Vogliamo invece essere ascoltati come “conoscenza della realtà” ed essere presi sul serio! Dovremmo essere ritenuti una risorsa per le informazioni che possiamo dare sui nostri figli e invece spesso ci sentiamo dire con arroganza, che vogliamo sostituirci a chi fa il lavoro! Se gli addetti ai lavori,conoscessero le normative sull'handicap, dovrebbero anche sapere che tutto quello che viene deciso sui nostri figli, deve essere fatto in collaborazione della famiglia ma questo non è stato ancora accettato!
Finchè non rimarremo senza voce, sarà bene invece ricordarlo!
In questi giorni su due quotidiani locali di Bolzano, ho dato la mia opinione su quanto sta accadendo nel settore dell'handicap e con quanta superficialità spesso vengono prese delle decisioni da parte delle istituzioni locali e da alcuni dirigenti, sulla pelle dei più deboli .
Abbiamo espresso come genitori, la nostra grande preoccupazione a seguito di questi tagli sull'assistenza dei disabili medio-gravi inseriti nelle strutture.
Oltre a sottolineare che nei nostri interventi ci sono spesso .. "componenti emotivi", ci rassicurano che il servizio verrà comunque erogato! Ma come verrà erogato? Lasciando in parcheggio i ragazzi? E' evidente che non sanno di cosa stanno parlando!
Non viene ancora applicato l'art.14 della L.328/2000 relativa al Progetto individuale di vita del disabile e come dice la stessa legge, il Comune dovrebbe fare delle Intese anche con l'Azienda Sanitaria per avere i servizi integrati socio-sanitari e invece manca in queste strutture la figura di un specialista come può essere un fisioterapista o una psicologa o altro, a seconda dei bisogni di ognuno!
La mancata emanazione di provvedimenti, diventa aggressione alla dignità del disabile che gli viene impedito di fatto, il pieno sviluppo come persona umana, anche per le inadempienze e i ritardi della Pubblica Amministrazione e questo è tutto riconducibile alla discriminazione indiretta ai sensi della L.67 del 2006!
Infatti, omettendo determinati provvedimenti, si pone il disabile in posizione di svantaggio rispetto alle altre persone poichè un progetto individuale di vita - in applicazione dell'art.3 della costituzione - deve mirare all'integrazione e al superamento degli ostacoli che il disabile incontra quotidianamente nella nostra società e in ogni situazione nella quale si trovi a vivere! Applicando la legge 67, significa di fatto, applicare la numerosa legislazione speciale in tema di disabilità, non solo quella che pone divieti ma, soprattutto, quella che impone l'erogazione effettiva di prestazioni e far si che la libertà, l'integrazione e l'eguaglianza non siano solo principi, o parole, ma conquiste concrete.
Interessante il nuovo art.2 bis della L.69/2009 relativa ai ritardi della P.A. che dà uno strumento di tutela al cittadino il quale potrà chiedere un'azione risarcitoria ....vedi qui

Spero nel Nuovo Anno! Auguri a tutti!