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10/03/16

Il fascino della Luna



Quante volte avrò visto la luna
e ancora son qui che mi sorprendo.
Spuntare dalla cima di un abete a dicembre,
dietro a un tetto che la notte scolora,
con una nube che le danza davanti,
con accanto una stellina vezzosa,
come falce nel cielo stellato,
poi timida comparire rossastra dai monti
o facciona dall’occhio inclinato un po’ triste.
Gareggiare con le cupole a Roma
specchiarsi nell’Arno a Firenze.
L’ho vista posarsi sul bavero di un vecchio cappotto
con due innamorati seduti,
e sull’alfabetiere, disegnata alla lettera elle
carezzata da mani fanciulle.
L’ho vista violata sui libri di scienza
trafitta dall’uomo,
e ho visto una nuova parola: “allunaggio”
entrare nel vocabolario.
L’ho vista tra tende velose e ricami
affacciarsi dalla finestra
e andare a trovare il malato.


Marzia Serpi (una delle vincitrice del Concorso Letterario molto prestigioso:"Il Molinello". )

3 commenti:

Unknown ha detto...

Bellissima, scorrevole e lineare come sempre, e come sempre ci immergere
e ci fa vivere quello che lei magicamente scrive,
che dire di una bravura così fluida....

Valeria ha detto...

è bravissima Marzia......mi piacciono le sue poesie....

Heike Backhaus ha detto...

Non mi stupisce che Marzia abbia ancora vinto un premio letterario importante e mi congratulo con lei, che perfino "Il Molinello" ha scoperto il suo talento poetico.Questa poesia mi fa pensare alla musica per pianoforte di Modest Mussorgsky chiamata "Quadri di un'esposizione" (1874) in cui in una galleria di quadri, si va da un quadro all'altro. Ciò che Mussorgsky ha creato in forma di musica, Marzia lo ha fatto in forma di poesia, sul fascino della luna. Brava! Heike Backhaus (dalla Germania)