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25/03/12

Il regno delle donne




Cè un regno tutto tuo
che abito la notte
e le donne che stanno lì con te
son tante, amica mia,
sono enigmi di dolore
che noi uomini non scioglieremo mai.
Come bruciano le lacrime
come sembrano infinite
nessuno vede le ferite
che portate dentro voi.
Nella pioggia di Dio
qualche volta si annega
ma si puliscono i ricordi
prima che sia troppo tardi.

Guarda il sole quando scende
ed accende d'oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole.      
E se passa il temporale
siete giunchi ed il vento vi piega
ancor più forti voi delle querce e poi
anche il male non può farvi del male.

Una stampella d'oro
per arrivare al cielo
le donne inseguono l'amore.
Qualche volta, amica mia,
ti sembra quasi di volare
ma gli uomini non sono angeli.
Voi piangete al loro posto
per questo vi hanno scelto
e nascondete il volto
perché il dolore splende.
Un mistero che mai
riusciremo a capire
se nella vita ci si perde
non finirà la musica.

Guarda il sole quando scende
ed accende d'oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole
dopo il buio ancora il sole.
E se passa il temporale
siete prime a ritrovare la voce
sempre regine voi
luce e inferno e poi
anche il male non può farvi del male. 

(Alda Merini)

I Giocattoli e la Scienza


..sistemando un pò di carte..mi sono ritrovata tra le mani vecchie stampe del sito: I giocattoli e la Scienza..che mio figlio Roberto aveva creato a suo tempo quando frequentava ancora Fisica all 'Università di Povo (Tn).
Un bellissimo lavoro apprezzato da più parti...

Penso che possa essere un valido aiuto dal punto di vista didattico in quanto:

.."I giocattoli risultano particolarmente efficaci dal punto di vista psicologico, per rendere evidenti i concetti di fisica, proprio perché non sono stati costruiti con questo scopo. Al contrario, gli oggetti di laboratorio, essendo nati apposta per dimostrare i principi della fisica, a causa di questa loro caratteristica congenita di oggetti "speciali" risultano assai meno convincenti.".. 



SITO: http://www-toys.science.unitn.it/toys/it-html/indice.html

21/03/12

Giornata mondiale della poesia - 21 marzo




La Giornata Mondiale della Poesia è stata istituita dalla XXX Sessione della Conferenza Generale UNESCO nel 1999 e celebrata per la prima volta il 21 marzo seguente. La data, che segna anche il primo giorno di primavera, riconosce all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturali, della diversità linguistica e culturale, della comunicazione e della pace. 
L’UNESCO negli anni ha voluto dedicare la giornata all’incontro tra le diverse forme della creatività, affrontando le sfide che la comunicazione e la cultura attraversano in questi anni. Tra le diverse forme di espressione, infatti, ogni società umana guarda all’antichissimo statuto dell’arte poetica come ad un luogo fondante della memoria, base di tutte le altre forme della creatività letteraria ed artistica. 





La primavera
Quando il cielo ritorna sereno 
come l'occhio di una bambina,
la primavera si sveglia. E cammina 
per le mormoranti foreste, 
sfiorando appena
con la sua veste color del sole 
i bei tappeti di borraccina.
Ogni filo d'erba reca un diadema,
ogni stilla trema.
Qualche gemma sboccia
un po' timorosa
e porge la boccuccia color di rosa
per bere una goccia 
di rugiada...
Nei casolari solitari
i vecchi si fanno sulla soglia
e guardano la terra 
che germoglia.
La capinera prova una canzonetta 
ricamata di trilli
e poi cinguetta
come una scolaretta. I grilli
bisbigliano maliziose parole
alle margherite 
vestite
di bianco. Spuntano le viole …
A notte le raganelle
cantano la serenata per le piccole stelle. 
I balconi si schiudono
perché la notte è mite,
e qualcuno si oblia
ad ascoltare quello che voi dite
alle piccole stelle
o raganelle
malate di malinconia.
(Ugo Betti)

Due vite per caso...

