- Sono orgogliosa e felice per aver contribuito a far nascere tutto questo....a partire dalla squadra di basket per ragazzi con disabilità (vedi il gruppo che ho creato su Fb)e successivamente anche il corso di ballo di gruppo dove i ragazzi meno autonomi possono divertirsi giocando senza essere troppo rigidi nelle regole: questo è l'articolo uscito sul quotidiano Alto Adige di Bolzano...
BOLZANO. Ai Piani di Bolzano, presso l’ex maso Premstaller, in via Dolomiti 14, opera una realtà che cerca di far comprendere, sottolinea il suo presidente Pietro Calò, come lo sport sia “un fenomeno sociale ricchissimo di valori educativi, relazionali, di benessere fisico e di promozione degli individui”.
Questa realtà si chiama UISP (Unione Italiana Sport Per Tutti) e attraverso le diverse attività che svolge si pone l’obiettivo di dimostrare che lo sport è uno dei modi più belli per stare insieme, aiuta a crescere come individui e come cittadini enfatizzando valori come l’inclusione e la tolleranza.
Proprio a sostegno di tali valori l’associazione ha creato un progetto che le permette di inserire persone diversamente abili all’interno dei propri corsi, offrendo loro la possibilità di incontrarsi, confrontarsi, creare e comunicare sperimentando le proprie abilità.
Il tutto nell’ottica di un’attività che sia includente e non escludente.
Responsabile del progetto è la dottoressa Claudia Cantisani. Grazie ai suoi sforzi, e a quelli di tutto il gruppo degli operatori, molti ragazzi e ragazze che vivono la difficile condizione della disabilità, sono accolti ed incoraggiati ad esprimere e potenziare le proprie capacità creative e la libera espressione del proprio corpo.
Nella palestra camp, da ottobre a fine gennaio, ogni mercoledì dalle 17 alle 18, per chi ha voglia di muoversi a ritmo di musica, vengono organizzati corsi di ballo.
Per chi invece preferisce giocare con la palla praticando il basket l’appuntamento è ogni lunedì allo stesso orario nella palestra Egger Lienz.
“Ogni ragazzo è seguito dagli operatori durante tutto il percorso sportivo. È un’opportunità unica ed emotivamente importante per loro. Ma anche noi, i cosiddetti normodotati, abbiamo tanto da imparare” afferma Claudia Cantisani mentre organizza e coordina l’attività di ballo di gruppo attorniata dai suoi ragazzi.
“Vederli sorridere e ballare scatenati è la cosa che mi ripaga più di tutte. Non dimentichiamoci delle enormi difficoltà che questi ragazzi devono sopportare in tutti gli ambiti della società. Donare loro un pomeriggio diverso mi riempie di gioia”, continua la responsabile.
Ed effettivamente ciò che colpisce più di tutto sono i sorrisi e la vitalità sprigionata da questi ragazzi mentre ballano e cantano sulle note del Gangnam Style piuttosto che su quelle del tormentone del Pulcino Pio.
Sono tante anche le mamme che condividono con i loro ragazzi questi momenti accompagnandoli ogni lunedì e mercoledì in palestra.
“Monica aspetta tutta la settimana questo momento, e quando è l’ora di andare non ne vuole proprio sapere” racconta divertita la signora Antonella Marini, “sono davvero molto contenta” prosegue, “ questi corsi sono una bellissima occasione per accrescere l’autostima e i processi di integrazione delle persone diversamente abili”.
“Lisa è raggiante” osserva la signora Margaret Munerati riferendosi alla figlia che balla. “La situazione non è facile per questi ragazzi. La loro condizione di svantaggio dovrebbe essere considerata una risorsa dalla società e non un limite. Invece in questo settore si continua a tagliare”.
Questi progetti dovrebbero essere considerati parte delle “politiche della vita”. La cultura dell’emarginazione e della “cancellazione”della diversità è una cultura dell’esclusione e del pietismo.
Ecco perché la UISP può esser considerata punto di riferimento per le persone diversamente abili e le loro famiglie...di Mario Cirillo
fonte: alto adige
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