Passeggiare per strada, che sia per piacere o per correre e sbrigare una commissione, rivela un'amara realtà.
Guardare gli occhi delle persone fa capire che sono spenti e che non brillano più,
Le rughe sulla fronte e sugli occhi disegnano l'amarezza del momento che stiamo attraversando e vivendo, nostro malgrado. Non lo abbiamo scelto, non lo abbiamo voluto.
E' arrivato, un pacco regalo non desiderato che non possiamo (forse) rimandare al mittente.
Riflettendo mi chiedevo come e se fosse possibile reagire a questa situazione deprimente e depressiva, al periodo di sacrifici e di insoddisfazioni ricorrenti.
La soluzione a cui ho pensato, con difficoltà e forse con difficoltà si riuscirà a mettere in pratica, è il pensiero positivo.
Credere in noi stessi, credere nelle nostre capacità, credere che abbiamo un potenziale e che nessuno può spegnerlo ma, che dobbiamo coltivarlo, attendere anche cinque anni, tempo di attesa per vedere crescere il bambù cinese (ma poi cresce fino a 25m di altezza).
Dobbiamo avere fiducia nel potere della mente e nel potere che hanno gli uomini se si uniscono e cercano di superare le difficoltà.
Ognuno pensa per sè da qualche tempo a questa parte, l'individualismo imperversa con conseguenze tremende, nessuno s'accorge dell'altro, della sofferenze che sta diventando sempre più comune, ecco, dunque cerchiamo di ritrovare il valore della condivisione e dell'unione.
Di forze, di pensieri, di menti e di sentimenti.
Chiara ...dal blog Pensieri Sociali
Osservare i visi permette di accorgersi che i lineamenti sono tirati e gli angoli della bocca piegati all'ingiù,
1 commento:
Grazie per la condivisione, Valeria.
Un abbraccio,
Chiara
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