Pagine

27/04/14

Giovanni Paolo II oggi 27 aprile 2014 Santo!


Karol Józef Wojtyła, divenuto Giovanni Paolo II con la sua elezione alla Sede Apostolica il 16 ottobre 1978, nacque a Wadowice, città a 50 km da Cracovia (Polonia), il 18 maggio 1920. Era l’ultimo dei tre figli di Karol Wojtyła e di Emilia Kaczorowska, che morì nel 1929. Suo fratello maggiore Edmund, medico, morì nel 1932 e suo padre, sottufficiale dell’esercito, nel 1941. La sorella, Olga, era morta prima che lui nascesse.
Fu battezzato il 20 giugno 1920 nella Chiesa parrocchiale di Wadowice dal sacerdote Franciszek Zak; a 9 anni ricevette la Prima Comunione e a 18 anni il sacramento della Cresima. Terminati gli studi nella scuola superiore Marcin Wadowita di Wadowice, nel 1938 si iscrisse all’Università Jagellónica di Cracovia.
Quando le forze di occupazione naziste chiusero l’Università nel 1939, il giovane Karol lavorò (1940-1944) in una cava ed, in seguito, nella fabbrica chimica Solvay per potersi guadagnare da vivere ed evitare la deportazione in Germania.
A partire dal 1942, sentendosi chiamato al sacerdozio, frequentò i corsi di formazione delseminario maggiore clandestino di Cracovia, diretto dall’Arcivescovo di Cracovia, il Cardinale Adam Stefan Sapieha. Nel contempo, fu uno dei promotori del “Teatro Rapsodico”, anch’esso clandestino.
Dopo la guerra, continuò i suoi studi nel seminario maggiore di Cracovia, nuovamente aperto, e nella Facoltà di Teologia dell’Università Jagellónica, fino alla sua ordinazione sacerdotaleavvenuta a Cracovia il 1̊ novembre 1946, per le mani dell’Arcivescovo Sapieha.
segue articolo fonte europaquotidiano

Giovanni XXIII oggi 27 aprile 2014 Santo!


Giovanni XXIII nacque a Sotto il Monte, in provincia di Bergamo, il 25 novembre 1881, primo figlio maschio di Marianna Mazzola e di Giovanni Battista Roncalli. La sera stessa il neonato venne battezzato dal parroco don Francesco Rebuzzini, ricevendo il nome di Angelo Giuseppe. Gli fece da padrino l’anziano prozio Zaverio Roncalli, il primo dei sette zii di papà Battista, uomo molto pio, che, rimasto celibe, si era assunto il compito di educare religiosamente i numerosi nipoti. Il futuro Giovanni XXIII conservò un ricordo commosso e riconoscente per le cure e le sollecitudini di questo vecchio patriarca.
Manifestando fin dalla fanciullezza una seria inclinazione alla vita ecclesiastica, terminate le elementari, si preparò all’ingresso nel seminario diocesano ricevendo un supplemento di lezioni di italiano e latino da alcuni sacerdoti del luogo e frequentando il prestigioso collegio di Celana. Il 7 novembre 1892 fece il suo ingresso nel seminario di Bergamo, dove fu ammesso alla terza classe ginnasiale. Dopo un avvio difficoltoso per l’insufficiente preparazione, non tardò a distinguersi sia nello studio che nella formazione spirituale, tanto che i superiori lo ammisero prima del compimento del quattordicesimo anno alla tonsura. Avendo proficuamente terminato nel luglio del 1900 il secondo anno di teologia, fu inviato il gennaio successivo a Roma presso il seminario romano dell’Apollinare, dove esistevano alcune borse di studio a favore dei chierici bergamaschi. Pur con l’intermezzo di un anno di servizio militare prestato a Bergamo a partire dal 30 novembre 1901, la formazione seminaristica risultò particolarmente fruttuosa.
Il 13 luglio 1904, alla giovanissima età di ventidue anni e mezzo, conseguì il dottorato in teologia. Con il più lusinghiero giudizio dei superiori, il 10 agosto 1904, fu ordinato sacerdote nella chiesa di S. Maria di Monte Santo
articolo segue : europaquotidiano

20/04/14

Non lamentarti se la tua “croce” ti sembra troppo pesante….


