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24/02/13

Quando verrà il momento


Quando verrà il momento

Nella follia
Catturerò il firmamento e lambirò le nubi
Prenderò in prestito la bufera
Lasciandomi alle spalle le lacrime zampillanti
E me ne andrò.

Non inseguirò l'equilibrio
Non soffocherò le grida
Danzerò sull'acqua
Dirigendomi verso l'altra sponda
Libera
O schiava
Non importa!
Guaderò il fiume.

Quando verrà il momento
Farfalla notturna
Deporrò la dolcezza che ormai mi ha annoiata
Deporrò l'abito imbizzarrito invano
E darò fuoco al passato
Per ritornare liscia come la terra vista da lontano
E girare da sola
Intorno alla luna.

Riderò e le mie risate non saranno tristi
Non volerò, camminerò
Accarezzerò la strada
Converserò tutta la notte con il selciato
Farò sgorgare la poesia dalle pietruzze
Il cielo piangerà e non mi preoccuperò
Il vento consumerà il mio cuore ustionato dall'amore

Quando verrà il momento
alba senza rugiada
mi mostrerò con il viso rabbuiato
e seppellirò i miei visi sereni
diffonderò le ombre sul mio essere
le farò gocciolare come il dolce miele
punto dopo punto
bacio dopo bacio
affinché riemerga sulla superficie del fiume
quella donna che ho serbato in me.

(Joumana Haddad)

23/02/13

Io vado a votare!


Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.
Costituzione della Repubblica Italiana (Art. 48), 1947



19/02/13

L'Arte d'Amare







..."In tutte le relazioni, perfino in quelle più stanche, o in cui ci sono stati tanti ostacoli che hanno impedito il pieno svolgersi del rapporto amoroso come figli, malattie, problemi di lavoro, appaiono infatti spontaneamente dei momenti di amore, di tenerezza, in cui siamo presi da un attacco d’amore. Questi momenti sono in realtà dei risvegli dell’incantesimo delle origini. Magari lo prova solo uno dei due, ma l’altro non deve chiudere il suo cuore, deve ascoltare e rispondere, e allora vedrà con stupore che anche il suo animo si apre. Basta un gesto, un abbraccio, una carezza, un ricordo e il fuoco dell’amore si risveglia. Perché l’amore ha lo straordinario potere di rinascere, di rivitalizzarsi Ma di solito noi non facciamo nulla perché si riaccenda, lasciamo cadere l’occasione, dimentichiamo l’invito."....

..." L’amore che dura è la conseguenza di un rapporto ingenuo e sincero, del candore, della verità, della libertà, della capacità di parlare, del desiderio di piacere. E può rinascere continuamente se sappiamo cogliere l’occasione, Volendo usare un’immagine marinaresca, noi sappiamo che, per partire con una barca a vela, dobbiamo aspettare che ci sia un po’ di vento e, quando siamo in bonaccia, basta una folata per poterci muovere, ma in tutti i casi dobbiamo essere pronti a coglierla e abili nelle manovre. Perché anche l’amore è un succedersi di onde e di folate di vento che ora ci spingono ora ci rallentano, ma il bravo navigante le sa utilizzare come vuole. Questa è l’arte di amare."....

da L'Arte d'Amare di Francesco Alberoni

17/02/13

TETELLA - storia vera di emigrazione



                                Così la chiamava suo marito, Tetella......un marito, reduce di guerra.., la guerra d'Africa.. poi  il campo di concentramento  in Germania......,  l'aveva lasciata con tre figli piccoli, per emigrare al Nord, in cerca di un lavoro più stabile; voleva offrire qualcosa di più alla sua famiglia...una moglie e tre figli

Tetella era una donna bellissima, grandi occhi neri e una bellissima capigliatura nera e ondulata...; lei  aveva vissuto questa partenza  con sentimenti di tristezza, nostalgia, tanta ansia ma anche tanta speranza.

Erano  gli anni  fine 50 ..., molti uomini avevano lasciato il proprio paese per emigrare al Nord dove sapevano che avrebbero trovato un lavoro sicuro in fabbrica.....suo  marito le aveva promesso: “ appena mi sistemo, trovo un piccolo appartamento e vi faccio salire...”

Si era sistemato, aveva trovato un lavoro in fabbrica...e un posto letto in un dormitorio creato apposta per tutti quei lavoratori che venivano dal Sud ed erano senza famiglia. A fine mese le mandava un vaglia con una parte del suo stipendio..

Tetella aveva preso il posto del marito nella propria attività di noleggio biciclette, ma aveva anche i bimbi piccoli che cercava di portarseli dietro o farsi aiutare da qualcuno....
I tempi però stavano cambiando, la gente se le comprava le biciclette e perciò sempre meno andavano a chiederle a noleggio.....
Il marito, da un po' di tempo aveva cominciato a spedirle sempre meno soldi e Tetella cominciava ad aver problemi ad arrivare a fine mese....
Lui ormai da qualche anno stabilitosi al Nord, scendeva sempre meno e quando lo faceva era solo in occasione delle Festività..

Tetella non sapeva che fare, aveva capito che suo marito doveva aver trovato un' altra donna lassù.... nel Nord.....e qualcosa doveva inventarsi...


.
Pensava alla sua vita, non certo facile....rimasta orfana ancora piccola, era stata presa in casa dalla sua madrina, una nobildonna del suo paese; finchè era vissuta l'anziana signora se l'era passata abbastanza bene..ma dopo la sua morte i parenti della nobildonna non vedevano di buon occhio l'intrusa.
Avevano cominciato a pretendere certi lavori e servizi a cui lei non era stata abituata...non le veniva concesso del tempo libero...aveva conosciuto un pilota di cui si era innamorata ma non le veniva dato il permesso di vederlo, con la scusa che non era all'altezza per lei..riusciva a vederlo di sfuggita dalla finestra per dirsi poche parole....
Appena aveva potuto, aveva lasciato quella casa.
Si guadagnava da vivere ricamando, finchè un giorno non le fecero conoscere  un uomo che diventò poi suo marito.

