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30/12/13

Un augurio per il nuovo Anno!



Fra il calore di un sogno e il freddo di un'illusione
tra fantasia e realtà, tra gioie e dolori
si dissolve un anno e si compone un altro.
Tra promesso fatte e solo alcune mantenute
note stonate di dolore e melodie d'amore
hanno composto la sinfonia di un anno appena passato.
Fra stenti e abbondanza, fra ricchezza e povertà
fra note di pace e rumore di guerra,
tutto si è svolto, a volte si è capovolto.
Chi senza lavoro cerca di sopravvivere
tra terremoti e alluvioni
c'è chi si è rialzato, chi ha raccolto brandelli
chi ha avuto tutto e chi è rimasto con niente.
Così come sempre tra l'indifferenza
di molta gente, dei politici, del potere
di chi avrebbe potuto fare e non ha fatto niente
tra angoscia e speranza si è scritto il 2012
si è concluso per molti disperatamente.
A questi “violentati” dal dolore
e a chi combatte il “suo tempo”
per sorridere ancora,
a questi guerrieri addolorati
in cerca di pace e di un sorriso,
auguro di rialzarsi vincitori
contro il tempo, il dolore e l'avversità
e che il potere venga usato finalmente per la Pace,
che tutti possano vestirsi con un po' di felicità.
Questo è il mio augurio per il Nuovo Anno.

Silvana Stremiz

28/12/13

Il sorriso



Il sorriso viene dalle cose semplici. Dai ricordi, per esempio. Dal pane e marmellata della merenda da bambini. Dal gessetto che tracciava un percorso "saltellante" sull'asfalto, dai cartoni di Heidi, dalle filastrocche un po' stonate. Dall'esserci salvati dalla punizione di andare dietro la lavagna, con la faccia rivolta verso il muro. Un sorriso macchiato di Nutella o della mamma che ci abbraccia per un bel voto. Dei cavalli a dondolo e della piscina di Barbie. Della Befana cui fingevamo di credere, sapendo benissimo che era la mamma a suonare il campanello. Il sorriso del pane e pomodoro fresco quando ti fermavi per un giorno intero sulla riva del male, della sabbia dentro al costume che prendeva vita propria e si muoveva. Il sorriso di te che disegnavi su fogli bianchi un mondo e avevi il coraggio e l'ardire, come tutti i bimbi, di dar vita a bambole e sogni. Il coraggio di alzarsi pimpanti dal letto alla domenica mattina. Il sorriso dei ricordi; Il sorriso nostalgico di alcuni profumi. (Antonella Coletta)

da PensieriParole

La paura che ho di perderti...

26/12/13

Capricorno nel 2014

CAPRICORNO



"A cuor più leggero: la vostra tenacia e rigorosa attenzione ai dati di fatto sono famosi in tutto l'universo. Siete anche conosciuti per essere essenziali, di poche parole, attendibili, grandissimi lavoratori, con un temperamento che non si arrende e nello stesso tempo non ama quasi mai le mutevoli luci della ribalta". Per i Capricorno nel 2014 sarà vera ripresa. Negli ultimi anni avete barcollato, ma ora è tutto finito, si fa strada un progressivo senso di leggerezza. Anche se non diventerete campioni assoluti di relax, rispetto alle fatiche passate i prossimi mesi saranno una passeggiata. Procedete dunque come è nel vostro stile: lenti ma inesorabili.

25/12/13

BUON NATALE!

Buon Natale a tutti!! ....auguro tanta serenità....tanto amore......tanta felicità......


"E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. … E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri."
Madre Teresa di Calcutta

23/12/13

Attesa



In notte d'indugio
i rami sfuggenti,
con occhi di ghiande
martellano i tetti 
di latta sbiadita.
Le finestre annoiate
esultano richiamandosi
in tremolanti fischi di vetro.
I mari, stropicciati
da lingue di vento guaiolanti,
si contorcono in roboanti
chiare d'uovo sforchettate.
Seduto
con polmoni salmastri
sento l'anima poggiarsi
su tappeti orientali
e conto
con mani contratte
candele d'attesa
che respirano 
sbavando e sbandando
la luce cerulea.

