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31/05/10

L'handicap di Tremonti


riporto per intero l'articolo di Franco Bomprezzi dal blog.vita.it


Ora ho capito. Ed è terribile. Ci ha pensato la Fish, Federazione italiana per il superamento dell’handicap, a trascrivere le dichiarazioni del ministro dell’Economia, in conferenza stampa di presentazione della manovra economica del Governo, a proposito delle misure previste per contenere la spesa relativa alle pensioni di invalidità. Potete leggere nel portale Superando.it il testo integrale. Un testo agghiacciante, per pochezza culturale, ciarpame intellettuale, abuso di luoghi comuni, evidente totale ignoranza della questione di cui ha parlato peraltro a lungo. Sorge il dubbio, sinceramente, che su altri temi, dei quali sono meno competente, il livello di pressappochismo sia almeno analogo, e se così fosse, gli italiani dovrebbero seriamente preoccuparsi e porsi la famosa e famigerata domanda: “In che mani siamo?”.
Il Nostro infatti dichiara: «Sulle Regioni la riduzione è abbastanza consistente. Ma non insostenibile. Si parla di 4, 4.5 miliardi. Beh, lì cosa c’è dietro? Uno dei fenomeni che vi fanno capire perché questo continente e il nostro Paese deve cambiare: le pensioni di invalidità. Questo è un Paese che ha 2 milioni e 7 di invalidi. Su 60 milioni di abitanti, escludendo i giovani e le persone che per definizione non sono così invalidi (salvo incidenti). 2.7 milioni di invalidi pone la questione se un Paese così può essere ancora competitivo». Dunque le persone disabili rendono il nostro Paese non competitivo! Che vergogna.
E sempre il Nostro aggiunge:«L’altra cosa impressionante: non è che abbiamo 2.7 milioni di invalidi, ma che il costo delle pensioni di invalidità è salito a 16 miliardi. Un punto di PIL ogni anno vanno agli invalidi…». La Fish giustamente annota: “L’Italia per l’invalidità (comprese le pensioni di reversibilità) spende l’1,5% del proprio PIL. La Germania spende il 2%, la Francia l’1,8, il Portogallo il2,3, la Polonia l’1,7, il Regno Unito il 2,4. La media nell’Europa dei 15 è il 2,1%. Spendono meno dell’Italia la Grecia, la Bulgaria, l’Estonia e la Romania (Fonte: “Relazione Generale sulla Situazione Economica del Paese – 2009″, a cura del Ministero dell’Economia – Volume I, pp. 72-73). Sempre secondo elaborazioni del Ministero dell’Economia, l‘evasione fiscale incide per il 22% del PIL…”.
Il Nostro insiste, persevera, peggiora, aggiunge:«Chessò: il fischio all’orecchio è una causa di invalidità; è molto fastidioso, ma che debba essere causa di pensione di invalidità come se fossi davvero invalido magari è troppo». E la Fish precisa, a norma di legge: “Gli “acufeni permanenti o subcontinui di forte intensità e insorti da più di tre anni” – sintomo più assimilabile al “fischio all’orecchio” - sono effettivamente previsti come invalidanti dal già citato Decreto del Ministero della Sanità del 5 febbraio 1992. Viene prevista una percentuale fissa di invalidità pari al 2%. Il minimo per essere considerati invalidi è il 33%. Il minimo per avere diritto ad un assegno è il 74%”.
Mi fermo qui perché la mia indignazione è a livelli altissimi, e il mio scoraggiamento si muove in proporzione. Ormai è tutto chiaro: il pregiudizio culturale di un economista del tutto ignorante sul tema dell’invalidità e delle leggi vigenti sta smantellando una delle poche zone condivise di tutela delle fasce deboli della popolazione. E lo fa nel silenzio assordante dei media. E lo fa anzi con il consenso dei giornalisti economici altrettanto ignoranti e conniventi.
E tutto questo avviene in un Paese civile che ha da poco approvato la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. E il ministro Tremonti è di fatto il presidente del Consiglio in carica di questo governo, con l’avallo e l’appoggio di tutti coloro che contano, non solo nel partito di appartenenza.
E le sue dichiarazioni offensive e volgari nei confronti delle persone e delle famiglie con disabilità non vengono riportate se non da un comunicato della Fish, opportunamente corredato di annotazioni giuridiche ineccepibili.
Per me la misura è davvero colma, e temo per quelle famiglie che si troveranno senza alcuna protezione sociale, in un autunno che si annuncia ben peggiore di qualsiasi previsione. Consiglio a tutti la lettura di queste dichiarazioni. E spero che ci sia una riflessione critica, un pensiero democratico attivo, insomma quella che una volta si chiamava reazione civile.

