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04/05/12

Il cammino di Marcella


..."
E sono i ricordi e i contatti che danno valore al mio viaggio.

Infatti sono le idee delle persone incontrate, spesso per caso, spostandoci lentamente e consapevolmente, a permettere la realizzazione di un progetto che nasce da una dolorosa
esperienza personale, ma che ho voluto condividere con molti, e non solo con gli amici che hanno percorso pochi o tanti chilometri di tragitto con me.
Tutti questi ricordi hanno un senso, perché raccolti in cammino, andando lentamente di città in città, cercando di acquisire un nuovo sguardo sull’handicap, esplorando, muovendoci,
incontrando, parlando, cercando di formare una rete, ma ancora di più sforzandoci di capire meglio cosa possa significare per ciascuno e per tutti, o almeno per molti, vivere in compagnia di una disabilità.
E inoltre il camminare, che non è più il semplice spostarsi a piedi, ma è la magia del sentirsi parte del territorio, della natura, dell’intero universo, mi fa percepire la precarietà dell’incedere, facendomi acquisire la consapevolezza che basta una radice sporgente, un sasso mal posizionato sotto uno strato di foglie bagnate, per perdere l’equilibrio, cadere, farsi male e non poter continuare.
Si riconquista una dimensione del tempo più adeguata all’uomo, si ridà la giusta importanza all’ambiente, si riscopre la bellezza e il profumo del campo di fiori, ci si ferma ad ammirare
una ragnatela tessuta tra due rami, si guardano con curiosità le lumache, a decine soprattutto nei pressi di St.Gilles, e lunghe file di processionarie che attraversano il nostro cammino, e che evitiamo accuratamente di calpestare. Si ascolta il canto dei grilli e quello del cuculo, il gracidare delle rane e il nitrire dei cavalli, a richiamo dei puledri che, incuriositi, ci seguono per brevi tratti.".... (tratto da "Il cammino di Marcella" di Anna Rastello)
 

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