Presto sarà giorno.

(Stefano Feraco)

Tetella 2 - storia di emigrazione

Tetella stava seduta lì..tra quei banchi della Chiesa...i suoi tre piccoli accanto a lei....la più grande, emozionata....pronta a farsi la sua Prima Comunione..in una Chiesa che non era la sua.....
Una promessa fece Tetella: se tutto andava bene...avrebbe spedito lì il  futuro vestito di sposa  della figlia.....c'era vicino un orfanatrofio e sicuramente avrebbero usato la stoffa per qualcosa di utile.....
Pregò tutto il tempo.....

Finita la messa...finita  la cerimonia....uscirono fuori e presero un autobus che li avrebbe portati alla stazione.....

Salirono sul treno con la valigia piena di sogni.....e presero posto...il viaggio era lungo....

Nella sua testa mille pensieri: ...e se non trovava quello che si aspettava? Come l'avrebbe accolta suo marito? Chissà se l'indirizzo era sempre quello....e se non lo trovava? No...non voleva ancora pensare al peggio.....

Piena di sentimenti ed emozioni represse... pensava che doveva esserci qualcosa di strano e crudele nel suo destino...ma nello stesso tempo si annidavano nella sua testa, anche nuove speranze e progetti per il futuro.... un futuro migliore, soprattutto per i suoi amati figli...

Infatti, il suo pensiero fisso era sempre per i suoi figli.., era più che convinta , che avevano bisogno di crescere vicino al loro padre...non voleva che rimanessero “orfani”...
Perchè questo sarebbe successo se rimaneva giù, nel suo paese.....aveva il sentore che un po' alla volta questo padre si sarebbe ecclissato...

Il treno proseguiva la sua corsa....lei guardava fuori dal finestrino...assorta nei suoi pensieri....



Quanta sofferenza ma..anche tanta determinazione.
Il viaggio fu interminabile.....restò sempre sveglia....mentre guardava i suoi figli addormentati ....

Arrivarono in mattinata in questa cittadina del Nord, scesero dal treno ..un po' spaesati...e si avviarono dove c'erano gli autobus; Tetella teneva il foglio in mano dove aveva scritto l'indirizzo:...la fabbrica dove suo marito lavorava. Chiese informazioni e salirono sull'autobus che li avrebbe portati a destinazione. Durante il viaggio, osservava la città fuori dal finestrino. Una città diversa da quella a cui era abituata...le strade diverse....anche la gente sembrava diversa..e poi..le montagne...; sentiva freddo....molto freddo....
L'ansia stava prendendo piede....le serrava lo stomaco...

Finalmente il bus arrivò a destinazione e scesero....Tetella prese per mano i suoi figli con l'aiuto della più grande e si avviarono un bel pezzo a piedi verso la zona industriale dove lavorava suo marito.
Il cuore cominciò a battere forte al pensiero di quello che suo marito avrebbe potuto dire o fare.Si stava rendendo conto della gravità della situazione, ma ormai erano lì e doveva mettersi tranquilla, per il bene dei suoi figli.
Arrivata davanti alla fabbrica, si diresse verso il primo sportello che vide e chiese conferma se lavorava lì ...e lo fece chiamare.....
Tetella dovette attendere qualche minuto che  le sembrarono un'eternità, avrebbe quasi voluto scappare via, non essere più lì ma nel sicuro della sua casa nel Sud.
Si presentò sulla porta sua marito, che sbiancò e chiese a Tetella cosa mai si era sognata di fare...perchè non era stato avvisato.....cosa avrebbe potuto fare lui in quel momento per loro..
Tetella da parte sua cominciò con agitazione a spiegargli che aveva preso questa decisione dopo che lui aveva iniziato a farsi sentire sempre meno e a non inviare più il denaro sufficiente per mantenere i loro figli.
Così cominciarono a litigare e alla fine scoppiò a piangere.....