Stella Polare-Volontariato per le disabilità


A Bolzano è nata una nuova assoc. “Stella Polare” - volontariato per le disabilità e io ne sono la presidente (oltre ad essere madre di una ragazza disabile ). Ne sono molto orgogliosa come sono orgogliosa del mio gruppo di volontari, con già molta esperienza alle spalle e qualificati professionalmente! Quando mi è stato chiesto di prendermi questo incarico, sinceramente avevo un po' di paura, non essendo a conoscenza di tutto quello che è inerente alle associazioni, e della grande responsabilità che comunque mi sarei dovuta prendere. Chi mi conosce , sa che quando mi prendo un impegno voglio farlo con serietà e trasparenza ed avendo già altri incarichi (sempre sulla disabilità) che mi impegnono molto non avrei voluto essere troppo coinvolta ma alla fine, non ho saputo dire di no. Veramente non potevo di di no, vedendo la grande motivazione che spingeva questi volontari ad andare avanti, a fare qualcosa per questi ragazzi con disabilità; uscivano da un'altra associazione (per seri motivi) e volevano portare avanti comunque i loro progetti. Uno di questi è il campeggio montano che tutti gli anni organizzavano in agosto in Val di Rabbi – nel Parco Nazionale dello Stelvio e che siamo riusciti ad organizzare anche per quest'anno con l'intenzione di fare qualcosa di veramente speciale per i nostri ragazzi. Il campeggio vuole avvicinare il ragazzo con disabilità alle più elementari regole di ecologia ambientale e di montagnaterapia che vuol dire: “approccio metodologico a carattere riabilitativo c/o socio-educativo, finalizzato alla prevenzione secondaria, alla cura ed alla riabilitazione degli individui portatori di differenti problematiche, patologie o disabilità; è progettato per svolgersi, atraverso il lavoro sulle dinamiche di gruppo, nell'ambiente culturale, naturale e artificiale della montagna” Ci saranno competizioni (non agonistiche), tipo gare di orientamento mirando ai seguenti obiettivi: cultura del rispetto dell'ambiente e della natura cultura dello sport (non agonistico) e del benessere psico-fisico cultura dell'autonomia e dell'accessibilità diritto alla cultura e al divertimento per tutti! E poi.....anche noi genitori avremo un po' di pausa......giusto per ricaricarsi un po' e tornare poi con grinta alle lotte quotidiane per il rispetto dei diritti dei nostri figli con disabilità- oltre l'impegno per accudirli e tutelarli che facciamo con grande amore e dedizione! Fra un po' avremo un sito, al momento è in costruzione:www.stellapolare.bz.it
(è stato pubblicato su forum.corriere.it

29/05/10

Il suolo - una risorsa non rinnovabile


L'eccessivo consumo di suolo ha cominciato a manifestarsi a partire dalla metà del secolo scorso, con il crescere a dismisura del territorio costruito.Utilizzare il suolo in modo non razionale, non sostenibile per abitare, per produrre, per gli spostamenti delle merci e delle persone, implica sottrarlo ad altre funzioni altrettanto vitali e importanti, come:
la coltivazione per l'alimentazione di uomini e animali
il mantenimento, tramite la vegetazione, di un'aria salubre e respirabile
la raccolta e il filtraggio dell'acqua piovana, bene così essenziale alla vita
la conservazione della biodiversità delle specie
il paesaggio, la qualità della vita e la rigenerazione dello spirito In altri Paesi esiste una volontà politica precisa, assente in Italia, che tende a salvaguardare l'interesse e la maggioranza dei cittadini rispetto a quei pochi soggetti che intendono invece arricchirsi a spese della collettività con la speculazione edilizia.In Italia il costruire nuove strade, nuovi quartieri, l'incoraggiare la disseminazione di abitazioni e capannoni sul territorio è considerato un incentivo allo sviluppo. Senza valutare l'effettiva sostenibilità di ci` che si costruisce, senza tenere conto degli effetti negativi che questo causa a posteriori, sulla salute e sulla stessa economia, per i costi sociali prodotti dai dissesti ambientali e dagli inquinamenti generati in particolare dalla mobilità forzata indotta.L'edificazione diffusa e non pianificata del territorio (chiamata con il termine "sprawl") comporta una serie di gravi ricadute:
rende obbligatorio l'impiego quotidiano dell'automobile
provoca un aumento esasperato del traffico, dei consumi energetici, della proliferazione di strade che a loro volta aumentano il consumo di suolo
aggrava l'inquinamento dell'aria e dell'acqua
incide negativamente sui redditi e sull'impiego del tempo delle persone
riduce la coesione sociale
sopprime le produzioni agricole nelle aree più fertili
cancella la bellezza del paesaggio e la salubrità delle campagne
che fare? leggi qui su cambiamo.org

28/05/10

Etica, disabilità e giustizia


Presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano, ci sarà un altro incontro internazionale per discutere ancora sulla disabilità e salute, anche alla luce della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e della classificazione ICF.