Adesso purtroppo era arrivata ad un altro bivio, doveva prendere una decisione...e al più presto...

Chiedeva continuamente spiegazioni a suo marito:  perchè  le inviava sempre così pochi soldi? quando avrebbero potuto salire, come promesso?

Lui rispondeva sempre vagamente: .. le spese erano tante, la vita era cara, e trovare un appartamento accessibile era difficile trovarlo..

Tetella cominciava a disperarsi, ormai si immaginava una vita da sola, con tre bimbi da crescere e una grossa difficoltà a difendersi da uomini, che sapendola sola, volevano approfittare della sua solitudine.

.
Ma Tetella era anche una donna con una forte personalità, determinata, molto intelligente, cominciò così a pensare come risolvere la situazione che diventava sempre più drammatica..

Un bel giorno Tetella prende la decisione, sicuramente sofferta ma senza dire niente al marito (altrimenti l'avrebbe fermata) decide di raggiungerlo al Nord assieme ai tre figli di  7, 5 e 3 anni .

Aspetta che finisca la scuola la più grande....e poi..  deve  anche farle fare la prima comunione...
Deve pensare a molte cose...deve cercare di organizzarsi il meglio possibile per creare meno disagio ai bimbi....
Spiega ai suoi figli che andranno a fare un bel viaggio in treno per trovare papà....., fa preparare un vestitino bianco che servirà per la prima comunione....ha in mente un piano....
Quando arriva il momento....tutto è pronto....per la partenza....

I bimbi sono euforici....andranno a trovare il papà e sono contenti di prendere il treno....

Arrivano alla stazione e Tetella prende un treno che si fermerà prima a Pompei: ha fatto un promessa che vuole mantenere: far fare la prima comunione al Santuario della Beata Vergine del Rosario di  Pompei alla figlia più grandicella...e così fece...

Scesero dal treno e informatasi dov'era il Santuario e  l'orario della Santa Messa, fece fare la prima comunione a sua figlia, lì nella chiesa gremita di gente, assieme a tutti gli altri......



16/02/13

I lupini



lupini salati

I lupini sono i semi del Lupinus albus, una pianta alta fino a un metro e con foglie palmate. Si tratta di un legume noto e diffuso fin dalla più remota antichità nel bacino del Mediterraneo e nel Medio Oriente.
In Italia la coltura del lupino è crollata a seguito dello spopolamento delle aree svantaggiate nelle quali il lupino aveva trovato inserimento in ordinamenti colturali piuttosto poveri. Oggi i lupini più che un alimento sono uno snack che possiamo trovare alle bancarelle delle sagre e delle fiere paesane.
I lupini contengono un alcaloide amarissimo per cui prima di essere mangiati devono essere sanati, ossia immersi in acqua per qualche giorno e poi salati per immersione in una soluzione di acqua e sale.
La lavorazione industriale per la produzione dei lupini salati prevede una fase di cottura in acqua salata e una serie di lavaggi in acqua, necessari per eliminare le sostanze ancora presenti nei lupini appena cotti, che li rendono amari e quindi immangiabili. Durante questi lavaggi in acqua i lupini vengono acidificati, in modo da raggiungere un Ph intorno a 4, in grado di inibire la crescita di microrganismi dannosi.
L'ultima fase consiste nella salatura dei lupini e nel loro confezionamento in atmosfera controllata oppure in salamoia. Le confezioni in salamoia, solitamente vaschette, vengono poi sottoposte a sterilizzazione.
La conservabilità dei lupini prodotti industrialmente è di 90 giorni per i prodotti confezionati in atmosfera protettiva, e di 180 giorni per i prodotti in salamoia.
Una volta aperta la confezione è consigliabile mantenere il prodotto in frigorifero e consumare entro una settimana.
Come tutti i legumi, i lupini hanno un buon potere energetico, sono una ottima fonte di ferro,potassio e vitamina B1 E' inoltre il legume più ricco di proteine: con una percentuale del 35-40% supera soia, piselli, fagioli e ceci.
Secondo sono alcuni studi italiani e internazionali condotti all'interno del progetto europeo Healthy-Profood il consumo di lupini svolgerebbe un'azione importante nel ridurre i livelli di colesterolo e nel prevenire ipertensione e diabete.
Un gruppo di ricercatori milanesi guidato da Cesare Sirtori, ordinario di Farmacologia Clinica all'Università di Milano, ha dimostrato che, negli animali, una modesta aggiunta di lupini alla normale dieta può ridurre la colesterolemia in modo significativo. Ricerche confermate anche da quelle fatte sull'uomo: un recente studio condotto in Polonia da Marek Naruszewicz del National Food and Nutrition Institute di Varsavia su 55 pazienti ipercolesterolemici ha evidenziato con un consumo quotidiano di mezzo litro di latte di lupino, un calo del colesterolo totale del 10 per cento e del colesterolo cattivo LDL superiore al 12 per cento dopo solo un mese di trattamento.
fonte:leziosa.com

Lasciamo cadere le maschere







Possiamo fare finta di avere mille emozioni che non sentiamo
di essere mille persone che non siamo
ma se smettiamo di fingere.. cadono tutte le maschere che noi abbiamo

perchè siamo incapaci di essere trasparenti e sinceri?!
perchè siamo così falsi e non veri?!
la risposta può essere "la paura"
o che la realtà è spesso dura 

prova a conoscere i tuoi punti deboli e accettarli come sono
prova ad amare l'universo e dare agli altri un dono
nessuno di noi superiore a tutti ma alla pari con loro

