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03/09/10

Gardaland ma non solo......



Adesso è di nuovo Gardaland, ma succede un pò dappertutto e in varie situazioni, parliamo della discriminazione....si ....della discriminazione verso i disabili !

Di chi è la colpa? I disabili o le famiglie per loro accusano le Istituzioni, in questo caso verso i gestori di un parco...e i "normali" accusano i disabili e le famiglie dei disabili di volere troppo, di avere troppi privilegi...

Nell'articolo fatto da Franco Bomprezzi nel suo forum di vita spiega l'accaduto e dà la sua analisi ben fatta...come sempre..

Anch'io ho voluto dire la mia.....semplicemente...
"Come mamma di una ragazza disabile intellettiva e come presidente del comitato genitori di ragazzi con disabilità, mi sento di dire onestamente che, nonostante noi vogliamo parlare di “differenze” è chiaro invece, che per i “normali” qui si tratta di diversità!
Spesso noi, forse esageriamo, quando esprimiamo le nostre, giuste, lamentele, perchè a volte sono fatte con troppa aggressività. Purtroppo però si tende a reagire così perchè stanchi dei sorprusi, delle lotte quotidiane per il rispetto dei diritti negati oltre ad una vita non facile quando annulli quasi la tua vita per dedicarla al proprio figlio non in grado di difendersi.
Dall’altra parte c’è troppa ignoranza e incomprensione, e se qualcuno non ha accanto un disabile non conosce questa realtà ma nemmeno tenta di avvicinarsi per sapere….
Anzi.. spesso molti etichettano i disabili come malati…quello che invece la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità vuole cambiare.
Ci vorrebbe più informazione dai giornali, televisione, radio, per fare cultura….cultura della disabilità…..
Forse…o certamente... ho detto cose già dette e ridette da molti ….ma purtroppo siamo costretti a ripeterci....per forza di cose……"

1 commento:

Gabriele ha detto...

Quando la televisione era in bianco e nero e non misurava gli indici di ascolto era un veicolo informativo, divulgativo, didattico, con una sua funzione sociale. Poteva anche essere un po’ noiosa, ma non dimentichiamoci che “Non e’ mai troppo tardi” a suo tempo ha tolto dall’analfabetismo piu’ di due milioni di persone.
Oggi tutto cio’ che e’ scomodo ed impopolare viene rimosso dal nostro quotidiano. I palinsesti cercano l’approvazione del pubblico: che e’ culturalmente anafabeta, e come tutti gli studenti del mondo non ha nessuna voglia di andare a scuola. Preferisce altro.
Pensare (e migliorare) e’ scomodo, quindi non lo si fa’ piu’, o lo si fa il meno possibile. Parcheggiare bene e’ scomodo, e’ piu’ facile mettersi di traverso, con le ruote sul marciapiede, o in seconda fila. Viviamo tutti male e anziche’ fare dell’autocritica preferiamo prendercela con qualcuno, cosi’ da poter sfogare le frustrazioni che nascono da questo modello di vita “progredito”: ecco allora che non si guarda piu’ alle comunanze che ci uniscono ma soltanto alle differenze che ci dividono. Le differenze diventano poi diversita’, litigi, conflitti, prevaricazioni e violenze. Succede nella politica e succede nella societa’, che sono l’una lo specchio dell’altra.

Anziche’ diminuirli, abbiamo moltiplicato i diversi: oggi ad ogni angolo ne vediamo uno, e lo cosideriamo un nemico. Il problema della disabilita’ e’ soltanto culturale. E come tutto il resto non migliora perche’ la cultura non c’e’ piu’. E’ come il Panda, in via di estinzione. Anche a squola, …ops scusate… a scuola, la cultura sopravvissuta la stanno cancellando definitivamente dai programmi.

Gabriele