Comunque suo marito, volente o non volente, dovette darsi subito da fare; prese permesso dal lavoro e li accompagnò da una famiglia amica e conterranei la quale con generosità si offerse di ospitarli finchè non avessero trovato una sistemazione decente.
Offrì loro la camera da letto e in quel letto matrimoniale Tetella ci dormì con i suoi tre figli per quasi un mese, fin quando suo marito riuscì a trovare all'estrema periferia una soffitta e dove ci rimasero per ben 2 anni vivendo in condizioni estremamente precarie.
Nel frattempo Tetella aveva cercato di ambientarsi in questa città del Nord, estremamente diversa da quella a cui era abituata.
Suo marito non le era di molto aiuto o sostegno morale; lui aveva il suo lavoro, si era fatto una cerchia di amici e la sera infatti si fermava al bar e tornava piuttosto tardi a casa, ma Tetella era abbastanza tranquilla...i figli stavano con il padre...non sarebbero rimasti “orfani”.

Non fù semplice sradicarsi dal proprio naturale ambiente e quindi anche da tradizioni, usi e costumi. Sicuramente Tetella dovette affrontare difficoltà e disagi nell'impatto con la nuova realtà e soprattutto la nostalgia per la terra d'origine ma non si scoraggiò mai.
Da donna determinata e coraggiosa qual'era, s'informò quali erano i canali per poter accedere ad un appartamento dignitoso con un affitto equo e si diede da fare, senza trascurare nulla e così finalmente dopo 2 anni, riuscirono a trasferirsi in un bell'appartamento.

La vita poi trascorse con alti e bassi....i figli diventarono grandi ed inseriti bene nella società.....

21/12/13

Donna



Passi leggeri, nello scandir del tacco
la gonna ondeggia al corpo
in flessuoso movimento
sguardi che al passaggio
accarezzano l’orgoglio.
Dove si ferma il sorriso
ne rimane l’impronta,
la fierezza di donna
prosegue il cammino
nelle primavere illusorie
del mai finire.
Sarà madre, difenderà ideali
avrà corpo e anima da gestire,
troverà il coraggio tra le sue paure
la leggerezza della gazzella
non le negherà la forza della leonessa.
E se quel passo diventerà più pesante
il suo cuore saprà esser leggero
al compiersi di un’esistenza
dove essere donna, è stato bello.


20/12/13

Donne che leggono





Una coppia andò in vacanza su un lago in cui si poteva pescare.
Lui amava pescare all’alba e lei adorava la lettura. Una mattina lui tornò dopo alcune ore di pesca e decise di sdraiarsi e schiacciare un pisolino. Benché il lago non le fosse familiare, lei decise di uscire in barca. Remò un pò, ancorò la barca e ricominciò a leggere il suo libro. Dopo un po’ apparve una guardia nella sua barca. Richiamò la donna e le disse:
- Buongiorno, signora... cosa sta facendo?
- Leggo! - rispose lei, pensando che era evidente.
- Si trova in un’area di divieto di pesca!
- Ma non sto pescando! Non lo vede?
- Sì, però ha con sé tutto l’occorrente. Dovrà seguirmi e la dovrò multare!
- Se lo fa, la denuncio per violenza carnale! - disse la donna indignata.
- Ma... ma se non l’ho neanche toccata!
- Sì... però ha con sé tutto l’occorrente... 


Morale della favolaNon discutere mai con donne che sanno leggere.

Ricordati





Ricordati che oggi incontrerai uno stolto che metterà a dura prova la tua bontà e la tua pazienza, un maldicente che sparlerà di te, un furbo che cercherà di usarti, un presuntuoso che pretenderà di aver ragione ad ogni costo, un prepotente che cercherà di sopraffarti, un iracondo che ti trasmetterà rabbia.

Ma tu non ti lascerai turbare più di tanto, perché sarai in compagnia di un moderato che frenerà le tue reazioni, un buono che tramuterà in bene tutto il male che riceverai, un saggio che ti guiderà sulla retta via e ti farà prendere delle buone decisioni, ovvero sarai in compagnia di te stesso.

