Tetella stava seduta lì..tra quei banchi della Chiesa...i suoi tre piccoli accanto a lei....la più grande, emozionata....pronta a farsi la sua Prima Comunione..in una Chiesa che non era la sua.....
Una promessa fece Tetella: se tutto andava bene...avrebbe spedito lì il futuro vestito di sposa della figlia.....c'era vicino un orfanatrofio e sicuramente avrebbero usato la stoffa per qualcosa di utile.....
Pregò tutto il tempo.....
Finita la messa...finita la cerimonia....uscirono fuori e presero un autobus che li avrebbe portati alla stazione.....
Salirono sul treno con la valigia piena di sogni.....e presero posto...il viaggio era lungo....
Pregò tutto il tempo.....
Finita la messa...finita la cerimonia....uscirono fuori e presero un autobus che li avrebbe portati alla stazione.....
Salirono sul treno con la valigia piena di sogni.....e presero posto...il viaggio era lungo....
Nella sua testa mille pensieri: ...e se non trovava quello che si aspettava? Come l'avrebbe accolta suo marito? Chissà se l'indirizzo era sempre quello....e se non lo trovava? No...non voleva ancora pensare al peggio.....
Piena di sentimenti ed emozioni
represse... pensava che doveva esserci qualcosa di strano e crudele
nel suo destino...ma nello stesso tempo si annidavano nella sua
testa, anche nuove speranze e progetti per il futuro.... un futuro
migliore, soprattutto per i suoi amati figli...
Infatti, il suo pensiero fisso era
sempre per i suoi figli.., era più che convinta , che avevano
bisogno di crescere vicino al loro padre...non voleva che rimanessero
“orfani”...
Perchè questo sarebbe successo
se rimaneva giù, nel suo paese.....aveva il sentore che un po'
alla volta questo padre si sarebbe ecclissato...
Il treno proseguiva la sua corsa....lei
guardava fuori dal finestrino...assorta nei suoi pensieri....
Quanta sofferenza ma..anche tanta
determinazione.
Il viaggio fu interminabile.....restò
sempre sveglia....mentre guardava i suoi figli addormentati ....
Arrivarono in mattinata in questa
cittadina del Nord, scesero dal treno ..un po' spaesati...e si
avviarono dove c'erano gli autobus; Tetella teneva il foglio in mano
dove aveva scritto l'indirizzo:...la fabbrica dove suo marito
lavorava. Chiese informazioni e salirono sull'autobus che li avrebbe
portati a destinazione. Durante il viaggio, osservava la città
fuori dal finestrino. Una città diversa da quella a cui era
abituata...le strade diverse....anche la gente sembrava diversa..e
poi..le montagne...; sentiva freddo....molto freddo....
L'ansia stava prendendo piede....le
serrava lo stomaco...
Finalmente il bus arrivò a
destinazione e scesero....Tetella prese per mano i suoi figli con
l'aiuto della più grande e si avviarono un bel pezzo a piedi
verso la zona industriale dove lavorava suo marito.
Il cuore cominciò a battere
forte al pensiero di quello che suo marito avrebbe potuto dire o
fare.Si stava rendendo conto della gravità della situazione,
ma ormai erano lì e doveva mettersi tranquilla, per il bene
dei suoi figli.
Arrivata davanti alla fabbrica, si
diresse verso il primo sportello che vide e chiese conferma se
lavorava lì ...e lo fece chiamare.....
Tetella dovette attendere qualche minuto che le sembrarono un'eternità, avrebbe quasi
voluto scappare via, non essere più lì ma nel sicuro
della sua casa nel Sud.
Si presentò sulla porta sua
marito, che sbiancò e chiese a Tetella cosa mai si era sognata
di fare...perchè non era stato avvisato.....cosa avrebbe
potuto fare lui in quel momento per loro..
Tetella da parte sua cominciò
con agitazione a spiegargli che aveva preso questa decisione dopo che
lui aveva iniziato a farsi sentire sempre meno e a non inviare più
il denaro sufficiente per mantenere i loro figli.
Così cominciarono a litigare e
alla fine scoppiò a piangere.....
Comunque suo marito, volente o non
volente, dovette darsi subito da fare; prese permesso dal lavoro e
li accompagnò da una famiglia amica e conterranei la quale con
generosità si offerse di ospitarli finchè non avessero
trovato una sistemazione decente.
Offrì loro la camera da letto e
in quel letto matrimoniale Tetella ci dormì con i suoi tre
figli per quasi un mese, fin quando suo marito riuscì a
trovare all'estrema periferia una soffitta e dove ci rimasero per ben
2 anni vivendo in condizioni estremamente precarie.
Nel frattempo Tetella aveva cercato di
ambientarsi in questa città del Nord, estremamente diversa da
quella a cui era abituata.
Suo marito non le era di molto aiuto o
sostegno morale; lui aveva il suo lavoro, si era fatto una cerchia di
amici e la sera infatti si fermava al bar e tornava piuttosto tardi a
casa, ma Tetella era abbastanza tranquilla...i figli stavano con il
padre...non sarebbero rimasti “orfani”.
Non fù semplice sradicarsi dal
proprio naturale ambiente e quindi anche da tradizioni, usi e
costumi. Sicuramente Tetella dovette affrontare difficoltà e
disagi nell'impatto con la nuova realtà e soprattutto la
nostalgia per la terra d'origine ma non si scoraggiò mai.
Da donna determinata e coraggiosa
qual'era, s'informò quali erano i canali per poter accedere
ad un appartamento dignitoso con un affitto equo e si diede da fare,
senza trascurare nulla e così finalmente dopo 2 anni,
riuscirono a trasferirsi in un bell'appartamento.
La vita poi trascorse con alti e
bassi....i figli diventarono grandi ed inseriti bene nella
società.....
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2 commenti:
La storia è a lieto fine , almeno per i ragazzi, dunque dovrei dire che mi piace.Invece c'è tanta sofferenza nella vita dei ragazzi e della madre .....non lo ritengo giusto!
anche questa...è vita :)
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