Siamo fatti della stessa materia.. non c'è uno d'argento ed un altro d'oro

tu non sei un dio
e non lo sono anch'io
(Asmaa Ayed)

Amare i poeti







A TUTTI I GIOVANI RACCOMANDO:
APRITE I LIBRI CON RELIGIONE,
NON GUARDATELI SUPERFICIALMENTE,
PERCHE' IN ESSI E' RACCHIUSO
IL CORAGGIO DEI NOSTRI PADRI.
E RICHIUDETELI CON DIGNITA'
QUANDO DOVETE OCCUPARVI DI ALTRE COSE.
MA SOPRATTUTTO AMATE I POETI.
ESSI HANNO VANGATO PER VOI LA TERRA PER TANTI ANNI,
NON PER COSTRUIRVI TOMBE, O SIMULACRI, MA ALTARI.
PENSATE CHE POTETE CAMMINARE SU DI NOI
COME SU DEI GRANDI TAPPETI
E VOLARE OLTRE QUESTA TRISTE REALTA' QUOTIDIANA.
(Alda Merini da La vita facile)

15/02/13

Consapevolezza



Consapevolezza
Mi allettava il tuo schematico

paesaggio mentale
così logico e disadorno.
Quasi una struttura ossificata
dove ancorare i sogni.
In quel cubo di sconforto
fra letti sfatti e aloni di vapori,
smoriva il desiderio di te.
Volevi rovistare nei pensieri
nei sentimenti accantonati.
Da tempo immemorabile
mia nonna e poi mia madre
subivano le stesse imposizioni
col riso divenuto opaco
per seppellire senza clamori
coniugali disarmonie.
Ribelle, meditavo benefiche evasioni
non era defezione la mia,
né vacuità spirituale
solo un vitale anelito di libertà.
Ho indossato la consapevolezza
che invano reclamavi,
ora che l'animo è cesellato
al bulino del dolore.
La mia persa giovinezza
era il disordine naturale del bosco,
un mare di incantesimi
con infinite rinascite

Maria Teresa Santalucia Scibona

14/02/13

La morte di un amore




La morte di un amore è come la morte d’una persona amata. Lascia lo stesso strazio, lo stesso vuoto, lo stesso rifiuto di rassegnarti a quel vuoto. Perfino se l’hai attesa, causata, voluta per autodifesa o buonsenso o bisogno di libertà, quando arriva ti senti invalido. Mutilato. Ti sembra d’essere rimasto con un occhio solo, un orecchio solo, un polmone solo, un braccio solo, una gamba sola, il cervello dimezzato, e non fai che invocare la metà perduta di te stesso: colui o colei con cui ti sentivi intero. Nel farlo non ricordi nemmeno le sue colpe, i tormenti che ti inflisse, le sofferenze che ti impose. Il rimpianto ti consegna la memoria d’una persona pregevole anzi straordinaria, d’un tesoro unico al mondo, né serve a nulla dirsi che ciò è un’offesa alla logica, un insulto all’intelligenza, un masochismo. (In amore la logica non serve, l’intelligenza non giova e il masochismo raggiunge vette da psichiatria.) Poi, un po’ per volta, ti passa. Magari senza che tu sia consapevole lo strazio si smorza, si dissolve, il vuoto diminuisce e il rifiuto di rassegnarti ad esso scompare. Ti rendi finalmente conto che l’oggetto del tuo amore morto non era né una persona pregevole anzi straordinaria, né un tesoro unico al mondo, lo sostituisci con un’altra metà o supposta metà di te stesso e per un certo periodo recuperi la tua interezza. Però sull’anima rimane uno sfregio che la imbruttisce, un livido nero che la deturpa e ti accorgi di non essere più quello o quella che eri prima del lutto. La tua energia si è infiacchita, la tua curiosità si è affievolita e la tua fiducia nel futuro s’è spenta perché hai scoperto d’aver sprecato un pezzo d’esistenza che nessuno ti rimborserà. Ecco perché, anche se un amore langue senza rimedio, lo curi e ti sforzi di guarirlo. Ecco perché, anche se in stato di coma boccheggia, cerchi di rinviare l’istante in cui esalerà l’ultimo respiro: lo trattieni e in silenzio lo supplichi di vivere ancora un giorno, un’ora, un minuto. Ecco infine perché, anche quando smette di respirare, esiti a seppellirlo o addirittura tenti di resuscitarlo. Alzati Lazzaro e cammina.

(Oriana Fallaci - Insciallah)

Cassazione e reddito disabilità



Cassazione e limiti reddituali: cosa c’è di vero?

                                  Negli ultimi giorni alcune testate giornalistiche hanno informato che presso la Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, è pendente l’ennesima causa fra INPS e un cittadino riguardo alla questione del calcolo dei limiti reddituali da considerare ai fini della corresponsione della pensione e dell’assegno di invalidità civile.
Alcuni di questi articoli (in particolare di Repubblica e Italia Oggi) contengono affermazioni scorrette e distorte. Ma per capirlo ricostruiamo la vicenda.

Nella Circolare INPS 149/2012 era previsto un grave elemento di novità che riguardava i soli invalidi civili al 100% titolari di pensione di invalidità. Fino ad oggi il limite reddituale considerato è quello relativo ai redditi strettamente personali. Dal 2013 sarebbe stato considerato anche quello del coniuge.
Questa decisione amministrativa di INPS non si basa su alcun dettato normativo, ma su una Sentenza della Corte di Cassazione, nemmeno pronunciata a sezioni unite, del 2011 ( Sezione Lavoro 25 febbraio 2011, n. 4677). Peraltro esistono altre sentenze della stessa Corte di Cassazione di segno opporto.
La conseguenza immediata della Circolare sarebbe stata che gli invalidi totali titolari, assieme al coniuge di un reddito lordo annuo superiore a 16.127,30 euro, avrebbero perso il diritto alla pensione (275,87 euro al mese). Tuttavia, dopo serrate proteste, con il Messaggio della Direzione Generale INPS n. 717 del 14 gennaio 2013, INPS ha sospeso l'applicazione di tale disposizione.

