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06/11/14

Costruiamo la pace



Ho incontrato due occhi fanciulli
avevano perso la strada
brillavano luci di speranza
come stelle nella notte più fredda.
Nel buio dei giorni a venire
rumori di scoppi
e lamiere stridenti,
voci amiche interrotte dal pianto
singhiozzi di vita rubata
nenia d’addio come unico canto.
Calpesti il tuo eden,
come cerbiatto impaurito
regalando alla storia
l’innocenza dei tuoi giorni,
non c’è Pinocchio né fata Turchina
manca l’eco di un bel giro tondo
solo fame e guerra è il tuo mondo.
Nuovo vagito, perché comanda l’amore
cieli azzurri e a stupir la natura
la voglia di vivere il sogno più bello
abita nella speranza di ogni creatura.
Al di là dello sguardo bambino
ogni uomo ritrova se stesso,
nei cipressi di un viale alberato
la pace per un cuore straziato.
(Marzia Serpi - con questa poesia ha vinto il terzo premio al concorso nazionale di poesia "Terzo Millennio " a Roma)

2 commenti:

Marzia Serpi ha detto...

Grazie valeria, si, sono proprio io. Marzia. Mi hai commosso... Un grande abbraccio, ti voglio bene.

Valeria ha detto...

grazie a te cara Marzia...un abbraccio anche da parte mia...