O. Falworth

08/12/13

Arriverà un vento buono








Arriverà un vento buono ad accarezzarti il viso e tu non avrai bisogno di parole.
Guarderai nei miei occhi e ci troverai la stessa consapevolezza che già alberga nei tuoi, quella pace interiore che sussurra direttamente al cuore “andrà tutto bene”.
Guarderò nei tuoi occhi e in silenzio tenderò la mia mano verso la tua e i nostri passi sapranno già dove andare per avviarsi verso il nostro destino.
Anton Vanligt

07/12/13

I Presepi

mi piacciono tantissimo i presepi.... eccone qualcuno...:)..con qualche aforismo sul Natale....

E' Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. ... E' Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E' Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri. (Madre Teresa di Calcutta)



L'umanità è una grande e  immensa famiglia ... Troviamo la dimostrazione di ciò da quello che ci sentiamo nei nostri cuori a Natale.( Papa Giovanni XXIII)



         Il Natale muove una bacchetta magica sul mondo ed ecco, tutto è più dolce e più bello!(Norman Vincent Peale)


 Natale è la dolce stagione nel quale dobbiamo accendere il fuoco dell'ospitalità e la straordinaria fiamma di carità nel nostro cuore.(Washington Irving)








Ho sempre pensato al Natale come ad un bel momento. Un momento gentile, caritatevole, piacevole e dedicato al perdono. L'unico momento che conosco, nel lungo anno, in cui gli uomini e le donne sembrano aprire consensualmente e liberamente i loro cuori, solitamente chiusi.(Charles Dickens)

03/12/13

Lettera al maestro


Il mio figlioletto inizia oggi la scuola: per lui, tutto sarà strano e nuovo per un po’ e desidero che sia trattato con delicatezza.
È un’avventura che potrebbe portarlo ad attraversare continenti, un’avventura che, probabilmente, comprenderà guerre, tragedie e dolore.
Vivere questa vita richiederà fede, amore e coraggio.
Dovrà imparare, lo so, che non tutti gli uomini sono giusti, che non tutti gli uomini sono sinceri.
Però gli insegni anche che per ogni delinquente, c’è un eroe;
che per ogni politico egoista c’è un leader scrupoloso…
Gli insegni che per ogni nemico c’è un amico,
cerchi di tenerlo lontano dall’invidia, se ci riesce,
e gli insegni il segreto di una risata discreta.
Gli faccia imparare subito che i bulli sono i primi ad essere sconfitti…
Se può, gli trasmetta la meraviglia dei libri…
Ma gli lasci anche il tempo tranquillo per ponderare l’eterno mistero degli uccelli nel cielo, delle api nel sole e dei fiori su una verde collina.
Gli insegni che a scuola è molto più onorevole sbagliare piuttosto che imbrogliare…
Gli insegni ad avere fiducia nelle proprie idee, anche se tutti gli dicono che sta sbagliando…
Gli insegni ad essere gentile con le persone gentili e rude con i rudi.
Cerchi di dare a mio figlio la forza per non seguire la massa,
anche se tutti saltano sul carro del vincitore…
Gli insegni a dare ascolto a tutti gli uomini,
ma gli insegni anche a filtrare ciò che ascolta col setaccio della verità,
trattenendo solo il buono che vi passa attraverso.
Gli insegni, se può, come ridere quando è triste.
Gli insegni che non c’è vergogna nelle lacrime.
Gli insegni a schernire i cinici ed a guardarsi dall’eccessiva dolcezza.
Gli insegni a vendere la sua merce al miglior offerente,
ma a non dare mai un prezzo al proprio cuore e alla propria anima.
Gli insegni a non dare ascolto alla gentaglia urlante e ad alzarsi e combattere,
se è nel giusto.
Lo tratti con gentilezza, ma non lo coccoli,
perché solo attraverso la prova del fuoco si fa un buon acciaio.
Lasci che abbia il coraggio di essere impaziente.
Lasci che abbia la pazienza per essere coraggioso.
Gli insegni sempre ad avere una sublime fiducia in sé stesso,
perché solo allora avrà una sublime fiducia nel genere umano.
So che la richiesta è grande, ma veda cosa può fare…
È un così caro ragazzo mio figlio.
Abraham Lincoln

