Voglio riproporre questa lettera, già pubblicata nell'ottobre 2011 da un quotidiano locale e riportata sulla bacheca di una mia amica su facebook:
“Mi chiamo Claudia, sono una ragazza disabile di 33 anni, (disabilità congenita) la quale non mi permette né di camminare con le mie gambe né di avere un uso degli arti superiori al 100%; tuttavia svolgo una vita normalissima facendo quasi tutto ma in maniera diversa... cammino con la mia stupenda testa rossa a quattro ruote "carrozzina motorizzata", dipingo, scrivo, ricamo il tutto con una mano... quella un po’ migliore dell'altra; e sempre con la stessa uso il computer con l'aiuto di un bastoncino, il quale mi permette di spingere i tasti. Da 19 anni vivo presso un centro di riabilitazione, qui ho imparato a conoscere me stessa nel bene e nel male, ho imparato a riconoscere i miei limiti ma soprattutto, e cosa più importante, ho imparato ad Amarmi ed Accettarmi per quella che sono!!! Tuttavia non nego che per me all’epoca fu quasi un trauma sentirmi dire dai miei genitori che non sarei più potuta rimanere in famiglia, in quanto mia madre aveva ed ha dei grossi problemi alla schiena… talmente era forte la mia non accettazione che la mia mente fece in fretta ad offuscarsi di cattivi pensieri, uno di questi ricordo ancora oggi che era: “ma dove è andato a finire tutto quell’amore che fino a ieri nutrivamo l’uno per l’altro?” Avevo solo tredici anni, mi sentivo tradita, pugnalata alle spalle insomma, la mia conclusione era che per loro fossi un peso e basta. Ho dovuto combattere contro rabbia, orgoglio e malessere interiore che mi laceravano, riducendomi in piccolissimi pezzi, sembrava una battaglia senza fine... ma poi ho capito che l’importante è che le esperienze negative vissute non devono permettere in alcun modo di abbattere l'anima di chi le riceve... tutto serve per arricchire il nostro bagaglio di vita... e se oggi siamo come siamo, e possiamo camminare a testa alta, lo dobbiamo anche ad esse!!! Amo la mia vita per tutto ciò che mi ha dato e per ciò che non mi ha dato... e come è mio solito dire: ringrazio Dio di aver scelto per me questo percorso, perché vuol dire che merito tutto il bene di questo mondo... cosa che ho, e che sento ogni giorno quando apro gli occhi, e quando la notte li richiudo!
Personaggi della TV, Signor Presidente del Consiglio, Signor Presidente della Repubblica, vi scrivo questa lettera per chiedervi una mano, molto sinceramente vi dico che in cuor mio so' che fra voi qualcuno Può Aiutarmi... E’ da parecchio tempo che nella mia testa vacilla insistentemente un pensiero ormai divenuto il mio sogno nel cassetto… creare una casa famiglia per persone che come me possiedono un handicap fisico, ma che grazie a Dio hanno il dono dell' intelletto, e sono costretti a vivere, come me, dentro un istituto poiché le nostre famiglie fisicamente e purtroppo economicamente non riescono a darci tutte le cure di cui abbiamo bisogno e contemporaneamente a farci vivere una vita “Normale” o, realtà ancor più mostruosa, molti di noi non vengono accettati dalle stesse... non vorrei lasciar intendere che mi trovi male nella struttura dove risiedo per via di maltrattamenti o chissà cosa, "ASSOLUTAMENTE NO" sarei ipocrita solo a pensarlo, tuttavia con obbiettività vi faccio presente che una vita da istituto è assolutamente diversa da quella di una casa famiglia dove vedrebbe il DISABILE DECISAMENTE PIU’ATTIVO ED AUTONOMO... non voglio pensare che questa nostra realtà non possa aver diritto di essere vissuta normalmente... Si è Vero, Siamo Diversi... ma nell' Anima!!! Abbiamo Questo Dono... e ce lo Teniamo Stretto. Di gente buona ne esiste... sono sufficientemente positiva nel crederlo... quindi mi rivolgo a voi che sapete perfettamente che con una pensione di invalidità pari a 270€ mensili, le possibilità economiche solo per buttare giù un progetto come desidero fortemente fare io, sono nulle... forse queste mie parole non verranno mai lette, forse il mio desiderio non verrà mai preso in considerazione, ma una cosa è certa... Non mi arrenderò mai, fino all'ultimo respiro continuerò imperterrita nel cercar di raggiungere il mio obbiettivo."
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