Un uomo sempre scontento di sé e degli altri continuava a brontolare con Dio perché diceva: “Ma chi l’ha detto che ognuno deve portare la sua
croce ? Possibile che non esista un mezzo per evitarla ? Sono veramente stufo dei miei pesi quotidiani!”
Il buon Dio gli rispose con un sogno.
Vide che la vita degli uomini sulla Terra era una sterminata processione. Ognuno camminava con la sua croce sulle spalle, lentamente, ma inesorabilmente, un passo dopo l’altro.
Anche lui era nell’interminabile corteo e avanzava a fatica con la sua croce personale.
Dopo un po’ si accorse che la sua croce era troppo lunga e per questo faceva fatica ad avanzare.
“Sarebbe sufficiente accorciarla un po’ e tribolerei molto meno”, si disse, e con un taglio deciso accorciò la sua croce d’un bel pezzo.
Quando ripartì si accorse che ora poteva camminare molto più speditamente e senza tanta fatica giunse a quella che sembrava la meta della processione.
Era un burrone: una larga ferita nel terreno, oltre la quale però cominciava la “terra della felicità eterna”.
Era una visione incantevole quella che si vedeva dall’altra parte del burrone. Ma non c’erano ponti, né passerelle per attraversare.
Eppure gli uomini passavano con facilità. Ognuno si toglieva la croce dalle spalle, l’appoggiava sui bordi del burrone e poi ci passava sopra.
Le croci sembravano fatte su misura: congiungevano esattamente i due margini del precipizio. Passavano tutti, ma non lui: aveva accorciato la sua croce e ora era troppo corta e non arrivava dall’altra parte del baratro.
Si mise a piangere e a disperarsi: “Ah, se l’avessi saputo…”
(dal web)

"Buona Pasqua"





Poesia di Pasqua di C. Chaplin (Charlot):


Messaggio ad un bambino




Il regno di Dio è nell'uomo:
non in un uomo,
o in un gruppo di uomini,
ma in tutti gli uomini.
In voi! Voi avete il potere.
Il potere di creare la felicità!
Il potere di rendere questa vita
libera e bella,
di rendere questa vita
una magnifica avventura.
E allora, usiamo questo potere,
uniamoci tutti.
Battiamoci per un mondo nuovo:
un mondo buono.

Se saprai starmi vicino...





Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,

se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere “noi” in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere e vivere



Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo

e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l'un l'altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l'ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia
Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.
(Pablo Neruda)

19/04/14

Prendi un sorriso





Prendi un sorriso,

regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al mondo.
M.Gandhi

18/04/14

Gabriel García Márquez ..l'amore ai tempi del colera...

Gabriel José de la Concordia García Márquez, soprannominato Gabo, scrittore e giornalista colombiano, insignito, nel 1982, del Premio Nobel per la letteratura,nato il   6 marzo 1927 è morto il 17 aprile 2014.





Lei aveva scoperto a poco a poco l’incertezza dei passi del marito, i turbamenti d’umore, le crepe della memoria, l’abitudine recente di singhizzare nel sonno, ma non li aveva considerati segni inequivocabili della ruggine finale, bensì un ritorno felice all’infanzia. Per questo non lo trattava come un vecchio difficile ma come un bambino senile, e quell’inganno era stato provvidenziale per entrambi avendoli messi in salvo dalla compassione.”

“Era ancora troppo giovane per sapere che la memoria del cuore elimina i brutti ricordi e magnifica quelli belli, e che grazie a tale artificio riusciamo a tollerare il passato.”


“Il problema del matrimonio è che finisce ogni notte dopo che si è fatto l’amore, e occorre ricostruirlo ogni mattina prima della colazione”


“Ricordati sempre che la cosa più importante di un buon matrimonio non è la felicità ma la stabilità.