01/12/13

Pensieri



"Non sottovalutare mai la potenza dei tuoi PENSIERI. Sono un tuo tesoro così intimo, talmente inviolabile, che a nessuno dovrebbe essere mai consentito entrarci senza il tuo volere.
Non sottovalutare mai, la forza dei tuoi pensieri. La mente umana conserva dentro di sè il seme del cambiamento. Abbi coraggio di esprimerti, di metterti in discussione, di manifestare quello che nella tua mente sembra essere un vulcano di idee mai esploso. Abbi la forza di dire chi sei, e se la gente non comprenderà le tue parole, creando dei muri di distanza … allora disegnaci sopra i tuoi pensieri con tutti i colori che hai a disposizione, molto probabilmente scoprirai che la maggior parte di loro fingeva di non capire. Comincia a adesso, riempi il grigio che ti circonda di pensieri variopinti!"

- Anton Vanligt

Gabbiani







Non so dove i gabbiani abbiano il nido, 

ove trovino pace. 
Io son come loro 
in perpetuo volo. 
La vita la sfioro 
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo. 
E come forse anch'essi amo la quiete, 
la gran quiete marina, 
ma il mio destino è vivere 
balenando in burrasca.


(Vincenzo Cardarelli


Neve



 Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieve
volteggiando, la neve cade.

Danza la falda bianca
nell'ampio ciel scherzosa,
poi sul terren si posa, stanca.

In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini dorme.

Tutto d'intorno è pace;
chiuso in oblìo profondo,
indifferente il mondo tace.


(Ada Negri)

30/11/13

Lasciateli tranquilli







"Voglio che l'uomo quando nasce 
respiri i fiori nudi,
la terra fresca,
il fuoco puro, 
non ciò che tutti respirano. 
Lasciate tranquilli quelli che nascono! 
Fate posto perché vivano! 
Non gli fate trovare tutto pensato,
non gli leggete lo stesso libro,
lasciate che scoprano l'aurora
e che diano un nome ai loro baci.

Neruda

25/11/13

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne!

