Pagine

30/09/13

Autunno



Un tempo, era d’estate,
era a quel fuoco, a quegli ardori,
che si destava la mia fantasia.
Inclino adesso all’autunno
dal colore che inebria;
amo la stanca stagione
che ha già vendemmiato.
Niente più mi somiglia,
nulla più mi consola,
di quest’aria che odora
di mosto e di vino
di questo vecchio sole ottobrino
che splende nelle vigne saccheggiate.
(Cardarelli)

28/09/13

IL PRIMO ANNO DELLE TARTARUHE SORPRESE

BUON COMPLEANNO TARTARUGHE SORPRESE!
29 settembre 2012: Le Tartarughe sorprese di Andrea Tamberi nascono con una missione importante… 
Sin dalla sua fase embrionale, quest’opera è stata dedicata a Daniela, una ragazza che sta combattendo con tutte le sue forze la malattia che le si era manifestata già da quando frequentava la scuola media: la Malattia di Lafora, una patologia neurologica progressiva complessa e rara, dovuta ad alterazione genetica e caratterizzata da crisi epilettiche, mioclono, sintomi cerebellari e deterioramento psichico, di cui ad oggi non esiste una cura in grado di arrestarne o rallentarne la progressione.
Come tutte le gravi malattie, non è solo la persona ammalata ad esserne colpita, ma si estende al suo nucleo familiare, con tutto il carico emotivo e l’impatto sociale che ne deriva. Andrea Tamberi dedica quest’opera anche a Paola, la mamma di Daniela, a tutta la sua famiglia e a chi come loro vive un problema simile, perché, come riporta l’autore: “ci vuole una forza e un amore immenso per aiutare ogni ‘farfalla’ a percorrere la sua strada. Dietro alle tartarughe c’è un progetto di solidarietà, che sta volando come farfalle. I proventi del libro e dalle iniziative ad esso legate sono devoluti all’associazione A.I.LA. creata dai genitori dei ragazzi affetti dalla Malattia di Lafora e a UNIAMO Federazione Italiana Malattie Rare onlus. Il nostro intento è principalmente quello di far conoscere queste due realtà in modo che possano ricevere più aiuti possibili per portare avanti la loro missione”.Per saperne di più: http://edizionicera1volta.wordpress.com/tartarughe-sorprese-andrea-tamberi/

Il diario di Eva


Anche le stelle sono belle. Ne vorrei un paio, me le metterei nei capelli. Ma ho la sensazione che

non riuscirò mai ad averle. Vi sorprenderebbe scoprire quanto siano lontane, perché non sembrano
così distanti. Quando la notte scorsa, per la prima volta, sono apparse, ho provato a tirarne giù
qualcuna con un bastone, ma con mia grande sorpresa non sono riuscita a toccarle; poi ho provato
con delle zolle di terra, ci ho provato e riprovato tanto da restare, alla fine, senza forze, ma non
sono riuscita a colpirne una, mai. Il fatto è che sono mancina e non mi riesce di tirare come si deve.
Anche quando prendevo per bene di mira la stella che volevo colpire, colpivo l'altra, sebbene
qualche volta ci sia arrivata vicinissima, perché ho visto la macchia nera della zolla penetrare le
aureole dorate delle stelle, credo quaranta o cinquanta volte e mancarle per un'inezia; se solo fossi
riuscita a resistere appena un po' di più una, forse, sarei riuscita a colpirla.
Così per un po' ho pianto, reazione naturale, credo, per una della mia età, poi, dopo essermi
riposata, ho preso un cestino e mi sono incamminata alla volta di un posto, sul bordo estremo del
cerchio, là dove le stelle erano vicine alla terra e dove avrei potuto raccoglierle con le mani e
sarebbe stato molto meglio così, perché in quel modo avrei potuto coglierle amorevolmente, senza
spezzarle. Ma era più lontano di quanto pensassi e alla fine dovetti rinunciarvi; ero stanca al punto
da non riuscire a trascinarmi un passo più in là; e avevo un gran male ai piedi.

(Mark Twain)

26/09/13

Meraviglioso

C'era una volta Barbara e il suo compagno di banco, un bambino autistico.....




