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23/12/13

Tetella 2 - storia di emigrazione

Tetella stava seduta lì..tra quei banchi della Chiesa...i suoi tre piccoli accanto a lei....la più grande, emozionata....pronta a farsi la sua Prima Comunione..in una Chiesa che non era la sua.....
Una promessa fece Tetella: se tutto andava bene...avrebbe spedito lì il  futuro vestito di sposa  della figlia.....c'era vicino un orfanatrofio e sicuramente avrebbero usato la stoffa per qualcosa di utile.....
Pregò tutto il tempo.....

Finita la messa...finita  la cerimonia....uscirono fuori e presero un autobus che li avrebbe portati alla stazione.....

Salirono sul treno con la valigia piena di sogni.....e presero posto...il viaggio era lungo....

Nella sua testa mille pensieri: ...e se non trovava quello che si aspettava? Come l'avrebbe accolta suo marito? Chissà se l'indirizzo era sempre quello....e se non lo trovava? No...non voleva ancora pensare al peggio.....

Piena di sentimenti ed emozioni represse... pensava che doveva esserci qualcosa di strano e crudele nel suo destino...ma nello stesso tempo si annidavano nella sua testa, anche nuove speranze e progetti per il futuro.... un futuro migliore, soprattutto per i suoi amati figli...

Infatti, il suo pensiero fisso era sempre per i suoi figli.., era più che convinta , che avevano bisogno di crescere vicino al loro padre...non voleva che rimanessero “orfani”...
Perchè questo sarebbe successo se rimaneva giù, nel suo paese.....aveva il sentore che un po' alla volta questo padre si sarebbe ecclissato...

Il treno proseguiva la sua corsa....lei guardava fuori dal finestrino...assorta nei suoi pensieri....



Quanta sofferenza ma..anche tanta determinazione.
Il viaggio fu interminabile.....restò sempre sveglia....mentre guardava i suoi figli addormentati ....

Arrivarono in mattinata in questa cittadina del Nord, scesero dal treno ..un po' spaesati...e si avviarono dove c'erano gli autobus; Tetella teneva il foglio in mano dove aveva scritto l'indirizzo:...la fabbrica dove suo marito lavorava. Chiese informazioni e salirono sull'autobus che li avrebbe portati a destinazione. Durante il viaggio, osservava la città fuori dal finestrino. Una città diversa da quella a cui era abituata...le strade diverse....anche la gente sembrava diversa..e poi..le montagne...; sentiva freddo....molto freddo....
L'ansia stava prendendo piede....le serrava lo stomaco...

Finalmente il bus arrivò a destinazione e scesero....Tetella prese per mano i suoi figli con l'aiuto della più grande e si avviarono un bel pezzo a piedi verso la zona industriale dove lavorava suo marito.
Il cuore cominciò a battere forte al pensiero di quello che suo marito avrebbe potuto dire o fare.Si stava rendendo conto della gravità della situazione, ma ormai erano lì e doveva mettersi tranquilla, per il bene dei suoi figli.
Arrivata davanti alla fabbrica, si diresse verso il primo sportello che vide e chiese conferma se lavorava lì ...e lo fece chiamare.....
Tetella dovette attendere qualche minuto che  le sembrarono un'eternità, avrebbe quasi voluto scappare via, non essere più lì ma nel sicuro della sua casa nel Sud.
Si presentò sulla porta sua marito, che sbiancò e chiese a Tetella cosa mai si era sognata di fare...perchè non era stato avvisato.....cosa avrebbe potuto fare lui in quel momento per loro..
Tetella da parte sua cominciò con agitazione a spiegargli che aveva preso questa decisione dopo che lui aveva iniziato a farsi sentire sempre meno e a non inviare più il denaro sufficiente per mantenere i loro figli.
Così cominciarono a litigare e alla fine scoppiò a piangere.....

Comunque suo marito, volente o non volente, dovette darsi subito da fare; prese permesso dal lavoro e li accompagnò da una famiglia amica e conterranei la quale con generosità si offerse di ospitarli finchè non avessero trovato una sistemazione decente.
Offrì loro la camera da letto e in quel letto matrimoniale Tetella ci dormì con i suoi tre figli per quasi un mese, fin quando suo marito riuscì a trovare all'estrema periferia una soffitta e dove ci rimasero per ben 2 anni vivendo in condizioni estremamente precarie.
Nel frattempo Tetella aveva cercato di ambientarsi in questa città del Nord, estremamente diversa da quella a cui era abituata.
Suo marito non le era di molto aiuto o sostegno morale; lui aveva il suo lavoro, si era fatto una cerchia di amici e la sera infatti si fermava al bar e tornava piuttosto tardi a casa, ma Tetella era abbastanza tranquilla...i figli stavano con il padre...non sarebbero rimasti “orfani”.

Non fù semplice sradicarsi dal proprio naturale ambiente e quindi anche da tradizioni, usi e costumi. Sicuramente Tetella dovette affrontare difficoltà e disagi nell'impatto con la nuova realtà e soprattutto la nostalgia per la terra d'origine ma non si scoraggiò mai.
Da donna determinata e coraggiosa qual'era, s'informò quali erano i canali per poter accedere ad un appartamento dignitoso con un affitto equo e si diede da fare, senza trascurare nulla e così finalmente dopo 2 anni, riuscirono a trasferirsi in un bell'appartamento.

La vita poi trascorse con alti e bassi....i figli diventarono grandi ed inseriti bene nella società.....

2 commenti:

teresa bucchiarone ha detto...

La storia è a lieto fine , almeno per i ragazzi, dunque dovrei dire che mi piace.Invece c'è tanta sofferenza nella vita dei ragazzi e della madre .....non lo ritengo giusto!

Valeria ha detto...

anche questa...è vita :)