Una bellissima testimonianza di Vittorio Podestà, atleta del Barilla blue team, che si sta preparando per le paralimpiadi:

Molto spesso veniamo “sfiorati” dal mondo della disabilità per via di un amico o di un parente non stretto, ma per scarsa informazione, paura, o semplicemente vergogna e imbarazzo tendiamo a non immedesimarci, come invece ci capita di fare per altri aspetti tristi che fanno parte della vita reale, e a non pensare realmente cosa possa significare davvero essere disabili. E’ molto più facile immaginare qualcosa che è veramente più tragico, come la morte, ma non alla disabilità forse perché si è portati a pensare, che sia qualcosa di peggiore, alla quale non sapremmo come reagire e rimediare: la morte ha almeno “la sicurezza” dell’irrimediabilità.
E’ successo anche a me: ho un amico che è rimasto paralizzato in seguito a un incidente prima di me e anche se mi sforzavo di comprendere le sue reazioni, le sue parole e la sua nuova realtà, il mio cervello si rifiutava di pensare alle conseguenze di un simile evento e di pensare che a me sarebbe mai potuto accadere.

Chi crede al destino invece dirà che nella mia storia era scritto: Vittorio Podestà avrebbe dovuto vivere due vite. In quei momenti vieni messo alla prova in un modo al quale nessuno è preparato e che difficilmente una persona che non ha vissuto esperienze così forti riesce a comprendere. E’ per questo che le rassicurazioni di chi ti sta intorno non sono credibili perché dettate dalla compassione e dalla voglia di rincuorarti a tutti i costi, quando sono loro le prime persone ad essere disperate e ad avere bisogno di essere rincuorate e aiutate.

Sono onesto quando dico che nel mio caso la disperazione dopo l’incidente è svanita nel giro di poche ore e che la nuova vita si è subito impadronita di me, regalandomi presto nuove emozioni e nuove soddisfazioni. Mi risuonavano nella testa le parole di quel mio amico paralizzato e solo allora comprendevo il loro vero significato: la sua positività e la sua forza stavano diventando mie e il risentirle ripetere con il suo sorriso sincero di persona consapevole della sua situazione ma sicura di ciò che sta dicendo, sono state vera rassicurazione e speranza.

Certo mi sono accorto di aver avuto il grande dono di un carattere che sa subito reagire con fiducia e ottimismo a prove così dure, aiutato dall’educazione e dai valori impartitimi dalla famiglia riguardo all’importanza della cultura e dello sport per la crescita di una persona, che mi hanno “tranquillizzato” sul fatto di avere ancora un futuro anche senza gambe.

Avevo la sensazione che la vita vera non sarebbe finita e rapidamente ho capito che potevo comunque continuare ad essere utile, ad amare, a lavorare, avere una famiglia, fare sport e divertirmi come prima. Il mio futuro non era da buttare ma da solo ricomporre con tasselli diversi e fin dai primi giorni ho lavorato con impegno per ricostruirmi una vita il più possibile indipendente e “normale” a dispetto dell’handicap.

Certo non avevo pensato che la mia seconda vita potesse essere tanto soddisfacente come si sta avverando, né tantomeno lo potevo pensare prima dell’incidente, immaginando la vita di un disabile.

Purtroppo la nostra società non ti prepara ad affrontare nel modo giusto imprevisti di questo genere e a capire che la vita da disabili non deve essere per forza una vita di “serie B”, da sfortunati che “si limitano a sopravvivere” invece di vivere pienamente. La comunicazione, molto spesso, si ferma solo al primo gradino, alla tragedia, mostrandola senza speranza di rimedio e non aiuta a guardare oltre, con ragionevole fiducia, costruttivo ottimismo ma senza fragili illusioni.

Non è il mio caso, ma lo riscontro ogniqualvolta mi viene chiesto un parere: questo tipo di atteggiamento pessimista ricade soprattutto sui familiari coinvolti, i primi che avrebbero bisogno di sapere il modo migliore per affrontare questi momenti, e che invece inconsapevolmente contribuiscono a creare un clima negativo intorno alle persone che sono vittima di incidenti simili al mio, soprattutto se molto giovani come accade purtroppo molto spesso in questi anni. Penso che uno dei nostri compiti sia anche questo: far capire al mondo che con la disabilità non deve per forza finire tutto ma, al contrario, che si può continuare a vivere in modo diverso senza dover rinunciare “al sale” dell’esistenza di una persona.

fonte

17/03/12

Notturno di Chopin in mi-bemolle.



L'alta arcata della finestra era colma di luce.
Anche il tuo Volto, serio
era toccato da un'aureola.

