanto riguarda i cittadini, una cronica mancanza di cultura (che nasce a sua volta da una grave disinformazione) riguardo ai costi sociali e ai problemi indotti derivanti da un pessimo modello di sviluppo, che qui viene spesso inteso come sinonimo di progresso, mentre rappresenta l’esatto opposto. Dato che io credo fortemente che la formazione e strutturazione di un paese parta dal basso, i nostri figli continueranno a raccogliere eredita’ vergognose finche’ noi non avremo ben compreso che cosa dobbiamo chiedere e pretendere dai governanti a titolo prioritario, allo scopo di garantire alle attuali e prossime generazioni un futuro che sia degno di questo nome.
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