Fin dalle sue prime solitudini di vedova capì che quella frase non nascondeva la minaccia meschina che le aveva attribuito all’epoca, ma la pietra lunare che aveva fornito a entrambi tante ore felici.”

da: L'amore ai tempi del colera



Se per un istante Dio si dimenticasse


  • Se per un istante Dio si dimenticasse che sono una marionetta di stoffa e mi facesse dono di un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto ciò che penso, ma penserei a tutto ciò che dico.
    Valuterei le cose non per il loro valore, ma per ciò che significano.
    Dormirei poco e sognerei di più, sapendo che per ogni minuto che teniamo gli occhi chiusi, perdiamo sessanta secondi di luce. Andrei avanti quando gli altri si fermano, mi sveglierei quando gli altri dormono.
    Ascolterei quando gli altri parlano e con quanto piacere gusterei un buon gelato al cioccolato.
    Se Dio mi desse un pezzo di vita, mi vestirei in modo semplice, mi butterei per terra al sole, mettendo a nudo non solo il mio corpo, ma anche la mia anima.
    Dio mio, se avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei l'arrivo del sole. Sulle stelle dipingerei una poesia di Benedetti con un sogno di Van Gogh e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
    Annaffierei le rose con le mie lacrime per sentire il dolore delle loro spine e il rosso bacio dei loro petali.
    Dio mio se avessi un pezzo di vita, non lascerei passare un solo giorno senza dire alle persone che amo, che le amo. Direi ad ogni donna che è la mia prediletta e vivrei innamorato dell'amore.
    Agli uomini dimostrerei quanto sbagliano pensando che smettono di innamorarsi quando invecchiano, non sapendo che invecchiano quando smettono di innamorarsi!
    A un bambino darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo.
    Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia, ma con l'oblio.
    Ho imparato così tanto da voi uomini...
    Ho imparato che ognuno vuole vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel modo di salire la scarpata.
    Ho imparato che quando un neonato stringe per la prima volta il dito del padre nel suo piccolo pugno, lo tiene stretto per sempre.
    Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare dall'alto in basso un altro uomo solo per aiutarlo a rialzarsi.
    Sono tante le cose che ho imparato da voi, ma in verità non saranno granché utili, perché quando mi metteranno in questa valigia, purtroppo starò per morire...(Johnny Welch)

15/04/14

Prendi un sorriso




Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al mondo.
M.Gandhi

10/04/14

Le sostanze protettive e rigeneranti della cute

Cinque sostanze si distinguono  per le loro proprietà protettive e rigeneranti della cute. Cercarle nei cibi e introdurle regolarmente nella dieta aiuta a garantire alla pelle bellezza e salute.

1. Vitamina E
La vitamina E è uno dei più potenti antiossidanti naturali, in grado di difendere le membrane cellulari dai radicali liberi, i principali responsabili dell'invecchiamento e quindi anche di rughe e altri inestetismi cutanei. Le più importanti fonti alimentari di vitamina E sono l'olio extravergine di oliva (ottimo a crudo ma anche il più adatto per cuocere e friggere, l'olio EVO dovrebbe diventare il condimento principe in cucina), il germe di grano (ossia l'embrione della pianta di frumento, che in genere si assume sotto forma di integratore alimentare, ma che potete assicurarvi anche mangiando pane e pasta di grano integrali), la frutta in guscio (soprattutto mandorle e semi di girasole), l'avocado, gli spinaci.

2. Vitamina C
La vitamina C è benefica per la pelle perché, oltre a condividere con la vitamina E una significativa azione antiossidante, stimola la rigenerazione dei tessuti e promuove la sintesi del collagene, la proteina con funzione di sostegno che mantiene tonica la cute. Grazie alle sue qualità antistaminiche, poi, la vitamina C è un rimedio naturale utile contro l'orticaria e per prevenire o contrastare le allergie, che possono provocare anche fastidi dermatologici, quali pelle arrossata e prurito a viso e occhi. Gli agrumi sono forse i primi alimenti che si associano a questa sostanza, ma buone quantità di vitamina C si trovano anche in kiwi, fragole e frutti di bosco, melone, mele, pomodori, peperoni, cavoli, broccoli, asparagi, spinaci.