Mai in nessuna notte, la silenziosa

luna d'argento mi ha così turbato
tanto che dal profondo ho sentito
inesprimibile un cantico dei cantici.
Tu tacevi - Anch'io: la muta lontananza
si dissolveva in luce! Non c'era vita.
Solo nel lago una coppia di cigni
e sopra di noi il corso delle stelle.
Apparsa nell'arco della finestra
la luna disegnò un bordo d'argento
intorno alla tua mano tesa
e al tuo collo sottile.

Herman Hesse

14/03/12

Lo sciroppo d'acero

Lo sciroppo d'acero è un dolcificante naturale ricco di sali minerali e di vitamine...
Lo sciroppo d'acero si presenta come un liquido zuccherino ottenuto bollendo la linfa dell’acero da zucchero (Acer saccharum) raccolta all’inizio della primavera in Canada e in alcune zone del New England.

Possiede buone quantità di magnesio, potassio e acido folico, ma anche di sostanze antiossidanti che lo rendono anche una valida arma contro l’invecchiamento cellulare.
E' buono, ha un sapore dolcemente delicato e lo si può usare in sostituzione dello zucchero..  è meno calorico rispetto ad altri tipi di dolcificanti.
Sciolto nell'acqua, diventa un'ottima bevanda rinfrescante e ricostituente.
Grazie al suo alto potere energetico e depurativo può essere utile per una cura disintossicante.
Per un giorno si può provare  a bere (senza toccare altro cibo) due litri di acqua dove siano stati sciolti quattro cucchiai di sciroppo di acero. 
In questo modo è possibile assumere tutti i principi attivi della linfa di acero utili per la disintossicazione e la depurazione dell'organismo... e avere la sensazione di "sgonfiamento".
Lo sciroppo d'acero di qualità migliore è quello a gradazione C


 Ad oggi, grazie allo studio dei ricercatori statunitensi, sono state identificate 54 sostanze presenti all'interno dello sciroppo d'acero e di queste ben 5 completamente sconosciute sino a ieri. Una di queste è il Quebecol, un composto fenolico potenzialmente benefico che non è presente in origine nel succo d'acero. Per questa ragione i ricercatori credono che la molecola in questione si formi proprio nel processo di preparazione dello sciroppo.
Una ricetta con lo sciroppo d'acero:
http://cucina.alfemminile.com/w/ricetta/r333/pancake-allo-sciroppo-d-acero.html 

13/03/12

Caffè decaffeinato e Alzheimer

La caffeina o teina è una sostanza alcaloide contenuta in alcune bevande e alimenti, come ad esempio i the, gli infusi, la cioccolata ed il caffè; precisamente la quantità di caffeina presente nei chicchi di caffè oscilla fra una percentuale del 1.5% al 2% mentre nelle foglie di the arriva anche al 5%.L’azione principale della caffeina, nonché quella più conosciuta, è la sua capacità eccitante nei confronti del sistema nervoso e proprio per questo motivo la sua assunzione deve essere controllata in alcune categorie di soggetti, quali ad esempio gli insonni, i cardiopatici ed i bambini.La scoperta rivoluzionaria che si è fatta in materia di proprietà del caffè è invece del tutto innovativa e destinata a segnare una svolta nel campo della medicina mondiale. Infatti secondo quanto emerso da una ricerca della Mount Sinai School of Medicine di New York l’assunzione regolare di caffè decaffeinato aiuterebbe a prevenire malattie degenerative del sistema nervoso.Lo studio, eseguito su cavie da laboratorio affette da diabete di tipo 2, ha dimostrato che dopo cinque mesi di normale nutrizione affiancata alla somministrazione di caffè decaffeinato, il cervello dei topi riusciva a metabolizzare in maniera più efficace il glucosio;E’ proprio dalla scarsa e poco efficiente utilizzazione del glucosio che spesso si creano, in soggetti affetti da diabete di ti.po 2, dei problemi neuro-cognitivi, quali ad esempio la demenza o altre patologie neurodegenerative come l’Alzheimer.Questa scoperta quindi, condotta sotto la direzione di Giulio Maria Pasinetti, docente di Neurologia e Psichiatria al Mount Sinai, si dimostra quindi un primo passo nella lotta contro le malattie neurodegenerative e come sostiene il Dr. Pasinetti stesso, i benefici del caffè decaffeinato sono stati per la prima volta provati scientificamente anche per quanto riguarda il declino cognitivo causato dal diabete di tipo 2 e per contrastare l’invecchiamento
fonte: infosalute