Contemporaneamente è stato aperto un confronto fra INPS e Ministero del lavoro per chiarire la questione. Nel frattempo i limiti reddituali continuano ad essere quelli di sempre (individuali)
Per inciso FISH ha chiesto ai candidati alle politiche e al prossimo Governo, di sanare la questione in modo definitivo approvando una norma di interpretazione autentica.

Cosa c’è di scorretto negli articoli in circolazione?

1. Sul caso in esame presso la Corte di Cassazione non esiste ancora nessuna sentenza. Il giorno 13 febbraio non era giorno di emissione della sentenza, ma di esposizione del parere del procutatore generale della Corte di Cassazione; questi (come era ovvio che fosse) ha chiesto di confermare i pronunciamenti più recenti della Corte. Ma la sentenza non si avrà prima di un mese.
2. Qualunque sia la sentenza essa si applica solo al caso specifico; ha un peso giurisprudenziale, fra l’altro, ancora parziale non essendo pronunciata a sezioni unite. Una sentenza di Cassazione non è “legge”. Il giorno dopo non cambierà assolutamente nulla per le gli invalidi, se non intervengono altri atti specifici amministrativi (impugnabili) o normativi (altrettanto impugnabili).
3. Per modificare i criteri di calcolo del reddito sarebbe necessario un intervento normativo; non sarebbe sufficiente nemmeno un atto amministrativo come la recente Circolare INPS;

L’attenzione, quindi, non è alla Corte di Cassazione nè alla prossima sentenza, quanto piuttosto alle interlocuzioni in corso al Ministero e all’attività legislativa del prossimo Parlamento.
La presente nota, frenando le reazioni allarmate innescate da due articoli piuttosto approssimativi, è comunqu ben lungi dal minimizzare i rischi per le persone con disabilità che tuttavia non risiedono immediatamente nella prossima Sentenza quanto piuttosto nelle decisioni politiche future.
fonte:
Carlo Giacobini
Direttore responsabile di HandyLex.org 

13/02/13

Osservatorio Nazionale sulla disabilità






Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità

Approvato il primo Programma d’azione italiano

Il primo Programma d’azione italiano per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità è stato approvato il 12 febbraio 2012,  dall’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, che ha sede presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’approvazione del Programma segna un importante risultato nel campo delle politiche a favore delle persone con disabilità e arriva dopo l’invio, lo scorso mese di novembre, del primo Rapporto italiano alle Nazioni Unite sulla implementazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità nel nostro Paese.

Il programma, che ha respiro biennale, individua le aree prioritarie verso cui indirizzare azioni e interventi per la promozione e la tutela dei diritti delle persone con disabilità, in una prospettiva coerente e unitaria, al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi generali della Strategia europea sulla disabilità 2010-2020 e della Convenzione ONU ratificata dall’Italia nel 2009.

Il testo dovrà essere sottoposto a lettura nel Consiglio dei Ministri e al parere della Conferenza Unificata, per poi essere adottato come Decreto del Presidente della Repubblica.

“Esprimiamo vivo apprezzamento per il risultato conseguito - hanno commentato il Ministro Elsa Fornero e il Sottosegretario Maria Cecilia Guerra - in primo luogo per il clima di grande collaborazione che ha caratterizzato il lavoro di esponenti delle amministrazioni, rappresentanti delle parti sociali e delle federazioni e delle associazioni delle persone con disabilità”.

fonte: lavoro.gov.it

12/02/13

Cresce il Welfare.....




Cresce il welfare, cresce l’Italia” è una Rete interassociativa promossa da più di 40 organizzazioni tra le più rappresentative del nostro Paese che operano nel campo dell’economia sociale, del volontariato e del sindacato. Ognuna mantiene la propria autonomia politica, organizzativa e la propria specificità, ma apporta alla Rete le proprie competenze, analisi, esperienze in funzione di un propositivo confronto.
La Rete non ricerca un ruolo politico o negoziale. Mira piuttosto a sensibilizzare, proporre, stimolare gli attori che operano nel sociale, le istituzioni nazionali e locali, la pubblica opinione sull’esigenza di sviluppare in Italia le politiche di welfare e in particolare le politiche dell’assistenza e della promozione sociale delle persone e delle famiglie.
In questa logica la Rete ha una struttura leggera: solo un coordinamento di dieci fra le maggiori organizzazioni aderenti e un'assemblea plenaria. Nessuna carica politica o di rappresentanza.
L’esperienza rappresenta una modalità innovativa di confronto e di produzione di proposte per l’Italia e per l’Unione europea soprattutto per la platea così variegata di organizzazioni aderenti, tutte interessate ai temi del welfare.