La celebrazione del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, mi ricorda il romanzo di Dorian Gray: mentre le manifestazioni e le iniziative si moltiplicano in tutta Italia facendo apparire giovani e attraenti le politiche contro la violenza alle donne, la realtà continua a sfigurarsi come il ritratto in soffitta. E’ vero che abbiamo una maggiore consapevolezza del problema ma, fino ad oggi, il governo ha fatto una brutta legge e tante promesse. Rimangono ancora da realizzare tutte quelle azioni per formare le forze dell’ordine, i tribunali e i servizi sociali, per rendere omogenei i protocolli di intervento, per creare il lavoro di rete tra i soggetti che intervengono in situazioni di violenza, lavorare con gli adolescenti per la prevenzione, eccetera eccetera eccetera.
Le richieste sono sempre sui tavoli istituzionali, e sono in attesa. Attendono come le donne che vivono situazioni di violenza. So bene che il problema non riguarda solo la violenza contro le donne. Vivo in un Paese che aspetta da troppo tempo di essere governato. Perché la situazione dovrebbe essere differente con la violenza contro le donne?
Ho deciso oggi di pubblicare la lettera di una donna che mi scrive da tempo e che incontrai nel 2012, durante una conferenza. Mi raccontò dell’assenza di risposte e dell’ignavia che la circondava. La sua situazione non è cambiata. Penso quindi che le sue parole valgano più di qualunque commento su questo 25 novembre.
Cara Nadia,
E’ facile, semplice, comodo e sbrigativo pensare che dietro al drammatico fenomeno della violenza alle donne ci sia, di volta in volta, un solo uomo. Questo pensiero molto superficiale, mi appare alquanto diffuso e permette alle persone che l’hanno fatto proprio, di avere la coscienza a posto; di sentirsi al di fuori da ogni possibile coinvolgimento emotivo o di relazione col problema.In realtà sono molti i soggetti che concorrono all’ instaurarsi e al perpetrarsi di quella che giustamente viene definita come ‘violenza di genere’.Ma una nuova legge e l’introduzione dell’ adozione di un braccialetto elettronico, non credo possano molto di fronte alla cecità collettiva.Permane il pregiudizio che se una donna viene colpita o presa di mira o, nel peggiore dei casi uccisa, ‘qualcosa avrà fatto’! Un pensiero che nasconde l’ignoranza di chi considera una donna soggetta a un uomo. Pertanto, a che pro difenderla e proteggerla? A che pro scomodare il proprio quieto vivere?Ne sono profondamente convinta, avendolo vissuto in prima persona, che molte donne o uomini che ricoprono un ruolo, o anche solo perché cittadini o cittadine, potrebbero essere più incisivi e concreti di qualsiasi legge, seppur necessaria.La donna chiamata a testimoniare sulle violenze che tu hai subito e  che per omertà non racconta la verità e ha la nefandezza di dire che non l’ha fatto per paura”
L’assessore ai servizi sociali che ti fa gentilmente notare che il ‘suo’ Sportello donna si occupa per lo più di donne residenti nel suo Comune. E tu non sei una di loro.L’ uomo in divisa che ti fa presente che la querela non serve a nulla.L’ amica che parla di te a destra e sinistra ma che non viene mai a trovarti.Il vuoto intorno a te lievita come una torta amara: perché denunciare vuol dire mostrare cose che tutti sanno ma che nessuno ha il coraggio di affrontare con onestà e obiettività.Eppoi c’è il pubblico ministero a cui chiedi: perché le querele che arrivano su diverse scrivanie dei magistrati non vengono unite in unico fascicolo, in modo che ci sia una visione d’insieme dell’ intera vicenda? E lui risponde solo un ‘no’.parenti di chi ti fa violenza sanno tutto, ma per difendere il nome della famiglia dipingono di rosa ciò che è nero.E intanto il tempo passa e tu subisci. E intanto un altro uomo in divisa a cui racconti gli insulti, ti suggerisce di porgere l’altra guancia.Anche l’avvocato non sa più cosa fare: ti dice che la vita non è dentro un tribunale e anche tu lo sai, purtroppo. Il tuo persecutore non si è mai presentato, lui ti aspetta fuori.C’è anche quel partito politico che crede di fare grande cosa nel raccogliere, durante la sua manifestazione per il 25 novembre delle monetine contro il femminicidio.Ti sei recata in Questura e hai guardato quelle sedie riempite all’inverosimile di plichi-cartelle, di storie simili o forse peggiori della tua. Altri e altre che attendono.Hai ricordato, in quel momento, le parole di Piero Calamandrei, quando diceva che le persone e le loro storie sono simili a insetti schiacciati tra mille documenti.Hai chiesto un incontro con il capo della procura, ma ti hanno detto che non si può. Peccato, desideravi che la tua esperienza, i tuoi passi, diventassero motivo di riflessione e magari punto di partenza per nuove strategie contro la violenza alle donne.Non so se questa società che ama definirsi ‘civile’, abbia veramente il desiderio e la volontà di farti sentire e di farti vivere come libera cittadina.Se continui ad andare avanti è grazie alla volontà e al desiderio di pochi: di donne e uomini che sanno e comprendono la misura della tua sofferenza. E’ grazie a loro che continui a sperare.La mia lettera l’ho scritta affinché la Giornata internazionale contro la violenza alle donne non sia una sterile ricorrenza piena di retorica e di parole vuote e scontate.La violenza di genere ha bisogno di una presa di coscienza collettiva che diventi concreta azione civile.Grazie.
 fonte: ilfattoquotidiano (Nadia Somma)