Ci sarà, Günther Pöltner, docente di filosofia all'Università di Vienna e membro del Comitato Nazionale di Bioetica Austriaco (Disabilità, dipendenza e giustizia), Pietro Barbieri, presidente nazionale della FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap (Diritti umani e politiche sociali di aiuto e di cura), Neil Crowther, direttore dei Programmi sulla Disabilità presso la BEHRC (British Equality and Human Rights Commission) di Londra (Eguaglianza, capacità e diritti umani nel lavoro), Lorella Terzi, docente di Filosofia alla Rohempton University di Londra (Teorie delle capacità nel campo dell'educazione) e Ioan Chirila, preside della Facoltà di Teologia Ortodossa all'Università Babes-Bolyai di Cluj Napoca in Romania (l'apporto della teologia ortodossa alla comprensione della disabilità), Jerome E. Bickenbach, docente di Filosofia alla Queen's University di Kingston, Canada, esperto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (L'ICF come strumento per monitorare la Convenzione ONU delle Persone con Disabilità) e Matilde Leonardi, neurologa della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, coordinatrice del progetto europeo MURINET (Disabilità e modelli di Welfare). (S.B.)


articolo intero qui su superando.it

21/05/10

Ricorsi al TAR per la compartecipazione alle spese


Un post di Paolo sulla compartecipazione alle spese per le persone con disabilità inserite nelle strutture dei servizi sociali...


Un blog che si chiama ‘confrontandoci’ invita a sollevare problemi comuni a tutti noi, con l’augurio che il confronto di idee e di esperienze sia ricco e continuo. Per questo vorrei sottolineare il problema delle rette mensili che dobbiamo pagare per la frequenza dei nostri figli nei centri socio-riabilitativi diurni. La retta viene calcolata – direi ovunque - sulla base del reddito familiare, e non sulla base del reddito individuale della persona che frequenta i centri, come vorrebbe la normativa. Ciò comporta , per una famiglia con due genitori che lavorano, una spesa di circa 200 euro mensili: in ogni caso è questa la cifra che io sborso per mia figlia. Se il calcolo venisse fatto solo sulla base del reddito di mia figlia, e cioè indennità di accompagnamento e pensione di invalidità, per un totale di circa 720 euro mensili, io dovrei pagare molto meno. Sappiamo tutti che questo è un momento difficile, che la crisi in atto non permette richieste che possono sembrare ‘irragionevoli’, ma i diritti sono diritti per tutti, le norme sono norme per tutti e non si capisce perché , se il disabile è privo di reddito, ci si rivolga al reddito della famiglia. Avere la pensione di invalidità, e dunque non avere redditi da lavoro, è forse un privilegio?L’art.3 del decreto legislativo 109/98 prevede che “per i percorsi assistenziali integrati di natura sociosanitaria, erogate a domicilio o in ambiente residenziale a ciclo diurno o continuativo, rivolte a persone con handicap permanente grave…)…..venga considerata “la situazione economica del solo assistito, anche in relazione alle modalità di contribuzione al costo della prestazione “.Pertanto, la compartecipazione al costo per una disabilità grave dovrebbe essere commisurata non alla situazione economica del suo intero nucleo familiare (ISEE), ma alla sua esclusiva e personale condizione economica. Inoltre, come mi ha fatto notare l’ANFFAS, le provvidenze economiche assistenziali non sono computabili neppure ai fini IRPEF, ai sensi del DPR.601/1973. Aggiungo che la richiesta di compartecipazione ai costi in base all’ISEE familiare viola anche le norme sulla privacy, che tutelano la riservatezza dei dati fiscali dei familiari non direttamente interessati.Alcune sentenze, come quelle del TAR di Brescia o di Catania, confermano il nostro punto di vista. Anzi, il TAR di Brescia (sentenza n.350/08) stabilisce che neppure l’indennità di accompagnamento o la pensione di invalidità dovrebbero essere incluse nel calcolo dei redditi del solo assistito, poiché provvidenze economiche puramente assistenziali e neppure computabili, come dicevamo, ai fini IRPEF.In questi giorni circa 30 famiglie di Bologna stanno preparando un ricorso al TAR contro i solleciti di pagamento delle rette inviati dalla Regione Emilia-Romagna. Queste famiglie hanno sospeso due anni fa di pagare le rette, con la richiesta di “pagare il giusto”, appellandosi alla legge nazionale che fissa nel solo reddito del disabile il criterio per stabilire la quota di contributo. Mi piacerebbe sapere cosa avviene nelle altre regioni, come si comportano le ASL locali e come si comportano le famiglie.