Al centro del dibattito della Rete ci sono i tagli alle politiche sociali condotti negli ultimi anni. Interventi che hanno azzerato il Fondo nazionale per la non autosufficienza, drasticamente ridotto il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e praticamente annullati i Fondi nazionali a sostegno delle famiglie, dei giovani, degli immigrati.
Le conseguenze disastrose sono che gli enti locali si trovano a ridurre i servizi o ad aumentare le quote di compartecipazione a carico degli utenti. Eppure la persistente crisi economica richiederebbe maggiori servizi e minori costi a carico delle famiglie.
Inoltre i tagli e gli effetti della crisi si stanno ripercuotendo drammaticamente anche sulle condizioni di lavoro delle migliaia di persone che ogni giorno costruiscono il welfare del nostro Paese. Centinaia di posti di lavoro di giovani, soprattutto nel Sud, sono già stati messi in discussione.
La rete dei servizi sociali era, già prima della crisi, inadeguata e profondamente squilibrata fra le diverse aree del Paese. I processi di riforma avviati nel decennio trascorso, in primo luogo la legge 328/2000, che impegnavano lo Stato, le Regioni e gli Enti locali, con il concorso del Terzo settore e delle Organizzazioni sindacali, a potenziare la rete dei servizi e le politiche di promozione economica e sociale, sono stati attuati in modo inadeguato.
A livello centrale si è continuato a produrre misure disorganiche e inefficaci, rinunciando a definire un quadro strategico di intervento che avesse come base la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali.
A livello regionale i processi di riforma contenuti nei Piani sociali e sanitari hanno trovato applicazione solo in poche realtà.
A livello locale la programmazione partecipata ha registrato criticità sia nell’adeguamento dell’offerta dei servizi alla domanda sociale, sia in termini di reale partecipazione degli attori sociali alle scelte contenute nei Piani di Zona.
Nel nostro Paese, le politiche sociali sono considerate una voce di spesa che, come tale, va condizionata ai vincoli di bilancio e subordinata ad altre spese ritenute più urgenti o più convenienti a fini elettorali. Non si riconosce la loro funzione propulsiva in quanto creatrici di sviluppo, di ricchezza materiale e umana.
Investire sulle persone, sulle famiglie, sulle loro capacità di tenuta, di reazione, d’intraprendenza vuol dire rendere il Paese più produttivo, più forte, più giusto, più inclusivo.

fonte: nuovowelfare

11/02/13

Comitato Genitori - relazione finale

Come Presidente del Comitato Genitori, ho letto la mia relazione all'assemblea genitori tenutasi qualche giorno fa dove ho comunicato che non mi ricandiderò. Essendo l'ultima relazione da Presidente, la pubblico qui sul mio blog:

                                "Siamo arrivati alla fine del nostro mandato, sono stati 4 anni intensi dove abbiamo cercato di portare il più possibile dei miglioramenti all'interno del servizio. Abbiamo avuto dei risultati discreti,parecchi obiettivi raggiunti, altri rimasti ancora in sospeso.
Per fortuna, a parte il primo anno, devo dire che come comitato genitori ci siamo trovati sempre d'accordo sulla linea da seguire e sugli obiettivi da raggiungere...e abbiamo sempre tenuto conto delle problematiche sollevate man mano dalle famiglie....
Abbiamo fatto in modo che anche le famiglie non presenti alle assemblee, fossero al corrente comunque di tutto.
Per questo motivo abbiamo chiesto cortesemente alla segreteria dell'ufficio di inviare a casa ogni volta il verbale con allegata la mia relazione ..e così chiediamo anche questa volta e spero che questa buona prassi continui anche in seguito.....
Sinteticamente, anche per i nuovi arrivati, ripeto le cose più importanti fatte da questo comitato:
-Con la collaborazione della direzione siamo riusciti a sistemare finalmente, dopo anni di lamentele, la mensa del convitto... a far sostituire tutti i copripiumini, dal momento che ci siamo accorti che non erano adatti come misure ...per i nostri ragazzi.
- Abbiamo sollecitato e ottenuto una migliore organizzazione della lavanderia, anche se ancora adesso esiste una situazione un po' precaria, speriamo risolvibile entro breve..
-Abbiamo lottato veramente con forza verso la Provincia per avere nella legge di accreditamento l'inserimento del fisioterapista e di poter usurfruire durante l'orario del centro diurno e convitto , delle altre figure sanitarie sempre in base ad un progetto individualizzato come la logopedia, l'ergoterapia, terapia occupazionale ecc.
-Abbiamo più volte sollecitato alla Direzione l'Intesa che deve essere sottoscritta con il Servizio Psicologico.
-Abbiamo chiesto e ottenuto un aumento delle giornate di apertura dei laboratori occupazionali. Certo, eravamo partiti con una richiesta maggiore, al fine di allinearci con i laboratori psichici. Ci è stato promesso un acconto nel 2012 di 4 gg. e la disponibilità di rivedere successivamente un ulteriore aumento. Ci rendiamo conto che in un momento di scarsità di risorse non possiamo ottenere tutto quello che chiediamo ma non ci aspettavamo neanche che per il 2013 si tornasse indietro di 1 giorno rispetto al 2012! Questo, sinceramento non l'abbiamo capito, è stato un braccio di ferro durato un anno intero sia con la direzione che con gli operatori, contrari all'aumento delle giornate..
Voglio sperare che per il prossimo calendario venga reintrodotto questo giorno.
-Per quanto riguarda le attività estive, abbiamo chiesto che vengano svolte nei propri laboratori, ovviamente, siamo d'accordo che deve esserci una presenza minima del 50% ma conteggiata sul totale degli utenti di quel gruppo. Confidiamo che questo venga valutato con serietà e correttezza.
In ogni caso ci è stato promesso, qualora le attività estive vengano proposte ai Bagni di Zolfo, per mancanza di sufficienti utenti del proprio gruppo, che ci sarà l'assegnazione, almeno di un operatore di riferimento del proprio gruppo.
--Come qualcuno sarà venuto a conoscenza, abbiamo rischiato che i lavori di ristrutturazione di via Fago venissero fermati e plasmati in tre anni in quanto erano sparite le risorse!. La sig.Pettena sempre presente nelle riunioni della commissione, il giorno stesso mi ha avvisato e mi sono subito attivata , come il mio solito, nella Rete, su Facebook e così si sono mossi subito giornalisti e politici i quali ci hanno dato una mano e in pochi giorni tutto è rientrato: le risorse si sono trovate!!
Ne ha parlato TCA, il quotidiano Alto Adige, più le interrogazioni di alcuni politici: Margheri, Urzì, e Artioli che ho ringraziato a nome di tutte le famiglie. Mi hanno riconfermato la loro disponibilità se necessario.
Avevo provveduto anche a fare ufficialmente una domanda alla Giunta Provinciale sul loro sito, e ho avuto la risposta ufficiale dell'assessore ai lavori pubblici Mussner che diceva testualmente: ...(questo in novembre 2012.)..
"Confermo che i lavori saranno conclusi nel 2013. A dicembre di quest'anno sarà bandita la gara d'appalto per gli arredi, in primavera saranno installati nella nuova sede del Centro di riabilitazione in via Fago. Entro ottobre del prossimo anno la struttura sarà operativa."