3. Omega 3
Gli acidi grassi omega 3 favoriscono l'elasticità della cute. Insieme a un buon apporto idrico giornaliero, gli omega 3 concorrono a mantenere la pelle morbida, ritardandone l'invecchiamento. Grazie alla loro azione antinfiammatoria, gli acidi grassi omega 3 aiutano anche a prevenire e contrastare acnedermatite e altri disturbi cutanei. Per fare il pieno di omega 3 consumate spesso pesce grasso e anche tutti giorni noci, nocciole, semi di zucca e noci del Brasile: una manciata quotidiana di semi oleosi fa bene e non nuoce alla linea.

4. Carotenoidi
Tra questi pigmenti naturali antiossidanti alleati della pelle uno dei più conosciuti e giustamente valorizzati è il betacarotene, precursore della vitamina A, che ha tra le sue funzioni anche quella di favorire il ricambio delle cellule dell'epidermide. I cibi ricchi di betacarotene sono in genere di colore giallo-arancio, quali carote, zucca, albicocche, melone, ma anche altri vegetali, come cavolo e spinaci. Il licopene poi ha una documentata efficacia sia per preparare la pelle al sole, sia per proteggerla dalle scottature. Importanti quantità di licopene si trovano soprattutto nel pomodoro, nell'anguria, nella papaia e nel pompelmo rosa. Luteina e zeaxantina sono altri due carotenoidi che svolgono un ruolo protettivo della pelle e contribuiscono a prevenire le macchie favorite dalla radiazione solare. Alimenti con un buon contenuto di luteina e zeaxantina sono le uova, il mais, i kiwi, l'uva, i cavoli, gli spinaci, le zucchine, le coste, i cavoletti di Bruxelles.

5. Antocianine (o antociani)
Appartengono ai flavonoidi, una vasta classe di sostanze naturali antiossidanti. Anche le antocianine combattono quindi i radicali liberi e, poiché migliorano persino la microcircolazione sanguigna, aiutano a ossigenare e a nutrire la pelle. Riconoscere i frutti e gli ortaggi ricchi di antocianine è semplice: questi composti impartiscono ai vegetali una caratteristica colorazione che va dal rosso-violaceo al blu. Tra gli alimenti ricchi di antocianine, tutti sanissimi, meritano una menzione speciale le melanzane e i mirtilli. Nella buccia delle melanzane si concentra una delle sostanze naturali più potenti contro lo stress ossidativo, mentre i mirtilli hanno proprietà e benefici che si riflettono non solo sulla pelle ma anche su circolazione, vista e vie urinarie.

fonte:lucaavoledo

06/04/14

La Primavera

05/04/14

Odio camminare





Ti capitano quelle giornate dove c’è il sole, ma quando apri gli occhi vedi solo pioggia? cammini per la tua strada mentre la gente a maniche corte si gode il sole, mentre i tuoi vestiti si bagnano di acqua…
Poi ti chiedi chi sei? Se lo chiedono in tanti, se lo chiedeva Beethoven, se lo chiedeva Sinatra, me lo chiedo io, Ejay Ivan Lac, sono uno stronzo, freddo con chiunque, caldo con chi merita, che non sopporta gli spigoli ma adora le curve, che non si fa dire quello che deve fare, e fa quello che la sua anima chiede, ciò che la sua anima usa per vivere…
Sono con il cuore graffiato, che compatisce i ridicoli, resta zitto e non dice nulla, perché sa perfettamente che tanto, non hanno nulla di speciale da offrire, sono rabbioso, quando una ferita si riapre, sono deluso, quando non riceve il rispetto sperato, che si infuoca, quando spariscono senza una motivazione, senza una ragione alcuna…
Ride, alla visione dall’incoerenza, so riconoscere con uno o due sguardi, riuscendo a metterti in una delle mie categorie, nullità, amici o amore!
Non ti do la possibilità di dirmi nulla, ti cucio la bocca ancora prima di parlare, usa il fiato per imparare a ragionare, davanti a me devi stare con l’anima rilassata, creo musica, scrivo, raggiungo le mie mete senza l’aiuto di nessuno, so camminare da solo, so guardare il cielo, so asciugare la mia pioggia e riscaldare la mia strada…
Ho sanguinato abbastanza e non permetterò mai a nessuno di farmi sanguinare ancora, stufo di cadere, stufo di camminare…
Non poggerò più i piedi a terra, non ora che ho imparato a volare!
(Ejay Ivan Lac)