19/05/10

"La storia dell'amore"


Mi piace moltissimo questo post che riporto in parte....
da La Storia dell'Amore di Nicole Krauss
pubblicato da Lory su:



"La prima lingua degli umani furono i gesti. Non c’era nulla di primitivo in questa lingua che fluiva dalle mani delle persone; e non c’è nulla di ciò che diciamo che non potesse essere espresso nell’infinito susseguirsi di quei gesti compiuti grazie alle nobili ossa delle dita e dei polsi. Erano gesti complessi e delicati, e implicavano una precisione di movimenti che da allora si è persa del tutto.
Nell’Era del Silenzio, le persone comunicavano di più, non di meno. La mera necessità di sopravvivere faceva si che le mani non stessero mai ferme, e così solo durante il sonno
(e talvolta nemmeno allora) le persone non si parlavano. Non si faceva alcuna distinzione fra i gesti del linguaggio e i gesti della vita. Il lavoro di dipingere una casa, per esempio, o di preparare la cena non era meno espressivo dei gesti che dicevano: Ti amo oppure: Dico sul serio. Quando una mano si alzava a coprire il volto per il spavento di un rumore improvviso, ecco, quella mano diceva qualcosa, e quando le dita si muovevano per raccogliere un oggetto che un altro aveva lasciato cadere, anche in quel momento veniva detto qualcosa; e persino quando le mani erano ferme anche in quel momento parlavano.

17/05/10

Medicina Basata sull'Evidenza


La Medicina Basata sull'Evidenza, che è la base dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), è una materia veramente complessa e se ne discute ormai ampiamente anche su iniziative di molte Regioni.

Si cerca di promuovere una maggiore conoscenza e partecipazione verso i temi della salute e della ricerca clinica.

A maggior ragione le Associazioni dovrebbero essere le prime ad aggiornarsi con degli esperti, per acquisire gli strumenti necessari di giudizio, ma sembra che non ci sia molto entusiasmo.


Se ne parla qui, in un articolo su superando.it di Carlo Hanau.

piccologenio


Voglio descrivere questo sito, che ho trovato nella classifica di maggio su Wikio - disabilità ( a proposito, il mio risulta 4^ in classifica e sinceramente non me lo aspettavo dopo solo 6 mesi di apertura) e che parla di cultura, teatro, anche per le diverse disabilità. Questi argomenti mi affascinano e perciò lo propongo....


Il sito, http://www.piccologenio.it/, propone articoli, racconti, recensioni ed argomenti di disabilità
che si può commentare.
L'idea di aprire questo sito internet è venuta ad una ragazza nata nel 1981, che ha passato molto tempo a scrivere, leggere e girare tutti i cinema, teatri e mostre della sua città.
Lei ha anche un problema nel camminare e nel parlare, è per questo che nel sito viene trattato anche il tema delle "diverse abilità".
Nel sito si trovano anche articoli di psicologia, pedagogia e di bioetica, scritti da professori di queste materie.

15/05/10

Storie dell'altro mondo...


Leggendo questa storia, ti sale una rabbia e non puoi fare a meno di pensare: come è possibile?

eppure, ancora oggi, nonostante la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità recita all'art. 5:

Uguaglianza e non discriminazione

1. Gli Stati Parti riconoscono che tutte le persone sono uguali dinanzi allalegge ed hanno diritto, senza alcuna discriminazione, a uguale protezionee uguale beneficio dalla legge.

2. Gli Stati Parti devono vietare ogni forma di discriminazione fondata sulla disabilità e garantire alle persone con disabilità uguale ed effettiva protezione giuridica contro ogni discriminazione qualunque ne sia il fondamento.