L'anno scorso mi sono attivata affinchè l'ufficio Handicap facesse richiesta di qualche condizionatore d'aria per la nuova struttura ,visto che ogni estate è sempre più lungo il periodo più caldo.....
--Qualche giorno dopo.... un'altra tegola su alcune famiglie: vengo informata che veniva annullata la colonia dei disabili gravi organizzata tramite la Lebenshilfe,sempre per mancanza di risorse.Anche qui, dopo aver scritto una nota sempre su facebook sono stata interpellata, come anche il dr.Marcato, dal giornalista dell'Alto Adige e da alcuni politici che hanno fatto subito una interrogazione. Per fortuna la direzione ha deciso poi di ripristinarla.
-Nelle ultime riunioni del Comitato di Servizio abbiamo cercato assieme di approfondire il ruolo di questo Comitato che per quanto ci riguarda deve essere un momento dove tutti, famiglie e operatori-assieme- possono e devono fare proposte per migliorare la vita dei nostri ragazzi.
-Abbiamo chiesto un comitato di controllo e ci è stato promesso che verrà chiesto un parere all'ufficio legale, non abbiamo ancora avuto una risposta. Spero che il dr.Corradini si attivi, e ci faccia sapere...
-Abbiamo voluto approfondire con il comitato servizio, quanto riporta il Piano settore Disabilità promosso dalla Provincia di Bolzano dove riprende punto per punto la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e abbiamo chiesto che venga rispettato il più possibile. Il prossimo comitato genitori valuterà man mano.....
Ho sentito che dal 1 gennaio ci sono stati dei cambiamenti all'interno di qualche gruppo e purtroppo, come sempre le famiglie ne vengono a conoscenza all'ultimo momento: come la sostituzione di più persone all'interno dello stesso gruppo..
- Anche nel Piano settore disabilità della provincia, che tutte le famiglie possono reperire presso l'ufficio Handicap della Provincia, viene riportata l'esigenza di cambiare sistema e organizzazione per dare modo di più continuità..sia nell'educazione che nell'assistenza..........
La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità sottolinea il coinvolgimento attivo delle persone con disabilità e delle loro famiglie nella pianificazione e valutazione delle misure d'intervento, ripresa anche dalla Provincia nel  "famoso" Piano di Settore Disabilità.
Anche in questa occasione è stato dimostrato il contrario: veniamo messi a conoscenza dopo che tutto è stato definito!
Le eventuali sostituzioni, che nessuno contesta, devono però avvenire con gradualità per non portare disagio ai nostri ragazzi....
-Voglio rassicurare con l'occasione qualche famiglia che si è sentita intimorita da alcune informazioni non corrette da parte di qualche operatore, informandole che:

..” l’articolo 28 della Costituzione stabilisce che:
«I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti.
Pertanto, nei casi in cui vengano comprovate falsità di informazioni fornite dagli operatori socio-sanitari del settore pubblico, è possibile avviare con successo iniziative volte al risarcimento dei danni subiti.”

Infatti anche la Corte di Cassazione, Sezione II, con la sentenza 89/182005 ha stabilito che «al fine del delitto di violenza privata non è richiesta una minaccia verbale o esplicita, essendo sufficiente un qualsiasi comportamento od atteggiamento sia verso il soggetto passivo sia verso altri, idoneo a incutere timore ed a suscitare la preoccupazione di subire un danno ingiusto, onde ottenere, mediante tale intimidazione, che il soggetto passivo sia indotto a fare, tollerare od omettere qualcosa .


Virginia aiuta disabili




Virginia aiuta disabili è la nuova applicazione Android per le persone che hanno difficoltà motorie del linguaggio e che permetto loro di fare richieste rapide sulle proprie esigenze e necessità attraverso un’insieme di icone.
L’App risulta essere molto semplice nel suo utilizzo, mettendo a disposizione dell’utente numerose funzioni e un discreto sistema vocale.
Il sistema è composto da una serie di tabelle tematiche che inglobano frasi generiche, domande e vocaboli sui cibi, bevande, necessità fisiche o qualsiasi altra attività quotidiana che danno la possibilità di esprimere 216 richieste diverse oltre che quelle più comuni come SI, NO, BASTA, ANCORA.
Virginia aiuta disabili è inoltre in grado di:
  • spedire in automatico sms per richieste di aiuto verso due destinatari predefiniti
  • creare gruppi di elementi che sono graditi e NON
  • creare gruppi di frasi personali fatte leggere poi al sintetizzatore vocale
  • inserire i propri dati anagrafici creando un profilo personale alla quale si può far pronunciare il proprio nome
L’idea nasce da una collaborazione di Carmelo CisanoLuciano Quercia e Laura Mongiò che ha curato i contenuti delle tabelle. L’applicazione è in lingua italiana e inglese ma presto anche in spagnolo.

