Earth Overshoot Day, oggi il mondo esaurisce il budget del 2014
Conti in rosso a partire da
domani: in meno di otto mesi sono state consumate le risorse che
avrebbero dovuto bastarci per un anno
La
nostra cultura contemporanea ci porta a considerare l’ambiente come
parte della nostra economia, mentre nella realtà è vero il
contrario: senza un sistema naturale integro ed efficiente vengono a
mancare i presupposti perchè il nostro Pianeta possa sostenere non
soltanto il commercio, ma anche la prosecuzione della vita. È
quantomeno curioso che in un mondo governato da convenzioni
economiche, le leggi più elementari che regolano il funzionamento di
un’azienda non vengano applicate
ai
sistemi naturali: diamo per scontato che l’ambiente esista, e
funzioni sempre e comunque, anche se i suoi bilanci si trovano in uno
stato di dissesto disastroso. L’Earth Overshoot Day identifica il
giorno nel quale l’umanità esaurisce le risorse rinnovabili che la
Terra mette a disposizione degli esseri viventi per l’anno
corrente: in pratica, questa data quantifica l’entità del debito
crescente che il nostro sistema socieconomico contrae con il sistema
naturale dal quale dipende. Prima degli anni ’70 non era mai
successo che i prelievi delle attività umane eccedessero la
disponibilità annuale di risorse naturali; nel 1990 questo bilancio
iniziava ad andare in rosso a partire dal 7 dicembre. Dieci anni
dopo, a partire dal 1 novembre. Nel 2009, a decorrere dal 25 di
settembre. Nel 2014 il passivo dell’Azienda Terra inizia oggi, 19
di agosto. Da domani fino al completamento dell’anno in corso,
tutte le attività che noi umani facciamo sul Pianeta vanno a debito.
In che modo questo debito si ripercuote sulle nostre vite, e quali
sono i contribuenti che lo pagano? Per rispondere a questa domanda,
paragoniamo il sistema naturale ad un conto in banca. Da quando è
iniziata la vita sul nostro Pianeta, le creature che lo abitano hanno
sempre vissuto della rendita creata dal capitale naturale, che non
essendo stato intaccato, ha potuto rimanere intatto. Da alcuni
decenni, le nostre attività non sono più commisurate alle
possibilità del sistema terrestre: la loro prosecuzione dopo
l’Overshoot Day (che significa letteralmente “giorno dello
sforamento”) va a scapito del capitale che i nostri figli
dovrebbero ricevere intatto. Stiamo prelevando il 50% in più di
quello che il Pianeta riesce a darci: la Terra di conseguenza ci
mette un anno e mezzo per rigenerare quello che noi consumiamo in un
anno. Senza guardare troppo avanti, il degrado del patrimonio
naturale che consegue al suo eccessivo sfruttamento sta già rendendo
gli ecosistemi meno efficienti: abbiamo ed avremo ogni anno sempre
meno foreste, sempre meno produzione di cibo ed ossigeno, e riciclo
di acqua pulita. Al posto di questi beni essenziali accumuleremo le
sostanze inquinanti ed i gas serra che gli ecosistemi non riescono
più a smaltire. Sistemi cruciali per la vita terrestre quali la Zona
Neotropicale, nella quale è allocata la Foresta Amazzonica, hanno
subito una perdita di biodiversità del –70%: questo dato, che noi
potremmo associare a luoghi lontani, ci tocca molto più di quanto
non si potrebbe supporre, perchè una parte consistente dell’ossigeno
che respiriamo qui in Italia dipende dalla funzionalità di quegli
ecosistemi.
Gabriele Porrati
www.cambiamo.org
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