24/11/13

Il Sole Innamorato



Una volta il Sole s'innamoro'di una piccola stella che gli stava di fronte. La vedeva ogni mattina gingillarsi nel cielo e chiacchierare con tutti i pianeti e tutte le altre stelle. Sbatteva le ciglia, si specchiava nelle scie delle comete ed era sempre pronta a catturare il primo raggio di sole per brillare più delle altre. Il Sole, a forza di guardarla, si era talmente innamorato di lei che un giorno non riuscendo più a controllare il suo desiderio decise di farle un regalo. Allungo' un raggio, stacco' da una nuvola un fiocco bianco a forma di rosa e lo dono' alla stella. La stella impertinente rise del suo gesto e il Sole per la vergogna divenne tutto rosso e si tuffo' nel mare perche' nessuno se ne accorgesse. Il giorno seguente il sole risorse e decise di fare un altro regalo alla stella. Questa volta allungo' un raggio, rubo' la coda a una cometa e la dono' alla stella. Anche questa volta la stella scoppio' a ridere, cosi' il sole, ormai offeso, si nascose tutto rosso dietro le montagne. Il terzo giorno il sole si stufo' del comportamento della bella stella... ma tanto impertinente! Cosi' decise di non farsi più vedere e inizio' a girare triste e sconsolato nascondendosi fra i pianeti. All'improvviso, quando meno se lo aspettava, apparve una bellissima cometa che si avvicino' a lui e gli disse: "amato sole, se continui cosi' ci farai morire di freddo! Abbiamo bisogno di te e del tuo calore! Non ci abbandonare!" Il sole commosso e lusingato dalla richiesta della bellissima cometa smise di nascondersi e ricomincio' a splendere sempre più forte.''...
dal web

Quando sorridi

17/11/13

Le cose che ho imparato


- Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà.
E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
- Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
- Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
- Che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.
- Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.
- Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.
- Che la pazienza richiede molta pratica.
- Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo.
- Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
- Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto se stesso.
- Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo credesse.
- Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
- Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
- Forse Dio vuole che incontriamo un po’ di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
- Quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
- La miglior specie d’amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
- E’ vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
- Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un’ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
- Non cercare le apparenze, possono ingannare.
- Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
- Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
- Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
- Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
- Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
- Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
- Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
- Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
- Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori.
- Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l’unico che sorride e ognuno intorno a te piange.
Paulo Coelho

Ti è mai successo






Ti è mai successo di sentirti al centro 

Al centro di ogni cosa al centro di quest’universo 
E mentre il mondo gira lascialo girare 
Che tanto pensi di esser l’unico a poterlo fare 



Sei così al centro che se vuoi lo puoi anche fermare 
Cambiarne il senso della direzione per tornare 
Nei luoghi e il tempo in cui hai perso ali, sogni e cuore 
A me è successo e ora so volare 



Ti è mai successo di sentirti altrove 
I piedi fermi a terra e l’anima leggera andare 
Andare via lontano e oltre dove immaginare 
Non ha più limiti hai un nuovo mondo da inventare 





Sei così altrove che non riesci neanche più a tornare 

Ma non ti importa perché è troppo bello da restare 
Nei luoghi e il tempo in cui hai trovato ali, sogni e cuore 
A me è successo e ora so viaggiare 



Oltre questa stupida rabbia per niente 
Oltre l’odio che sputa la gente 
Sulla vita che è meno importante 
Di tutto l’orgoglio che non serve a niente 



Oltre i muri e i confini del mondo 
Verso un cielo più alto e profondo 
Delle cose che ognuno rincorre 
E non se ne accorge che non sono niente 
Che non sono niente 





Ti è mai successo di guardare il mare 

Fissare un punto all’orizzonte e dire: 
”È questo il modo in cui vorrei scappare 
andando avanti sempre avanti senza mai arrivare” 



In fondo in fondo è questo il senso del nostro vagare 
Felicità è qualcosa da cercare senza mai trovare 
Gettarsi in acqua e non temere di annegare 
A me è successo e ora so volare... 
Volare... 
Volare 
Oltre questa stupida rabbia per niente 
Oltre l’odio che sputa la gente 
Sulla vita che è meno importante 
Di tutto l’orgoglio che non serve a niente 



Oltre i muri e i confini del mondo 
Verso un cielo più alto e profondo 
Delle cose che ognuno rincorre 
E non se ne accorge che non sono niente 
Che non sono niente 
Che non sono niente 
Che non sono niente 



Ti è mai successo di voler tornare 
A tutto quello che credevi fosse da fuggire 
E non sapere proprio come fare 
Ci fosse almeno un modo uno per ricominciare 



Pensare in fondo che non era così male 
Che amore è se non hai niente più da odiare 
Restare in bilico è meglio che cadere 
A me è successo amore e ora so restare


(testo canzone Negramaro)