
Signori politici, amministratori, responsabili istituzionali! Non dimenticate mai che la disabilità attraversa la vita, è nella vita, non è un destino fuori di noi. Potrebbe capitarvi un giorno di avere bisogno di una carrozzina, di pannoloni, di riabilitazione, di avere un figlio o un parente con disabilità.
Capireste allora il troppo grande scarto tra le tante buone parole delle nostre leggi e i fatti concreti che si realizzano nella quotidianità del governo dell'integrazione. Per troppi di voi la Legge 104, la Legge 328 sul progetto di vita, la stessa convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità sono, se vediamo i fatti, petizioni astratte, chiacchiere buoniste, illusioni di diritti mai davvero concretamente realizzati per tutti. Mentre il mondo ci interroga su come abbiamo fatto a creare un modello scolastico inclusivo, l'Italia è assente dalla Conferenza di Salamanca del 2009, il più importante appuntamento internazionale sull'inclusione. L'abulia, la marginalità di interesse istituzionale, la troppa varietà di comportamenti istituzionali a macchie di leopardo nel paese, denunciano la vostra assenza di visione del futuro: ogni negativa integrazione di ogni singolo giovane diventa un costo sociale ed economico in più nel futuro, oltre che una dolorosa lesione di diritti, soprattutto una perdita di umanità. Con la vostra abulia voi bocciate troppe vite. Ciò che vi chiediamo non sono solo investimenti economici, ma anche una diversa cultura del servizio pubblico, dove governance attiva, promozione, qualità dei servizi si alleano con ogni persona disabile diventando fatti, non parole, diritti e non carità, responsabilità condivisa e non estenuante contrattazione personale per i diritti quotidiani negati. Per questo condividiamo il grido d'allarme che le federazioni delle persone con disabilità della FISH e della FAND hanno lanciato in questi giorni......continua su www-erickson
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