3. Al fine di promuovere l’uguaglianza ed eliminare le discriminazioni, gli Stati Parti adottano tutti i provvedimenti appropriati, per garantire che siano forniti accomodamenti ragionevoli.


ancora oggi, dicevo, succedono queste storie


ventitré gradini, che sembrano ostacoli insormontabili, possono essere abbattuti forse grazie ad una firma, ad un atto di buon senso, ad un accomodamento ragionevole e invece, Danilo, persona con grave disabilità vive isolato dal resto del mondo per la mancanza di un montascale

04/05/10

CAMBIAMO



Il progetto Cambiamo si prefigge di creare un punto di incontro permanente tra le varie realtà presenti sul territorio che operano a fini di tutela ambientale e animale, nel campo del sociale, e nel contesto scolastico con iniziative ludico-didattiche, informative ed educative. vedi qui


La Sezione Didattica del Progetto Cambiamo nasce nel Settembre 2009 come vetrina di progetti e laboratori di educazione ambientale destinati alle scuole, e si prefigge di essere un punto di incontro permanente che permetta una migliore sinergia tra tutti i soggetti operanti direttamente o indirettamente nel mondo della didattica.Qui di seguito sono elencate alcune proposte mirate a vari livelli scolastici: coloro che desiderano fruire di queste offerte presso scuole ed istituti, possono ottenere informazioni circa le modalità pratiche per inoltrare la richiesta.La Tavola Rotonda è un momento di incontro che si ripete con cadenza periodica nel quale, oltre ad una breve presentazione dei progetti, si dà spazio ad una discussione nella quale si possono proporre idee e scambiare opinioni, confrontando i vari punti di vista.
Nel corrente anno scolastico, il convegno è fissato per il giornoVenerdi 7 Maggio 2010 - ore 14:30 - Aula Consilare del Municipio di Zinasco
Tavola rotonda sulla didattica
(vedi qui la cartina con le indicazioni)

03/05/10

Nonostante la sclerosi multipla, il giro del mondo in 50 giorni


Analìa e il suo giro del mondo in 50 giorni, nonostante la sclerosi multipla
Da Milano a New York, passando per la Russia, il Giappone, la Cina, la Thailandia, le isole Fidji, Analìa sfida la malattia e attraversa i continenti.


Quarantamila chilometri in cinquanta giorni, con tappe in nove città di quattro diversi continenti. Con un piccolo trolley rosso, una telecamera e un mini-frigo per i medicinali, Analìa Pierini parte da Milano per realizzare il suo sogno di sempre, il giro del mondo. Tappe rapide, fusi orari che cambiano in continuazione insieme con le stagioni, insomma «movimento» a 360 gradi per una giovane «globetrotter» che da 13 anni convive con una malattia, la sclerosi multipla, che mette a dura prova proprio la libertà di movimento. Analìa lo ha definito il «viaggio della guarigione», ma il suo personale giro del mondo ha più il sapore della sfida. Prima tappa Mosca, ultima New York, e in mezzo Bangkok, Pechino, Tokyo, Sidney, Auckland, Nadi nelle Isole Fidji, Los Angeles. «Il sogno di girare il mondo mi accompagna fin da quando ero bambina – racconta Analìa – anche per questo a vent’anni ho lasciato il mio Paese, l’Argentina, per venire in Europa e potermi muovere con più facilità». Analìa arriva in Italia nel 1989, si stabilisce a Milano dove frequenta una scuola di cinema con in tasca già un diploma di recitazione conseguito a Rosario, sua città di origine.

l'articolo su corriere.it di Mariateresa Marino

02/05/10

La prima WEB TV Europea gestita da persone con disabilità


Nasce la prima web tv europea interamente gestita da disabili. Si chiama Sipario Tv (www.sipariotv.tv) e la sua redazione si trova a Firenze presso l'associazione Sipario, che dal 2003 si occupa di progettare, organizzare e gestire momenti formativi e di svago per ragazzi con handicap intellettivo e deficit sensoriale. Sarà una televisione a tutti gli effetti e verrà realizzata grazie al supporto tecnico dell'azienda Aida Comunicazione. Nel ricco palinsesto ci saranno i telegiornali e il meteo, i programmi musicali e quelli enogastronomici, le interviste ai personaggi dello spettacolo e le dirette per seguire gli eventi di maggior richiamo. Non mancherà, come nelle altre tv, uno spazio riservato alla pubblicità. La redazione, composta da 15 ragazzi disabili dai 20 ai 35 anni, sarà operativa quotidianamente e disporrà complessivamente di sei canali. Ogni ragazzo sarà operativo in un settore specifico: dal cameraman al fonico, dal presentatore al giornalista, fino al conduttore meteo.

continua qui : sito superAbile