La rosa di Gorizia



..ecco, questa è la rosa di Gorizia, un pregiatissimo radicchio rosso a forma di rosa, morbido e croccante allo stesso tempo...un mercato di nicchia nelle province del Friuli Venezia Giulia....

l'ho mangiato, dai nostri amici stupendi:  Lory e Beppe....che in occasione della nostra visita (invernale) si premurano ad assicurarci questo boccone prelibato...., l'ho voluto fotografare perchè merita veramente...

qui si possono trovare più notizie su questo prodotto favoloso

11/03/12

Un cervello plastico

Anche se sono cose dette e ridette.....non fa male dare una ripassatina per ricordarcele:
Visto che il nostro cervello può cambiare e migliorare a qualsiasi età durante tutto il ciclo di vita,  ecco alcune semplici abitudini da adottare nella propria routine quotidiana:
1. Segui una dieta nutriente, basso contenuto di zuccheri e tante sostanze nutritive, tanta frutta, verdura e noci. Le ricerche infatti dimostrano che gli  acidi grassi essenziali come l’Omega3 mantengono il cervello in salute.
Un piccolo segreto: mangia tanti mirtilli, sono un cibo sorprendentemente ottimo per il cervello.
2. Focalizzati sulle cose da fare in sequenza, non in multitasking. In altra parole: fai una cosa per volta, una dopo l’altra, non 4 o 5 contemporaneamente!!
John Medina, autore di Brain Rules, ha calcolato che una persona che lavora in multitasking ha bisogno del 50% di tempo  in più e commette fino al 50% di errori in più rispetto a chi effettua le diverse operazioni in sequenza!
Altro piccolo consiglio: se state guidando, guidate e basta! meglio non parlare al telefono o cercare oggetti mentre si è alla guida.
3. Cerca di essere fisicamente attivo. Il nostro cervello non pretende che diventiamo atleti olimpici! Gli studi dimostrano che bastano 20 o 30 minuti di esercizio moderato come camminare tre volte a settimana e potremo avere tutto ciò che serve per far stare bene il nostro cervello.
E’ sufficiente persino qualche piccolo cambiamento nello stile di vita, come fare le scale anzichè prendere l’ascensore, andare a piedi a lavoro, ecc.

 4. Partecipa alla vita sociale. Le persone socialmente attive tendono a mantenere il proprio cervello molto più attivo rispetto alle persone socialmente isolate.
Un consiglio? Chiama un vecchio amico e proponigli di vedervi per un caffè, parla con la zia che non vedi da anni, fai un salto al pub con gli amici.

5. Dormi bene e abbastanza a lungo. Se stai sveglio per 17 ore di fila le tue prestazioni equivalgono a quelle di una persona che ha un livello di alcol nel sangue pari allo 0,05%!Un cervello che non dorme lavora di più ma realizza molto meno di un cervello riposato. Quindi trova il cuscino e il materasso che fanno per te e dormi quando senti di averne bisogno. E perchè no? anche un sonnellino pomeridiano non ha mai fatto male a nessuno!

6. Sfida te stesso mentalmente. Quando impari cose nuove o fai anche solo pensieri nuovi  il tuo cervello si ristruttura. Quanto più lo alleni, tanto meglio il cervello farà il suo lavoro. Una cosa davvero super che puoi fare per il tuo cervello è cominciare ad imparare una nuova lingua, iscriverti ad un corso di informatica, imparare a suonare un nuovo strumento musicale.

7. Mantieni un atteggiamento positivo… e ridi spesso, spessissimo!
L’attitudine nei confronti del mondo cambia ogni cosa, incluso il cervello. Le ricerche hanno mostrato che le persone che mantengono una visione positiva della vita affrontano meglio eventuali disturbi cerebrali, anche gravi

10/03/12

Tabelline canterine cartoons

La mancanza







All'improvviso le ore mi sembrano giorni,
E i giorni mi sembrano anni...
Ho la sensazione che qualcosa mi manca,
Sì, un essere assai importante.

I pensieri che sfuggono ad ogni controllo,
Che ribellano alla censura dell'anima,
E l'anima che cerca di sfuggire dall'essere,
Si litigano, si conciliano e poi di nuovo...

Il tempo, dicono, guarisce tutto,
Mi chiedo quando sarà il mio tempo?
Quando sarò spogliato d'ogni sentimento?
O quando il mio essere sarà già scaduto?
(Blessing Sunday Osuchukwu)