09/02/13

Pierrot






Dall'aria triste
e malinconico
tinge il suo viso
infarinato di bianco
Guance rosse
come l'amore
accende la sua bocca
a forma di cuore...
Alla luna
la serenata
aspettando la sua amata...
Una lacrima
riga il viso
stringe in mano
il mandolino...
Con il cuore
d'un bambino
abbraccia i sogni
sul cuscino!
(Egidia Russo)

da PensieriParole

07/02/13

Carnevale





 La stagion del carnevale

La stagion del Carnevale
tutto il Mondo fa cambiar.
Chi sta bene e chi sta male
Carnevale fa rallegrar.

Chi ha denari se li spende;
chi non ne ha ne vuol trovar;
e s'impegna, e poi si vende,
per andarsi a sollazzar.

Qua la moglie e là il marito,
ognuno va dove gli par;
ognun corre a qualche invito,
chi a giocare e chi a ballar.

(Carlo Goldoni)

Carpe diem





Alcuni, con gli occhi rivolti al passato,
vedono quello che non vedono; altri,
gli occhi fissi nel futuro, vedono
quello che non si può vedere.
Perché cercare tanto lontano ciò che ci sta vicino,
la nostra sicurezza? Questo è il giorno,
questa è l'ora, questo è il momento, questo
è ciò che siamo, e non v'è altro.
Senza sosta scorre l'interminabile ora
che proclama la nostra nullità. Con lo stesso
boccone col quale siamo vissuti, moriremo.
Carpe diem, altra cosa non sei.

(Fernando Pessoa)

