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15/11/14

Semplicemente accade....






Getta pure la maschera. Non ho paura della verità. Temo molto di più la tua ipocrisia, le giustificazioni che vuoi rifilarmi, la storia assurda che vuoi raccontarmi. Lo conosco il tuo volto dietro il cerone. Lo so che non mi ami più. Lo sento in ogni tuo gesto, lo leggo nel tuo sguardo assente. Puoi fingere che sia tutto immutato e sperare che l'emozione ritorni. Ma sbagli. Un amore grande non può ritornare. Se se ne è andato, nonostante la violenza con cui noi lo sentivamo, avrà avuto i suoi buoni motivi. E non preoccuparti se il mio sentimento è rimasto costante e se tutto di te ancora mi smuove le parole più dolci. Semplicemente accade. Gli amori finiscono, le emozioni si spengono, le persone si perdono. Talvolta, senza rendersene conto. Accade semplicemente che uno dei due si distragga, che per qualche giorno si concentri su altre cose che ritiene più importanti. Poi, per ragioni che ancora non riesco a capire, quei giorni diventano mesi. Anni. E ci si ritrova sconosciuti. Quasi sempre, però, uno dei due resta innamorato e non si capacita di come un amore tanto grande possa essersi perduto. Ma anche la primavera finisce e i fiori si domandano perché debbano smettere di sbocciare. Semplicemente accade...(Serena Santorelli)
da PensieriParole

14/11/14

Le ferite dell'anima





Incredibile come il dolore dell'anima non venga capito. Se ti becchi una pallottola o una scheggia si mettono subito a strillare presto-barellieri-il-plasma, se ti rompi una gamba te la ingessano, se hai la gola infiammata ti danno le medicine. Se hai il cuore pezzi e sei così disperato che non ti riesce aprir bocca, invece, non se ne accorgono neanche. Eppure il dolore dell'anima è una malattia molto più grave della gamba rotta e della gola infiammata, le sue ferite sono assai più profonde e pericolose di quelle procurate da una pallottola o da una scheggia. Sono ferite che non guariscono, quelle, ferite che ad ogni pretesto ricominciano a sanguinare.(Oriana Fallaci)

13/11/14

Plumcake alle carote con frutta secca

Un dolce perfetto per la colazione in quanto in grado di fornire la giusta quantità di zuccheri, proteine e grassi per iniziare al meglio la giornata, senza appesantire. 

Ingredienti

  • 300 gr di farina di farro
  • 300 gr di carote crude
  • 3 uova
  • 50 gr di frutta secca mista
  • 100 gr di zucchero
  • 1 bustina di lievito per dolci

Preparazione

- Lavate le carote, eliminate o pulite bene la buccia esterna e poi frullatele fino a ridurle in una polpa fine;
- Mescolate in una terrina i tuorli con lo zucchero e poi aggiungete anche le carote frullate e la farina con il lievito
- Riducete la frutta secca in granella con il frullatore;
- Montate a neve gli albumi
- Completate l’impasto aggiungendo le mandorle e gli albumi montati.
- Versate il composto in uno stampo per plumcake e fate cuocere in forno caldo per circa 40 minuti. Verificate il grado di cottura utilizzando uno stecchino di legno asciutto
fonte: qui

11/11/14

Ho bisogno di silenzio




Ho bisogno di silenzio
come te che leggi col pensiero
non ad alta voce
il suono della mia stessa voce
adesso sarebbe rumore
non parole ma solo rumore fastidioso
che mi distrae dal pensare.

Ho bisogno di silenzio
esco e per strada le solite persone
che conoscono la mia parlantina

disorientate dal mio rapido buongiorno
chissà, forse pensano che ho fretta.

Invece ho solo bisogno di silenzio
tanto ho parlato, troppo
è arrivato il tempo di tacere
di raccogliere i pensieri
allegri, tristi, dolci, amari,
ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.

Gli amici veri, pochi, uno?
sanno ascoltare anche il silenzio,
sanno aspettare, capire.

Chi di parole da me ne ha avute tante
e non ne vuole più,
ha bisogno, come me, di silenzio.
Alda Merini

06/11/14

Costruiamo la pace



Ho incontrato due occhi fanciulli
avevano perso la strada
brillavano luci di speranza
come stelle nella notte più fredda.
Nel buio dei giorni a venire
rumori di scoppi
e lamiere stridenti,
voci amiche interrotte dal pianto
singhiozzi di vita rubata
nenia d’addio come unico canto.
Calpesti il tuo eden,
come cerbiatto impaurito
regalando alla storia
l’innocenza dei tuoi giorni,
non c’è Pinocchio né fata Turchina
manca l’eco di un bel giro tondo
solo fame e guerra è il tuo mondo.
Nuovo vagito, perché comanda l’amore
cieli azzurri e a stupir la natura
la voglia di vivere il sogno più bello
abita nella speranza di ogni creatura.
Al di là dello sguardo bambino
ogni uomo ritrova se stesso,
nei cipressi di un viale alberato
la pace per un cuore straziato.
(Marzia Serpi - con questa poesia ha vinto il terzo premio al concorso nazionale di poesia "Terzo Millennio " a Roma)

05/11/14

Persa in un sogno


Mi sono persa in un sogno,

impossibile fatto di fantasia

di illusioni e pazzia.

Un sogno che valso

un brivido sotto pelle

un emozione che toglieva il respiro

Un sogno che valeva la vita

un momento di intenso follia

fatti di tanti giorni infiniti

Mi sono persa nell’impossibile

ma l’impossibile mi dava la vita.

(Silvana Stremiz)