C’era una volta Barbara e il suo compagno di banco, un bambino autistico….
..questa non è una favola, è un frammento prezioso della mia infanzia.
Il mio primo giorno di scuola a sette anni. Direttamente in terza elementare, dopo un esame di ammissione. Ero timida e timorosa. Ma il maestro aveva una bella faccia larga e un sorriso rassicurante. Accanto ame, nel banchino, un bambino con grandi occhi dolci. L’appello. Tutti rispondono,il bambino accanto a me no. Ma il maestro risponde per lui.
Alberto è un bambino autistico, ma io non lo so ancora. Il maestro è attento, ci guarda spesso ma in modo non invasivo. Si comincia con un tema a soggetto libero e dobbiamo fare anche un disegno. Io apro il quaderno e comincio a scrivere. Vedo che il mio compagno di banco mi guarda , segue i miei movimenti, mi imita ma in un suo modo particolare. Insiste nel sistemare le matite, tante e di tutti i colori. Mi concentro sul compito, il tempo passa veloce, scrivo e disegno in fondo un pulcino giallo grande con il becco aperto e gli occhi come quelli del mio compagno silenzioso. Ho finito e finalmente alzo gli occhi e guardo che cosa ha fatto lui: vedo pagine piene di colori ma niente altro. Non capisco. Il maestro osserva e non dice niente, passa a ritirare i compiti. Alberto continua a sistemare le matite. Finalmente la ricreazione. Ci alziamo, io vado verso il maestro sperando che mi dica qualcosa. E finalmente capisco, a modo mio. “Alberto ha qualche difficoltà, tu sei un anno avanti, ti ho visto all’esame, sei la più brava della classe , puoi fare molto per lui” . Ho capito che mi hanno dato il ruolo di vice-maestro ma sono un po’ preoccupata…. Riprende la lezione, Alberto non si è mosso. La mia prima giornata di scuola mi ha stupito un po’.Ma il bello deve ancora finire. Il maestro parla , parla e finalmente la campanella. Metto via i quaderni e le matite… Alberto raccoglie tutte le sue in modo meticoloso e… le butta tutte per terra. Resta immobile. Mi arrabbio ma vedo che il maestro scuote la testa e mi fa un gesto come per dire… raccoglile. Io? Va bene, se lo dice il maestro…. mi chino pensando di aver subito un’ingiustizia. Raccolgo la prima matita e.. Alberto si alza, si china accanto a me e me le porge una per una. Accenna un impercettibile sorriso, sembra una smorfia. Ho capito… è il suo modo di comunicare. Mi tocca attraverso ogni matita che mi porge, lentamente. Guardo il maestro che sorride. Alla fine sono io che preparo la cartella di Alberto mentre lui continua a guardarmi. Il maestro sorride e ci accompagna fuori. E stato il primo giorno di scuola è già è valsa la pena di viverlo.
Alberto ha continuato tutti i giorni a buttare a terra le sue matite. E ha fatto disegni sempre più belli. Sono contenta di aver passato quell’anno nel banchino con lui. Anche se non mi ha mai detto una parola. Ma mi guardava fisso mentre raccoglievo le sue matite.. era il nostro gioco. E io guardavo i suoi disegni e gli facevo grandi sorrisi. L’ultimo giorno di scuola , incoraggiata dal maestro, sono riuscita a dargli un bacio.
Dopo quell’anno in cui ho aiutato Alberto a raccogliere le sue matite non ci siamo più visti.


Spero che abbia avuto una vita serena.

(Barbara Raval)

21/09/13

Sulla Luna




Sulla Luna, per piacere,
non mandate un generale:
ne farebbe una caserma
con la tromba e il caporale.
Non mandateci un banchiere
sul satellite d’argento,
o lo mette in cassaforte
per mostrarlo a pagamento.
Non mandateci un ministro
col suo seguito di uscieri:
empirebbe di scartoffie
i lunatici crateri.
Ha da essere un poeta
sulla Luna ad allunare:
con la testa nella Luna
lui da un pezzo ci sa stare.
A sognar i più bei sogni
è da un pezzo abituato:
sa sperare l’impossibile
anche quando è disperato.
Or che i sogni e le speranze
si fan veri come fiori,
sulla Luna e sulla Terra
fate largo ai sognatori! ( Gianni Rodari.)

Se io fossi poeta



Se io fossi un poeta 
galante, canterei 
agli occhi vostri un canto così puro 
come sul marmo bianco l'acqua chiara. 

E in una strofa d'acqua 
tutto il canto direbbe: 

"So già che non rispondono ai miei occhi, 
che vedono e guardando nulla chiedono, 
i vostri chiari; hanno i vostri occhi 
la calma buona luce, 
luce del mondo in fiore, che un mattino 
ho visto dalle braccia di mia madre".

(Antonio Machado)

16/09/13

OILI' OILA' - Tarantella calabrese

SICILIA (Vitti na crozza).

Buonanotte Fiorellino

Oltre lo sguardo

Ho ricevuto con grande piacere questo invito che pubblico volentieri sul mio blog:

La Presidenza del Consiglio Comunale

La Camerata dei Poeti di Firenze

 Sono lieti di invitare la S.V.
alla presentazione del libro di poesie di

Marzia SERPI
OLTRE LO SGUARDO”
(Bastogi Editore)

Venerdì 20 settembre 2013 alle ore 16.30
Palazzo Vecchio, Sala della Miniatura,
(terzo piano con ascensore)
Saluto istituzionale del Presidente del Consiglio Comunale Eugenio Giani

Introduce
Lia Bronzi
Interviene il Sindaco di Castelnuovo Val di Cecina
Dott. Alberto Ferrini
Presenta Carmelo Consoli Conclusioni Duccia Camiciotti
Letture
Andrea Pericoli
 


La partecipazione è libera per la cittadinanza 

“Oltre lo sguardo” è un florilegio di poesie che catturano l’anima immersa nei magici colori dell’infinito mentre il soffio del vento, come violino, “singhiozza tra i rami di foglia vestiti.” E placida scende la sera, si fa quieta l’aria. Fonte