06/02/13

Elezioni 2013-13 punti per il rispetto della disabilità


                                                 "Nulla su di noi senza di noi": questa è la base da cui parte il manifesto/appello di Anffas Onlus – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale (aderente a FISH, Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap, e al Forum del Terzo Settore) inviato ai partiti in lizza per le prossime elezioni politiche.
Un elenco di 13 punti che riassumono in sintesi le azioni chiave che l'Associazione propone, in rappresentanza degli oltre 15.000 associati ed in sinergia e a supporto del manifesto FISH, alle forze politiche di inserire in agenda, per consentire il rispetto dei diritti umani delle persone con disabilità, in particolare quelle con disabilità intellettiva e/o relazionale, e delle loro famiglie.
Inclusione scolastica, inclusione lavorativa, accessibilità alla formazione ed informazione, rispetto della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, definizione dei nuovi criteri per l'accertamento della disabilità e progetto globale di vita, rivisitazione dei Livelli essenziali: sono solo alcune delle tematiche che da sempre ruotano attorno alla disabilità e che invece, soprattutto negli ultimi anni, hanno trovato poco spazio sui tavoli politico-istituzionali se non quando si è tratto di decurtate risorse e servizi.
"La politica non può e non deve più ignorare o trattare con superficialità le questioni relative ai diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie" afferma Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas Onlus. Continua il presidente: "Le persone con disabilità e le loro famiglie che la nostra Associazione rappresenta chiedono con forza un impegno concreto, corretto e competente da parte della nostra politica e di vedere inseriti nell'Agenda del prossimo Governo le azioni, da tempo attese e richieste, che hanno impatto significativo sulle politiche in materia di disabilità. E ancora una volta, ci facciamo parte attiva - non solo segnalando i problemi, ma anche proponendo soluzioni – con l'obiettivo di rimettere al centro le persone, con i propri i diritti, e rimuovere le numerose discriminazioni ancora esistenti nel nostro Paese".
Conclude: "Quello che auspichiamo, anzi che chiediamo con forza, è che con la prossima legislatura si possano vedere sui tavoli delle istituzioni queste problematiche perché non si tratta di argomenti accessori, ma di questioni sostanziali che riguardano milioni di cittadini e famiglie tra quelli più vulnerabili nel nostro Paese"
Ecco i punti del manifesto Anffas Onlus "Diritti a tutti costi, non risparmi a tutti costi", la cui versione integrale è consultabile QUI.
1. "Nulla su di noi senza di noi": ridateci le opportunità di concertazione! Negli ultimi anni si è assistito all'abbandono dei luoghi della concertazione in favore di un sistema nel migliore dei casi di superficiale comunicazione. E' di fondamentale importanza ricostituire, ai vari livelli, i luoghi di una concertazione proficua con le formazioni ed organizzazioni maggiormente rappresentative.
2. Ripartiamo dai diritti umani: dare attuazione alle Convenzione Onu. Il punto di partenza delle politiche che ci riguardano deve essere la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità ratificata dall'Italia con L. 18/09. E' necessario che il nostro Paese renda concreto e pienamente applicato tale strumento, a partire dalla redazione di un testo coordinato sulla disabilità che raccolga, sintetizzi e semplifichi tutte le norme, azioni ed iniziative in materia.
3. A ciascuno il suo progetto di vita: attuare l'art. 14 e 24 della Legge 328/00. L'attuale sistema di accertamento e verifica dell'invalidità civile, stato di handicap e disabilità è basato su un approccio medico-legale e assicurativo superato, antieconomico e spesso fonte di autentiche vessazioni e discriminazioni. La classificazione ICF, i sistemi di valutazione dei sostegni ed il riferimento a paradigmi avanzati, uniti alla formulazione di un progetto di vita individuale e personalizzato possono garantire un'equa e razionale distribuzione delle risorse ed il rispetto dei fondamentali diritti delle persone con disabilità.
4. Ad ognuno ciò che spetta: rivedere i livelli essenziali ed aggiornare il nomenclatore tariffario. In Italia permane una discriminazione territoriale frutto della disomogeneità della rete di servizi per le persone con disabilità. E' necessario che siano definiti degli adeguati livelli (i livelli essenziali sanitari e quelli delle prestazioni sociali), strumenti e supporti, opportunamente finanziati e costantemente aggiornati, garantiti a tutti i cittadini quali diritti soggettivi immediatamente esigibili.
5. Ridiamo respiro al sistema sociale: finanziare i fondi sulle politiche sociali e non autosufficienza. E' necessario invertire quanto avvenuto negli ultimi anni con l'indiscriminato taglio lineare dei fondi nazionali sulle politiche sociali e per la non autosufficienza, nonché di quei capitoli del fondo sanitario dedicati a fondamentali servizi per la tutela della salute dei cittadini con disabilità. Un primo passo in tal senso non può che essere rappresentato dal rifinanziamento dei due fondi sociali riportandoli almeno ai valori del 2008, nonché dal progressivo trasferimento di risorse dal fondo sanitario verso quello sociale per superare il modello sanitarizzante in favore di quello bio-psico-sociale.
6. Basta ai diritti sulla carta! Dare attuazione alle leggi sulla disabilità. L'Italia ha tante buone norme in materia di disabilità, per la maggior parte inapplicate. E' fondamentale ripartire dalla piena e concreta attuazione delle leggi esistenti (per es. la L. 104/92, la L. 328/2000, la L. 67/06) e dell'allocazione delle necessarie risorse economiche.
7. Pagare il giusto: rendere la compartecipazione al costo dei servizi simbolica e sostenibile. Nel corso degli ultimi anni si è registrato un aumento progressivo e spesso insostenibile della richiesta di compartecipazione al costo da parte delle famiglie per servizi e supporti essenziali per una buona qualità di vita delle persone con disabilità. Tale deriva va assolutamente contrastata attraverso l'emanazione di adeguati strumenti che abbiano alla base il criterio del "pagare il giusto": la compartecipazione al costo, laddove prevista per legge, deve essere sempre simbolica, sostenibile e basata sul reddito della sola persona con disabilità, fatte salve le situazioni regionali di miglior favore.
8. No alla morte civile delle persone: abrogare interdizione ed inabilitazione e dare forza all'amministrazione di sostegno. Purtroppo, anche se rivisitati, sono ancora presenti nel nostro ordinamento i vecchi istituti di protezione giuridica dell'interdizione e dell'inabilitazione, che di fatto determinano la "morte civile" della persona con annullamento della sua dignità. E' necessario che questi vengano definitivamente abrogati e che si rafforzino l'istituto dell'amministrazione di sostegno e tutti gli strumenti che tutelano e favoriscono la capacità di agire delle persone con disabilità.
9. Fermiamo la discarica sulle famiglie: dare adeguati sostegni a genitori e familiari. L'attuale normativa prevede una serie di agevolazioni, permessi e misure di sostegno alla conciliazione lavoro-famiglia, ma le stesse - laddove attuate - non sono assolutamente sufficienti. Occorre prevedere percorsi di flessibilità lavorativa ed integrazione al reddito per il mantenimento del posto di lavoro, sostegno al reddito per il familiare laddove non lavoratore o impossibilitato, a causa della disabilità del figlio, a proseguire l'attività lavorativa, nonché flessibilità in uscita con anticipazione dell'età pensionabile.
10. Agire prima, agire subito: garantire diagnosi e presa in carico ai bambini con disabilità. Intervenire bene prima, significa intervenire meno dopo ed evitare le vergognose liste d'attesa nell'età della vita in cui l'intervento di cura risulta più efficace. E' indispensabile che il nostro Paese ottemperi alle raccomandazioni dell'Onu in materia di salute e disabilità, a partire dalla raccolta di dati relativi all'età 0-5 anni.
11. Tutti a scuola, senza se e senza ma: garantire l'inclusione scolastica. La scuola è un luogo naturale per l'inclusione sociale delle persone con disabilità e per favorirne l'acquisizione di adeguate competenze ed abilità in vista della partecipazione attiva al contesto sociale e/o di un futuro inserimento nel mondo del lavoro. Le persone con disabilità "vissute" come ricchezza ed opportunità di crescita per tutti e non come "problema" impongono all'intero sistema scolastico di ri-orientare il proprio approccio in chiave inclusiva, operando prioritariamente sull'approccio culturale, ma anche garantendo un'adeguata e qualificata presenza di figure formate, a partire dai docenti curricolari fino al personale ATA, nonché introducendo innovativi sistemi educativi e di apprendimento quali strumenti informatici, lavagne interattive, tecniche e linguaggi semplificati.
12. Meno assistenza+lavoro=maggiore inclusione sociale: garantire l'inclusione lavorativa. Recenti provvedimenti normativi consentono alle aziende di sottrarsi agli obblighi previsti dalla L. 68/99. Di fatto, l'accesso al mondo del lavoro vero delle persone con disabilità rimane una chimera e comporta una reale discriminazione addirittura doppia nel caso delle donne con disabilità. Investire per creare opportunità di lavoro significa avere cittadini con pari diritti, ma anche con pari doveri. Si richiede un formale impegno a creare concrete opportunità dando piena applicazione alla Legge 68 e potenziando il sistema di formazione professionale.
13. Rendiamo tutto più facile: garantire l'accessibilità della formazione ed informazione per le persone con disabilità intellettiva. Le persone con disabilità intellettiva e/o relazionale hanno diritto ad accedere all'informazione, alla formazione ed alla cultura in condizioni di pari opportunità con gli altri. Occorre mettere in campo e sviluppare strumenti e buone prassi, quali soprattutto il linguaggio facile da leggere e da comprendere, per rendere accessibili le opportunità di formazione e informazione.
Per scaricare la versione integrale del manifesto CLICCA QUI